Scienze Scienze Jessica Bordoni

Riscoperto in Guascogna il vitigno autoctono Tardif

Riscoperto in Guascogna il vitigno autoctono Tardif

Anche la Francia punta alla riscoperta degli autoctoni. Una delle maggiori cooperative vinicole nazionali, Plaimont Producteurs, ha avviato l’iter per ottenere il riconoscimento ufficiale del vitigno autoctono Tardif, un’antica varietà originaria della Guascogna a lungo dimenticata dai vigneron locali. Secondo le stime, le prime bottiglie vedranno la luce nel 2020.

Un vigneto del 1830 salvato dalla fillossera

I viticoltori della regione pensavano che la cultivar non fosse sopravvissuta all’epidemia di fillossera a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Finché nel 1999 il ricercatore della Plaimont Jean-Paul Houbart ne scoprì le tracce in una piccola vigna nel village di Sarragachies. Si tratta di un appezzamento di meno di un ettaro, conosciuto con il nome di Pédebernade (in foto), che sfuggì miracolosamente agli attacchi della fillossera grazie alla natura sabbiosa del suo terreno. Secondo gli studi effettuati sul campo, le viti più vecchie risalirebbero al 1830.

Le caratteristiche del vitigno autoctono Tardif

Accanto alla varietà Tardif, sono state ritrovate altre cultivar che il team di Plaimont Producteurs sta ancora cercando di identificare. Originaria della Gascogna, l’uva Tardif è caratterizzata da uno sviluppo vegetativo piuttosto lento. I grappoli raggiungono la maturità ottimale tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. All’interno dell’acino si trova una buona quantità di rotundone. Un composto aromatico che conferisce note piccanti e speziate (presente, ad esempio, anche nella Vespolina e nello Schioppettino).

Barbatelle pronte nel 2020

Come segnala The Drink Business, le marze sono state propagate in un appezzamento sperimentale ad Aignan nella regione dell’Occitania a partire dal 2015 e circa 1.500 nuove barbatelle saranno produttive nel 2020. In un primo tempo Plaimont Producteurs utilizzerà i grappoli di uva Tardif per la creazione di blend, come ha già fatto con un’altra antica varietà che ha campionato per molti anni, il Manseng noir. Oggi il Gruppo possiede 40 ettari a Manseng noir che assembla con il Merlot per produrre uno dei suoi vini Igp Côtes de Gascogne. L’obiettivo è fare un Manseng noir in purezza entro i prossimi due anni.

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© Riproduzione riservata - 29/11/2017

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