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I wine club delle Cantine, tre esempi che raccontano il nuovo trend

23 Gennaio 2021 Jessica Bordoni
I wine club delle Cantine, tre esempi che raccontano il nuovo trend

Molte aziende vinicole si stanno dotando di un wine club. La formula vincente? Non limitarsi a un upgrade dello shop aziendale, ma creare una vera e propria community per permettere ai wine lover più affezionati di acquistare vecchie annate, formati speciali, pacchetti enoturistici e tasting esclusivi. E non mancano punti, premi e sorprese.

Ma dove vai se il wine club non ce l’hai. Scusate il tono un po’ irriverente, ma rende bene l’idea dell’ultimo trend enologico. Complice la pandemia e la strabiliante crescita del comparto e-commerce, nell’ultimo periodo sono molte le Cantine che hanno deciso di attivare un proprio circuito di comunicazione e vendita esclusivo da riservare ai loro clienti più affezionati. Il wine club, appunto.

Numeri in forte crescita nel 2021

Una recente analisi dell’Osservatorio Vinitaly – Nomisma Wine Monitor sul tema “Il wine business nell’era post Covid-19” evidenzia come nel 2019 i wine club delle aziende vinicole italiane fossero uno strumento ancora di nicchia, di cui si era dotato solo l’11% del panel (in tutto 165 Cantine nazionali, che insieme rappresentano 4 miliardi di euro di fatturato).  Le stime per il 2021 portano la percentuale al 57%. Una bella accelerata.

Privilegi per gli affezionati

Ma cosa sono di preciso questi “club del vino”? E a che cosa servono? La casistica è piuttosto variegata e non potrebbe essere altrimenti. Il principio alla base di questi nuovi strumenti digitali è infatti la personalizzazione. Ciascuna Cantina declina il “circolo” secondo le sue esigenze e potenzialità. C’è chi propone vecchie annate introvabili, chi punta sulle anteprime in limited edition. Altri ancora guardano in prospettiva, offrendo pacchetti di accoglienza e percorsi enoturistici sartoriali. L’esclusività è il filo conduttore. Le Case vinicole scelgono volutamente di non parlare al grande pubblico generico, ma a una platea ristretta. Un target selezionato a cui si decide di fornire un servizio premium. L’obiettivo è chiaro: fidelizzare e rendere ancora più saldo il rapporto con gli aficionados, coccolandoli con chicche enologiche, inviti ad hoc e proposte d’acquisto privilegiate.

Il Wine Club secondo Umberto Cesari

Difficile dire se, sul lungo termine, i wine club aziendali diventeranno dei competitor da temere per le piattaforme e-commerce. Di fatto, però, la maggior parte delle Cantine utilizza questo nuovo “canale” per vendere direttamente i propri vini. Una sorta di upgrade del classico shop online. Prendiamo ad esempio il Wine Club di Umberto Cesari. L’iscrizione è gratuita e non comporta alcun obbligo di spesa. Registrandosi, si riceve un buono sconto del 10%. Come si legge sul sito: “Dopo aver compilato il form di iscrizione, ti verrà inviata la Card Classic in formato digitale. Dopo il primo acquisto riceverai la tua card personale fisica in un elegante cofanetto. Da quel momento la tua card sarà attiva e ti permetterà di fruire di premi ed esperienze speciali”. Ciascun acquisto, infatti, fa guadagnare punti che si traducono in privilegi. Qualche esempio? Un tour privato in Cantina con degustazione inclusa per due persone, una Magnum autografata recapitata a casa il giorno del proprio compleanno, ma anche lo storage gratuito fino a 60 bottiglie presso la Cantina di affinamento aziendale e l’invito ad eventi riservati.

Repertorio 1694, l’esclusiva di Planeta

Tra i progetti più interessanti c’è il nuovo wine club di Planeta, inaugurato non più tardi dello scorso dicembre. Si chiama Repertorio 1694, un nome che richiama la passione per la musica dei titolari, i cugini Francesca, Santi e Alessio Planeta, e l’anno di acquisizione della Tenuta Ulmo a Menfi, Vittoria, Noto, Capo Milazzo e sull’Etna. I membri del club hanno accesso a una selezione di bottiglie e annate introvabili a partire dalla vendemmia 1995. Si tratta di etichette da collezione, conservate accuratamente a temperatura controllata nella Cantina Dispensa a Menfi e assaggiate periodicamente dagli enologi aziendali per verificare la loro tenuta ed evoluzione nel tempo. L’iscrizione a Repertorio 1694, rigorosamente su invito, è valida per un anno. I membri, clienti storici del brand, possono acquistare 12 bottiglie e partecipare ad esperienze riservate, quali tasting digitali e in azienda (quando si potrà), acquisti en primeur ed eventi privati.

26 generazioni, il Wine club di Antinori

Nome di culto dell’enologia toscana, Antinori ha deciso di dotarsi di un wine club in tempi non sospetti, ben prima dell’arrivo della pandemia. Va però detto che il suo 26 Generazioni Wine Club, con l’avvento del Covid-19, ha subito un’evoluzione. Da strumento utile per rimanere in contatto con gli enoturisti in visita alla tenuta Antinori nel Chianti Classico, si è trasformato in una vera e propria community aperta a tutti. È possibile acquistare online i vini di tutte le tenute che fanno capo ad Antinori (toscane e non), ma anche accedere a contenuti e informazioni sulla genesi delle aziende e dei vini. Sul sito c’è una pagina dedicata alle faq, le risposte alle domande più frequenti. All’interno sono elencati i vantaggi legati all’iscrizione al wine club con la relativa creazione di un account personale (gratuito). Tra questi, la garanzia sulla conservazione dei vini, la possibilità di acquistare formati speciali, vecchie annate, edizioni limitate, confezioni regalo e la spedizione gratuita per ordini superiori a 90 euro.

Foto di apertura di B. Pasevich per Unsplash

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