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A Benvenuto Brunello 2016 tra new entry e annate stellari

22 Febbraio 2016 Emanuele Pellucci

Dopo dieci giorni di degustazioni in giro per la Toscana, chiudono oggi lunedì le Anteprime 2016 con il gran finale che vede protagonista il Brunello di Montalcino. Oggi infatti giunge al termine anche Benvenuto Brunello 2016, la quattro giorni di Montalcino. Una chiusura col "botto", per usare un termine sportivo, perché questa 24esima edizione ha espresso più di una notizia positiva per il mondo che ruota intorno al grande rosso di Montalcino: dall’assegnazione delle 5 stelle alla vendemmia 2015, ai dati positivi delle vendite in Italia e soprattutto all’estero, fino ad alcune new entry nel panorama della produzione montalcinese.

New entry: Podere Casisano, Le Macioche, Carpineto

Tra le novità incontrate durante i nostri assaggi nel chiostro (leggi le tasting notes di Benvenuto Brunello 2016) che ospitava i produttori segnaliamo tre new entry nel panorama del Brunello, di cui due addirittura dal Veronese. La prima è la storica Tommasi, già presente in Toscana con una tenuta in Maremma, che ha acquistato il Podere Casisano, 23 ettari di vigneto con una produzione di circa 100 mila bottiglie tra Brunello, Rosso e Sant’Antimo; la seconda invece è la “piccola” Le Macioche, solo tre ettari di vigneto ma una bella storia alle spalle, acquistata da tre giovani imprenditori veronesi: Stefano Brunetto, Massimo Bronzato e Riccardo Caliari. La terza, infine, è Carpineto, che dopo essere partita dal Chianti Classico, si è estesa a Montepulciano e Chianciano per approdare nel 2015 anche a Montalcino.

Brunello 2015, annata da ricordare

Nessun dubbio sull’attribuzione del massimo punteggio all’ultima vendemmia 2015 stabilita dall’apposita commissione del Consorzio del Brunello di Montalcino (il vino uscirà in commercio nel gennaio 2010), vista l’ottima qualità delle uve raccolte in gran parte della Toscana. Da qui la soddisfazione del presidente Fabrizio Bindocci: «È senza dubbio un’annata di eccellenza come non se ne vedevano da alcuni anni. Il clima è stato clemente, con un’estate molto calda, ma con piogge che hanno aiutato le uve ad arrivare al giusto grado di maturazione». «Posso vantare oltre 50 vendemmie nella mia carriera, di cui almeno 40 svolte a Montalcino», ha commentato Vittorio Fiore, l’enologo che insieme ai colleghi Carlo Ferrini e Paolo Caciorgna ha seguito l’andamento vendemmiale per conto del Consorzio, «e non ho ricordi di annate così equilibrate e producenti per vini di lungo invecchiamento come il Brunello».

Crescono la produzione e l’export del Brunello

La soddisfazione del presidente Bindocci (che a maggio lascerà l’incarico dopo due mandati) è ancora maggiore quando accenna ai dati positivi della produzione e dell’export, indici altamente incoraggianti per questo 2016 che coincide con il 50esimo anniversario dell’attribuzione della Doc. La produzione locale dunque torna a salire, trainata dalla straordinaria performance del Brunello, con 14.620.000 di bottiglie immesse sul mercato nel 2015 (+11% rispetto allo scorso anno), così suddivise: 9.800.000 di Brunello (+17%), 4.500.000 di Rosso, 300.000 di Sant’Antimo e 20.000 di Moscadello. Cresce ancora l’export, che si attesta al 70% della produzione totale (nel 2014 era stato del 67,5%). A trainare il mercato estero sono gli Usa, con oltre il 30%, seguiti da Europa (con Regno Unito ancora in crescita, Germania e Svizzera in testa) al 20%, i mercati asiatici (Cina, Giappone, Hong Kong ecc.) che realizzano il 15%, il Canada (12%) e il centro e sud America (8%). Il restante 15% è occupato dagli altri mercati. Il giro d’affari nel 2015 è aumentato di oltre il 10% rispetto allo scorso anno, passando dai 168 milioni di euro nel 2014 agli oltre 187 milioni, grazie principalmente all’aumento delle vendite di Brunello.

Benvenuto Brunello 2016. Le celebrazioni e i premi

Tornando a Benvenuto Brunello, anche quest’anno le degustazioni si sono svolte nei suggestivi chiostri del complesso di Sant’Agostino, dove a fine anno si trasferirà anche la sede del Consorzio del Brunello. Oltre 200 i giornalisti accreditati che hanno assaggiato, sia in postazioni dedicate con il servizio dei sommelier Ais della Toscana che al cospetto dei produttori, il Brunello 2011, la Riserva 2010 e il Rosso di Montalcino 2014, tutte annate entrate di recente in commercio. Nella vicina chiesa di Sant’Agostino si è tenuta come di consueto la cerimonia di assegnazione delle stelle alla vendemmia 2015 con la presentazione della piastrella celebrativa. Quest’anno a comporre il disegno non un solo artista ma ben sei: Sandro Chia (produttore anche di Brunello), Pino Deodato, il duo Bertozzi & Casoni, Gian Marco Montesano e Mimmo Paladino. Infine la consegna dei premi Leccio d’Oro, consegnati come ogni anno dal Consorzio a quei locali, in Italia e all’estero, che hanno la carta dei vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino. Il riconoscimento è andato al Ristorante del Posto di New York e a Il Convivio Troiani di Roma per la categoria ristoranti, mentre per la categoria enoteche l’ex-aequo è tra l’Enoteca Molesini di Cortona e la canadese Enoteca del Monopolio Lcbo (Liquor Control Board of Ontario).

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