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L’Asprinio d’Aversa è vocato alla spumatizzazione

28 Settembre 2019 Roger Sesto
L’Asprinio d’Aversa è vocato alla spumatizzazione

Masseria Campito di Gricignano di Aversa (Caserta) ha fatto dell’Asprinio il suo cavallo di battaglia, declinato in versione ferma, spumante Metodo Classico e Metodo Martinotti (il Drengot, Asprinio di Aversa Brut Doc).

«La scelta di produrre due bollicine», chiariscono il patron Lorenzo Di Martino e l’enologo Francesco Martusciello, «rispecchia la vocazione di questo vitigno alla spumantizzazione, dovuta alla sua innata acidità. Volevamo ridare dignità a questa cultivar, impiegando tecniche adeguate ai tempi, così da renderla all’altezza dei più blasonati bianchi campani».

Un bel grappolo di Asprinio

L’Asprinio preferisce l’alberata

L’Asprinio è conosciuto per la sua storica forma di allevamento ad alberata, che i Di Martino hanno voluto conservare assieme a una nuova vigna a spalliera, più gestibile. Il tutto conservando il patrimonio organolettico di questo antico vitigno aversano. Proprio con il Drengot i tratti di quest’ultimo si offrono fedelmente. Dopo 3 mesi di sosta sur lies in autoclave, il risultato è una bollicina dai sentori di lime e frutta tropicale. Al palato si avvertono freschezza, cremosità e succosità.

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