In Italia

In Italia

La Valpolicella blocca gli impianti per arginare il fenomeno Amarone

13 Luglio 2019 Monica Sommacampagna
La Valpolicella blocca gli impianti per arginare il fenomeno Amarone

Blocco totale degli impianti in Valpolicella per tre anni. È il tentativo del Consorzio di fermare la corsa alla produzione di Amarone della Valpolicella (e le sue ricadute negative sul mercato).

Ieri, su richiesta del Consorzio di tutela vini Valpolicella, è stata pubblicato sul bollettino della regione Veneto il blocco totale per i prossimi tre anni di nuovi impianti per i vigneti della Doc Valpolicella. È la risposta ufficiale del Consorzio di tutela vini Valpolicella per arginare la corsa alla produzione di Amarone, su cui l’ente stava lavorando da oltre tre mesi in sinergia con i diversi attori della filiera. Insieme al blocco è prevista l’applicazione di misure straordinarie volte a garantire la corretta remuneratività della filiera e la tenuta del prezzo medio.

Gestire il boom della Doc, per valorizzarla nel tempo

“Negli ultimi 10 anni, sull’onda del successo della denominazione, il territorio ha visto crescere la propria superficie vitata di circa il 30%, con un incremento produttivo che sfiora il 40% e con un +50% di uve messe a riposo per Amarone e Recioto” spiega Andrea Sartori, presidente del Consorzio di tutela vini Valpolicella. Di qui una scelta di campo, in senso anche letterale, e una politica contenitiva ad hoc.

Cosa cambia tra poche settimane in Valpolicella

“Dal 1° agosto parte la misura del blocco totale impianti di viti per tre anni e, come misura straordinaria, se saranno riconfermati i dati e i numeri relativi alla produzione e all’andamento del mercato, per la vendemmia 2019 confermeremo la riduzione della cernita delle uve destinate all’appassimento per Amarone e Recioto da 65% a 40% e la riduzione delle rese da 120 a 110 quintali per ettaro” aggiunge Olga Bussinello, direttrice Consorzio di tutela vini Valpolicella. La misura contempla un periodo transitorio di 6/12 mesi per la messa a punto dei sistemi di controllo da parte delle strutture preposte. Il blocco riguarderà tutto il potenziale viticolo della denominazione (Do) Valpolicella; accanto alle varietà principali (Corvina, Corvinone, Rondinella) saranno infatti comprese anche tutte le varietà complementari ammesse nei disciplinari di produzione.

Cresce la sostenibilità e si guarda all’Unesco

“Dal 2016 sono cresciute le aziende e gli ettari dove viene applicata la sostenibilità”, continua Olga Bussinello, facendo riferimento alla certificazione RRR – Riduci, Risparmia, Rispetta. “Lo dimostra il fatto che 41 delle 60 aziende che erano state bocciate nelle prime tornate si sono reiscritte e sono quelle che stanno lavorando meglio”. E si ipotizza la candidatura del territorio come sito Unesco, ponendo come riferimento il metodo per l’appassimento e il patrimonio storico-culturale locale.

I numeri di un business a più zeri

Va notato che negli ultimi 20 anni è raddoppiato il terreno vitato Valpolicella, che ha raggiunto i 8.187 ettari di estensione nel 2018 con 2.300 viticoltori. Nello stesso periodo, la produzione di uva per Amarone e Recioto ha registrato un incremento dai 40 agli oltre 300 mila quintali. Sono circa 60 milioni le bottiglie delle denominazioni (Valpolicella, Amarone, Recioto e Valpolicella Ripasso) prodotte nel 2018, per un giro d’affari complessivo di 600 mln di euro annui di cui 355 mln stimati solo per l’Amarone, il 65% della produzione va all’estero. Nella vendemmia 2018 sono stati prodotti 971.264 q.li di uva, di cui 335.025 messi a riposo per Amarone e Recioto. La Valpolicella ha, inoltre, un valore fondiario che in certe zone supera i 500 mila euro a ettaro e un forte impatto anche sul piano datoriale, con una spesa media aziendale per le retribuzioni dei propri addetti di circa 100mila euro per azienda.

In Italia

Camminiamo a piede franco sui sentieri del Carignano

Nel Basso Sulcis è stato inaugurato un percorso a tappe che tocca […]

Leggi tutto

Gavi, carta di identità e appunti di degustazione di un bianco decisamente moderno

Alla scoperta della produzione Docg in 14 calici di altrettante Cantine, con […]

Leggi tutto

Le cinque giornate WOW! Milano: tutto sulla data del 10 novembre

L’appuntamento è all’Enoluogo di Civiltà del bere con ingresso gratuito previa registrazione. […]

Leggi tutto

Doc Lago di Caldaro: tre interpretazioni della zona classica  

Le scelte agronomiche ed enologiche di Cantina Kaltern, Manincor e Klosterhof, tra […]

Leggi tutto

Surgiva e la mission di valorizzare l’originaria purezza dell’acqua

Compie 50 anni il marchio trentino della famiglia Lunelli leader nell’alta ristorazione […]

Leggi tutto

Gavi: un vino moderno, sempre più studiato e in grado di difendersi dal global warming

Nel 2023 il Consorzio di Tutela ha avviato un progetto in collaborazione […]

Leggi tutto

Conoscere per custodire: Tenuta San Guido riapre al pubblico il Rifugio faunistico Padule di Bolgheri

Istituita nel 1959 da Mario Incisa della Rocchetta, la Riserva ospita più […]

Leggi tutto

Amarone della Valpolicella: Case Vecie e la rivoluzione di Brigaldara

A 500 metri d’altezza c’è chi sta silenziosamente trovando nuovi significati per […]

Leggi tutto

Le cinque giornate WOW! Milano: il prossimo appuntamento è il 3 novembre

L’appuntamento è all’Enoluogo di Civiltà del bere con ingresso gratuito previa registrazione. […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati