Food Food Maria Cristina Beretta

I migliori salami d’Italia al concorso Cis 2017

I migliori salami d’Italia al concorso Cis 2017

Si è concluso sulla Costiera amalfitana il Campionato italiano del salame – Cis 2017. Numerosi i vincitori di questa undicesima edizione, svolta a Minori (Salerno) negli spazi del nuovo locale del maestro pasticciere Salvatore De Riso – Sal De Riso. Questo perché si è voluto dare evidenza alle categorie dei prodotti, mettendo in luce le realtà aziendali che lavorano con grande rispetto della materia prima (rivalutando anche antiche razze come il maiale nero) e della naturalità dei processi produttivi. Così vuole il regolamento del concorso organizzato dall’Accademia 5 T (territorio, tipicità, tracciabilità, tradizione, trasparenza). L’unico conservante ammesso è il salnitro.

Ed ecco i vincitori.

Il podio dal Trentino alla Calabria, passando per l’Abruzzo

Fra i salami speciali territoriali, ha vinto la ventricina del Vastese delle Fattorie del Tratturo di Scerni (Chieti). Lo stesso prodotto ha conquistato anche il premio Accademia del Peperoncino per il miglior salame piccante del Sud. In seconda posizione la mortandela affumicata della Val di Non di Massimo Goloso, Coredo (Trento), ritratta nella foto in apertura. Al terzo posto si è classificata la salsiccia semipiccante del salumificio Santa Barbara di Casabona (Crotone), che ha anche meritato il riconoscimento del “Miglior salame del Sud che piace alla gente” – premio assegnato dagli allievi dell’Istituto professionale di stato, servizi alberghieri e della ristorazione (Ipssar) di Minori.

Largo ai giovani giudici

Uno degli obiettivi primari del Campionato è far conoscere il prodotto e educare il gusto delle nuove generazioni, coinvolgendo nei vari incontri di selezione dei salami le scuole alberghiere, ma anche allievi di istituti superiori o di università. Il premio “Miglior salame che piace alla gente” è stato istituito perché i giudizi dei ragazzi spesso si discostavano da quelli della giuria, ed era giusto tenerne conto. Nelle finali dal Nord Italia, che si sono svolte a Padova in novembre, questo riconoscimento è stato assegnato al salame sottovinacce dell’Agrisalumeria Luiset di Ferrere (Asti).

Soppressata, ciauscolo, ‘nduia

Tornando a Minori e alle altre categorie di salumi, sono stati premiati: per la miglior soppressata del Sud il salsicciotto sotto strutto di Le Tre Casette di Gessopalena (Chieti), come miglior ciauscolo il campagnolo di Re Norcino di San Genesio (Macerata). quella dell’Artigiano della ‘nduja di Spilinga (Vibo Valentia) è la migliore ‘nduja, mentre il miglior salame del quinto quarto è il salsicciotto al vino cotto ancora delle Fattorie del Tratturo.

I migliori salami bio

Il miglior salame bio del Sud è risultato essere la soppressata bianca di Ferruccio e Nicola Romano di Acri (Cosenza). Alla finale del Concorso a Nord, invece, il premio era stato assegnato alla sopressa padovana de La Buona Terra di Cervarese Santa Croce (Padova).

Da Nord sopressa veronese e mortandela

Sempre durante la manifestazione padovana erano stati premiati: come miglior salame la sopressa veronese all’Amarone della Macelleria Tommaso Caprini di Negrar (Verona), che ha meritato anche il titolo di miglior soppressa veneta, e la mortandela della Val di Non che però ha rinunciato alla categoria affumicato per concorrere al Sud e dunque ha lasciato il posto al salame affumicato della Macelleria Molinari Roberta di Zuglio (Udine). Come miglior salame dolce del Nord ha vinto il salame di mora romagnola del salumificio Zivieri di Monzuno (Bologna), come miglior salame di non puro suino il salame di pecora della macelleria Orsi, di Parma.

Il premio alla carriera è andato al salumificio Passamonti di Monte Vidon Combatte di Fermo.

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© Riproduzione riservata - 15/02/2017

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