La Francia conta i danni del gelo in vigneto

La Francia conta i danni del gelo in vigneto

Se in molte regioni italiane, specie al Nord ma in parte anche al Centro-Sud, i viticoltori sono impegnati a contare i danni delle improvvise gelate di un fine aprile pazzo, anche in Francia il gelo ha picchiato duro, forse più che nel nostro Paese. In zone importanti come Champagne, Borgogna, valle della Loira, nel dipartimento dell’Aude e perfino nel Languedoc Roussillon le basse temperature di fine aprile hanno colpito vaste aree vitate. E si rifletteranno sui vini dell’annata 2017, sia in termini di quantità che di qualità, dopo che il bel tempo di marzo aveva fatto ipotizzare una vendemmia di alto livello.

Champagne sotto zero

Secondo un bilancio provvisorio, il Comitato interprofessionale dei vini di Champagne (CIVC) stima intorno al 20-25% la perdita delle gemme a causa delle gelate. In particolare nelle zone intorno a Reims e soprattutto nella Côte des Bar, dove i danni potrebbero arrivare fino al 35%. Da notare che già lo scorso anno i vigneti di quest’area erano stati colpiti dalle gelate. Arnaud Descotes, direttore tecnico e dell’ambiente del CIVC, ricorda che nel 2003 il gelo distrusse addirittura il 45% del raccolto. Altre zone colpite quest’anno nella Champagne, con una perdita di gemme nell’ordine del 10-35%, sono state la valle della Marna, la regione intorno a Epernay, la Côte des Blancs e il massiccio di Saint-Thierry. Secondo il bilancio provvisorio del Comité, le zone più risparmiate dal gelo sono state il Sézannais e la regione di Vitry.

In Borgogna l’80% delle gemme è danneggiato

Se i vignerons della Champagne piangono, i loro colleghi della Borgogna non ridono. Dopo una decina di vendemmie immuni da gelate straordinarie, quest’anno la primavera pazza li ha fatti ritornare indietro nel tempo, quando invece le “gelate anomale” non erano un’eccezione. Le temperature sotto zero hanno causato danni alle gemme, secondo le prime stime addirittura intorno all’80%. Il che porterà alla drastica riduzione della produzione 2017, specie nelle zone più settentrionali. Particolarmente colpite le Côte de Beaune, Côte de Nuits e Côte Chalonnaise, come pure la zona di Chablis. Con danni anche a Sud di Beaune, nei grandi cru di Pommard, Volnay, Meursault, Chassagne, Monthélie e Auxey-Duresse.

Non sempre il Nord è più colpito

Bruciate anche il 70% delle gemme dei vigneti della Touraine Amboise, a Sud della Loira. Dopo cinque annate di produzioni scarse dovute al maltempo, la 2017 rischia di essere ancora più ridotta. Se lo scorso anno il gelo aveva colpito seriamente molte cantine della riva Nord della Cher (in particolare Cangey e Limeray), stavolta è toccato alla parte meridionale, dove si registrano perdite intorno al 70-80%.

Danni del gelo in vigneto anche a bassa quota

«È accaduto tutto in una mattinata», lamenta Xavier Frissant, presidente dell’appellation e lui stesso produttore a Mosnes. «Alle 5.30 abbiamo acceso i fuochi in vigna, ma era un freddo secco che non ci preoccupava troppo. Alle 10.30 invece la situazione è cambiata: un po’ di umidità è stata sufficiente a provocare la catastrofe! È desolante tutto questo, considerato che la vigna era in anticipo di quindici giorni». Da notare che nella valle della Cher le vigne più colpite sono state quelle a bassa quota, mentre è andata meglio a quelle in collina. Tutti i vignerons della regione restano comunque sul chi vive perché non sono esclusi altri attacchi del gelo. «Solo tra una decina di giorni potremo fare il reale punto della situazione», dice Frissant.

È calamità agricola solo per chi perde tutto

Giovedì e venerdì scorsi sono stati i più terribili finora anche nel Languedoc Roussillon. Anche qui le piante erano in anticipo di un paio di settimane. Nell’Hérault oltre 20 mila ettari, pari a un milione di ettolitri di vino (il 20% della produzione), sono stati colpiti dal gelo. Una catastrofe per un’attività poco protetta dai rischi climatici. D’altra parte le gelate primaverili sono eccezionali da una quindicina d’anni, e comunque il fondo di calamità agricola finanziato dallo Stato funziona solo quando è andata perduta l’intera produzione dell’azienda. Un bel problema, non c’è che dire!

 

In foto: accendere falò in vigna è uno dei rimedi utilizzati per combattere le gelate primaverili

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© Riproduzione riservata - 02/05/2017

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