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Laimburg: una scuola modello

15 Marzo 2010 Roger Sesto
Il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg costituisce, per l’agricoltura altoatesina, il principale istituto di ricerca. Ormai diventato un polo in grado di abbracciare tutti i settori dell’agricoltura, ha saputo far coesistere la naturale propensione alla ricerca a un indispensabile orientamento alla pratica aziendale, ottenendo risultati di eccellenza in particolare nell’ambito della frutti-vinicoltura. Dal punto di vista della produzione enologica, sono stati raggiunti grandi obiettivi qualitativi soprattutto con Gewürztraminer, Sauvignon, Cabernet Sauvignon e Lagrein. Proprio con quest’ultima varietà, Laimburg ha voluto progettare un vino di lungo corso, il Barbagòl Lagrein Alto Adige Riserva Doc, che ha dimostrato negli anni di essere fra i più longevi rossi della provincia. Klaus Platter, direttore ed enologo dell’istituto, ci spiega che di questo vino più di ogni altro è stata accantonata una consistente serie storica, proprio per valutarne il potenziale evolutivo. Le uve sono ottenute da vigneti ubicati a Gries, nei pressi di Bolzano, a 250 metri di altitudine, su suoli tipicamente argillo-sabbiosi. Fermentato a temperature relativamente alte, prima dell’immissione al consumo si affina in barrique per 20 mesi. Quali sono le annate di Barbagòl che più vi stanno dando soddisfazione? «Andando a ritroso nel tempo partirei citando la 2005, un vino oggi ancora molto giovane, con note di ciliegia e rovere, strutturato ma anche morbido al gusto. Interessante la 2004. L’annata 2002 presenta un’acidità sopra la media ma un corpo più che adeguato. Grandi poi la 2001 e la 2000, la più difficile ma ricca di soddisfazioni. Infine, una menzione per la 1997, il nostro millesimo del cuore, che ha visto due fattori giocare in contemporanea a nostro favore: le ottime condizioni meteo e la decisione di ridurre le rese per ettaro. Ciò ha portato alla concentrazione degli aromi primari e a una particolare maturazione polifenolica, e di conseguenza a una longevità senza pari».

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