Vino spagnolo: numeri, eventi e rivoluzioni all’orizzonte
La Spagna è il paese più vitato al mondo, ma la maggior parte dei volumi continua ad essere destinato all’estero e il prezzo medio delle bottiglie resta basso. La pandemia e un’annata siccitosa e poco produttiva come la 2022 stanno però ribaltando lo scenario. E il Piano strategico del settore vitivinicolo 2022-2027 traina lo sviluppo.
Per approfondimenti: Miquel Hudin, Tecnovino, Wine-Searcher, Tecnovino e OIV
Ogni anno Francia e Spagna si contendono il secondo posto per quantità di vino prodotto in una classifica dove a primeggiare è solitamente l’Italia. La Spagna conta, però, la superficie vitata più estesa al mondo. Anche se, nel 2020, il consumo interno è aumentato del +47,5%, la maggior parte dei volumi continuano ad essere venduti all’estero.
L’export riguarda per il 52% il vino sfuso, spesso venduto a prezzi stracciati (0,44 €/l o anche meno in alcuni casi) e a volte fatto passare, in modo ingannevole, per un prodotto francese come ci dimostra un maxi frode avvenuta di recente. Ma quali sono i numeri e le potenzialità enologiche della Spagna?
Alti numeri, ma scarsa considerazione
Nonostante l’importanza della Spagna nel panorama vitivinicolo globale, il critico di origine statunitense e spagnolo d’adozione Miquel Hudin si chiede come mai questa non goda della medesima reputazione di Francia o Italia. I numeri sono il modo migliore per comprendere questo problema. La Francia, per esempio, vende il 33% di vino in meno rispetto alla Spagna, ma guadagna il 300% in più dalle vendite. Inoltre, gli spagnoli sono scarsi consumatori di vini locali comparendo soltanto 11esimi nella classifica del consumo di vino pro capite; al primo posto ci sono i portoghesi e al secondo, a pari merito, di nuovo italiani e francesi. Qualche passo in avanti è stato fatto, paradossalmente, durante la pandemia, quando il consumo domestico è cresciuto velocizzando un trend presente sin dal 2019.
2022, un’annata problematica sotto molti punti di vista
Il 2022 ha però invertito la tendenza sia in vigna, per via di un’annata particolarmente siccitosa, sia nei consumi, in calo del -7,2% in termini di volume. L’ultimo rapporto economico fornito dall’Organizaciòn Interprofesionale del Vino de España (Oive) ha mostrato come la crisi energetica e l’aumento dei prezzi abbiano messo in crisi i consumatori spagnoli. L’Observatorio español del mercado del vino (Oemv) ha analizzato i dati e ha visto che il rallentamento dei consumi è avvenuto a partire dallo scorso luglio. Questo nonostante in molti avessero previsto che il 2022 sarebbe stato l’anno del consolidamento del percorso di ripresa appena iniziato. Al di là dell’inflazione, i vini di fascia alta stanno comunque guadagnando quota rispetto a quelli più economici. Il vino fermo a Denominazione di origine protetta sta crescendo sia in valore che in volume (Tecnovino).
Una rivoluzione “bianca” e silenziosa
C’è, inoltre, una rivoluzione silenziosa in corso nella regione vinicola più famosa della Spagna, dove molti coltivatori stanno cercando di sostituire le viti di Tempranillo con il Macabeo bianco. La domanda di Rioja Blanco sta crescendo perché i consumatori continuano a preferire vini bianchi, rosati e spumanti a discapito dei rossi. Secondo il Consejo Regulador Doca Rioja la produzione di Rioja Blanco ha rappresentato il 9,72% del volume totale nel 2021, rispetto a solo il 5% nel 2012. Nel frattempo, dal 2015 la superficie coltivata a varietà bianche è aumentata di quasi il +50%, ed è questa una tendenza che si sta verificando anche in altre aree vitivinicole d’Europa. Inoltre, la Rioja ha una antica tradizione, poi quasi scomparsa, nella produzione di vini bianchi (Wine-Searcher).
Il Piano strategico per la valorizzazione del vino spagnolo
Ma la Spagna si sta preparando a una nuova e generale rivoluzione grazie al Piano strategico del settore vitivinicolo 2022-2027 presentato nell’ambito della Barcelona Wine Week che si è tenuta a inizio febbraio. Il piano prevede 10 assi strategici focalizzati sulla valorizzazione del settore nel suo complesso, comprendendo 22 iniziative e 101 azioni associate. L’obiettivo è, però, principalmente uno solo: aumentare il valore e la percezione dei vini spagnoli (Tecnovino).
Grandi eventi in Spagna nel 2023
Infine, la Spagna si prepara a ospitare il 44° Congresso mondiale della Vite e del Vino e la 21ª Assemblea generale dell’Oiv, che si terranno dal 5 al 9 giugno a Jerez de la Frontera. L’evento riunirà i maggiori specialisti mondiali nei settori della viticoltura e dell’enologia, nonché esperti di salute, sicurezza, diritto ed economia. Questo 44° Congresso affronterà questioni legate alle attuali sfide della produzione vitivinicola globale. Verrà approfondito il ruolo dell’intelligenza artificiale nel processo decisionale in viticoltura di fronte al cambiamento climatico e, più in generale, l’importanza della digitalizzazione, la tracciabilità e le nuove tecnologie applicate all’enologia.
Foto di apertura: Vilafranca del Penedès, Spagna © A. Ventayol – Unsplash
Tag: Miquel Hudin, Oiv, Tecnovino, vino spagnolo, Wine searcher© Riproduzione riservata - 08/03/2023