Una Mela Annurca al giorno…

Una Mela Annurca al giorno…

Di fronte a certe mele lucidate, talmente grosse e perfette da sembrare di plastica, la mela annurca ha un aspetto più modesto. La sua forma leggermente schiacciata, le dimensioni di una classica mela raccolta dall’albero, il colore rosso più o meno intenso con striature marroncine e un collarino color sabbia attorno al picciolo cortissimo permettono di distinguerla fra le altre. È una delle rare mele autoctone del Sud ampiamente coltivata. Un reperto storico vivente, dato che la varietà è già testimoniata in alcuni dipinti degli scavi di Ercolano. Ma stranamente, è proprio il picciolo così ridotto ad aver scritto la sua storia…

Se la mela matura a terra

Quando la mela da verde inizia a cambiare colore e a ingrossare, preme contro il ramo poiché il picciolo non le lascia spazio e quindi si stacca. I contadini hanno risolto il problema raccogliendole ancora verdi e lasciandole maturare, distese su superfici isolate dal suolo con materiale naturale. Affinché diventino rosse in modo uniforme devono essere costantemente girate, un processo che dura mediamente due-tre settimane. Attorno agli anni Ottanta del secolo scorso sono state selezionate alcune cultivar che iniziavano ad arrossare prima, già sull’albero. Questo ha permesso di ridurre il tempo e i costi di lavorazione, sebbene anche le nuove debbano concludere la maturazione come le altre.

mela-annurca-maturazioneLa varietà più antica

Secondo gli intenditori, la vecchia varietà chiamata semplicemente Annurca ha maggior croccantezza e durata nel tempo delle nuove, la Rossa del Sud e la Bella del Sud. Il problema è che la vecchia varietà cresce su piante alte fino a 5 metri, mentre le nuove sono coltivate a spalliera, come la vite, e quindi sono più facili da raccogliere. La loro durata di vita però è mediamente 15 anni, rispetto ai 40 e oltre della varietà storica. La mela annurca ha il cuore produttivo antico nelle province di Caserta e Benevento e parte in quella di Napoli. Nel disciplinare produttivo del Consorzio di Tutela che dà il bollino “Melannurca campana Igp” (Indicazione riconosciuta nel 2006), l’areale comprende anche le province di Avellino e di Salerno.

Alleata della salute da duemila anni

Nella mela Annurca la polpa biancastra e il gusto leggermente acidulo, subito bilanciato da una nota dolce e molto gradevole, si accompagnano a interessanti proprietà salutistiche. Un recente studio svolto dal Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico II ha evidenziato un contenuto molto elevato di procianidine, polifenoli dagli effetti benefici, in particolare contro l’accumulo di colesterolo “cattivo”. Sembra che si stiano realizzando alcuni farmaci a base di estratti di mela. Una novità molto più gustosa e con effetti benefici comparabili è che alcuni produttori hanno iniziato a commercializzare il succo di mela senza aggiunta di zuccheri e conservanti, insieme ad una serie di proposte molto naturali come mele disidratate e confetture.

Mela Annurca: gli indirizzi

Da loro non si sbaglia. Ecco i produttori di mela annurca a cui rivolgersi:

Mario Parente, azienda agricola Verticelli, via G. Marconi 9 , Vairano Patenora (Caserta) 335.1342254
Franchino Libardi, frazione Bagnoli, via Pincera, Sant’Agata de’ Goti (Benevento) 347.86.34.160
Raffaele Lombardi, via Contrada Presta, Sant’Agata de’ Goti (Benevento) 360.94.18.77
Antonio Buro (agriturismo Buro), via Pennino 15, Sant’Agata de’ Goti (Benevento) 339.47.57.883 www.agriturismoburo.it

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© Riproduzione riservata - 10/03/2016

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