Food Food Loredana Tartaglia

Dove cenare a Roma. Le nuove mete gastronomiche

Dove cenare a Roma. Le nuove mete gastronomiche

Quali sono le ultime novità della ristorazione (aperture, spostamenti, cambi al vertice…) nelle 20 città più popolose d’Italia? Ecco cosa vale davvero la pena provare se vi trovate a Roma.

Abbiamo individuato alcuni locali dove suggeriamo di mangiare nel 2019. Perché sono nuovi o aperti da un paio d’anni, profondamente rinnovati nell’ambiente, nella cucina o nella gestione, guidati da giovani o che hanno vissuto da poco cambi generazionali che li hanno rivoluzionati. Insomma buone tavole (non necessariamente solo “creative”, ma anche ottime trattorie o locali etnici) consigliate a chi è in cerca di novità e vuole anche bere bene.

1978

Eros Bruno

La location appartata in una strada secondaria lungo la via Nomentana non rende merito a questo ristorante, ma varcata la porta rossa s’intuisce subito di essere in un indirizzo di rango. Da poco è arrivato lo chef Eros Bruno, esperienze internazionali, una collaborazione con il tristellato Enrico Crippa e un bagaglio di sapori non da manuale. Dopo l’ultima avventura in un resort alle Maldive – Le Cheval Blanc – Eros ha scelto di approdare qui sposando una cucina semplice ma raffinatissima che cerca di mettere al massimo tre ingredienti e una guarnizione. Laura Paone è la sommelier che con la sua presenza discreta in sala è munifica di consigli. La cantina, circa 140 referenze, è in continuo movimento. Il menu? Da notare la Vicciola, razza bovina piemontese fassona, l’unica allevata a nocciole, della macelleria Pino Puglisi. Tutto è fatto in casa nella cucina a vista: dal pane ai grissini, dalla pasta al gelato all’azoto.

via Zara 27 – 06.69.33.57.43
www.ristorante1978.it

Acciuga

Federico Del Monte

L’accento non tradisce: Federico Del Monte, giovane chef patron di Acciuga, è marchigiano di Fano e non è un caso se nel suo menu compaiono la piada con acciuga, pomodoro e finocchiella o i passatelli al sugo di murici. Il suo ristorante, aperto tra i palazzi umbertini del quartiere Prati Delle Vittorie, compie un anno a maggio 2019 ed è il ritrovo del popolo gourmet che viene qui per assaggiare piatti dove flirtano ingredienti come il baccalà al barbecue con puntarelle e mentuccia. Chi ha fretta può approfittare del pranzo dove lo chef offre un menu del mercato con tre piatti stagionali. Interessante la lista dei vini che Federico cura personalmente insieme al sommelier Matteo Bonanni: grande spazio ai vini marchigiani con etichette come il Perlugo, ma presenza anche di vini naturali e biologici. Da assaggiare la genziana a fine pasto, che lo chef prepara in casa, o l’anice: sapori d’altri tempi con operazione nostalgia.

via Vodice 25 – 06.37.23.395
acciugaroma.it

Il Tino

Daniele Usai

Il canale con le barche ancorate, un praticello perfettamente curato, al piano terra il bistrot di mare 4112 aperto a pranzo e al primo piano il ristorante stellato. È questa la cornice del Tino del bravo Daniele – Lele – Usai, chef già conosciuto per il suo locale a Ostia che da neanche tre anni ha trasferito a Fiumicino. Complici i consigli del maître Pierluigi Piliego, si scelgono piatti ovviamente a tema fish: gnocchi di patate con seppia, menta e carciofi, oppure il singolare “giardino iodato”, una sorta di insalata di mare in versione elegante con triglia marinata, carpaccio di seppia, gamberi o pesce dell’asta del giorno, gel rosso di salicornia e 20 erbe differenti, 10 di mare e 10 raccolte nel piccolo orto del ristorante. La cantina strizza l’occhio ai vini laziali e francesi ma è dinamica: pochi Champagne blasonati, piccoli produttori ricercati. Vietato alzarsi senza aver assaggiato il soufflé di nocciola con gelato al tartufo.

via Monte Cadria 127 – Fiumicino – 06.56.22.778
www.ristoranteiltino.com

PianoAlto

Per respirare atmosfere metropolitane si sale sulla nuovissima terrazza di PianoAlto, rooftop di un palazzo tra Porta Portese e Testaccio: la vista al tramonto abbraccia dall’Aventino al Gazometro e il ristorante riserva sorprese piacevoli. Le proprietarie Chiara Magliocchetti e Paola Colucci con le figlie di quest’ultima, Alice e Flaminia Spognetta, dopo il successo del locale Pianostrada, sono salite letteralmente in alto. Si mangia nella sala tutta vetri o nella terrazza arredata con divani e poltrone. Lo start è il famoso fiore di zucca destrutturato e fritto con alici e mozzarella. Poi linguine con variazione di carciofi alla romana, bottarga e crudo di Mazara, cappelletti ripieni di coniglio alla cacciatora, tartare di fassona accompagnata da senape de Meaux e croccanti chips di patate dolci. Oltre alle etichette di grandi vini consigliati dal sommelier Raffaele Rifilato, si possono ordinare i cocktail del bravo barman Salvatore Monetta.

lungotevere Portuense 200 – 06.55.28.69.516
Facebook: Pianoalto

Retrobottega

Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Giudice

Cucina aperta da mezzogiorno alle 22.30 e un bancone dove mangiare. Ha riscosso grande successo la formula del locale dello chef Alessandro Miocchi e di Giuseppe Lo Giudice – il socio che si occupa della sala – ristrutturato ad arte da meno di un anno dallo studio di architettura Morq: grigio scuro delle pareti, arredi essenziali nonché una cucina sapiente e una carta dei vini elaborata da Valerio D’Angelo dove ci sono etichette “intelligenti”: piccoli produttori italiani, birre artigianali comprese. Cosa assaggiare? Le “crepinette”, mix di foglie selvatiche condite con purea delle stesse foglie, intrappolate in una rete di maiale e insaporite con caciocavallo, tutto arrostito in casseruola e servito abbinato a cardi selvatici in carpione e ravanelli che in primavera vengono sostituiti da carciofi o asparagi. Tutto è fatto in casa e la novità è l’apertura di Retropasta, il laboratorio di pasta fresca.

via della Stelletta 4 – 06.68.13.63.10
www.retro-bottega.com

Zia

Ida Proietti e Antonio Ziantoni

Esperienze in Francia, Gordon Ramsay a Londra, nonché quattro anni nella Capitale al Pagliaccio di Anthony Genovese. È un curriculum intenso quello del giovane chef Antonio Ziantoni che ha aperto da un anno il suo locale a Trastevere, dove il verde del Gianicolo comincia a lasciar spazio al famoso rione. Arredi minimal, tavoli senza tovaglia, luci basse, sono la cornice ideale per soccombere con gioia ai suoi piatti. Nell’avventura Antonio è coadiuvato dalla compagna Ida Proietti che si occupa della sala e consiglia piatti come plin ripieni di blu, brodo di cipolla e chiodo di garofano; pernice con cavolo rosso e senape; insalata di maiale, ovvero maiale cotto nel barbecue, sfilacciato e condito con anacardi, semi di girasole, maionese di carbone, poi avvolto in una yuba e servito con brodo di maiale. Ai vini pensa Marco Pagliaroli che consiglia etichette blasonate ma anche piccoli produttori biologici.

via Goffredo Mameli 45 – 06.23.48.80.93
www.ziarestaurant.com

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© Riproduzione riservata - 25/07/2019

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