In Italia

In Italia

La Castellada: il segreto nella natura

15 Aprile 2010 Roger Sesto
Tra le aziende del Collio, La Castellada di Oslavia (Gorizia) è fra quelle più rigorose a livello di pratiche di vigna e cantina, capace di sfornare rossi e soprattutto bianchi di grande tenuta. Vigne totalmente inerbite, letame bovino maturo, trattamenti solo con zolfo e rame, uso di lieviti indigeni, macerazioni delle uve, non controllo delle temperature, follature manuali, assenza di chiarifiche e filtrazioni sono solo alcuni aspetti del metodo di lavoro targato fratelli Bensa. Come fate a produrre vini così longevi? Ci risponde Nicolò Bensa: «Dipende da diversi fattori, sintetizzabili in basse rese che aumentano la concentrazione, macerazione delle bucce per estrarre tannini che aiutano la conservazione, il terroir e i minerali presenti nel terreno. E ovviamente l’annata». Quali sono le annate del Bianco della Castellada, forse la vostra etichetta più esemplare, ancora presenti in cantina che si sente di ricordare? «Il 1996 è un’annata che passerà alla storia soprattutto per l’eccezionale grandinata che quasi azzerò la produzione delle vigne di Oslavia. Ma noi la ricordiamo per il grande vino che riuscimmo a produrre con i pochi chicchi rimasti: ne scaturì un’altissima concentrazione di frutto, che generò enorme mineralità, potenza e complessità. Il 1998 fu un’annata favorevole, anche se leggermente tardiva per i continui sbalzi termici nella fase di maturazione: ne venne un vino oggi di bella stoffa, su un fondo più acido, che esprime eleganza e armonia. Nel 2005, nonostante le condizioni climatiche avverse, il risultato ottenuto è da considerare più che buono; un vino che oggi si presenta complesso, elegante, sapido e fresco, seppur non molto concentrato. La 2009 è stata un’annata asciutta, quasi siccitosa. Da uve surmature, nonostante la vendemmia anticipata, abbiamo prodotto un Bianco della Castellada importante, con una forte nota sapida persistente e una densità, a bilanciare l’abbondante alcol».

In Italia

Verso un nuovo paesaggio culturale: nasce l’osservatorio MetodoContemporaneo

La piattaforma riunisce le Cantine che investono attivamente nella relazione tra arte, […]

Leggi tutto

Vini di Montagna (13): Valle Isarco – seconda parte

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Diciamo addio a Cesare Pillon, grande giornalista e nostro storico collaboratore

Vero maestro di scrittura e di umanità, sapeva tenere ancorato il lettore […]

Leggi tutto

Vini di Montagna (12): Valle Isarco – prima parte

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

La famiglia Contini Bonacossi festeggia i 100 anni del Carmignano Villa di Capezzana

Una verticale più unica che rara che ha permesso di assaggiare sette […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: tutti i vincitori

Le 239 medaglie d’oro, le 324 d’argento e le 128 di bronzo, […]

Leggi tutto

Terre di Pisa, la visione di tre protagonisti impegnati nella crescita della Denominazione

Questa giovane Doc toscana può contare su un piccolo gruppo di produttori […]

Leggi tutto

Erbamat e Franciacorta: a che punto siamo?

Compie 15 anni la sperimentazione con questa antica varietà locale, che già […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati