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Vigneti in Scozia: la scommessa di Christofer Trotter

9 Gennaio 2012 Andrea Gabbrielli
Christopher Trotter, noto chef e ora anche vignaiolo, nella primavera 2011 ha piantato 2,4 ettari di vigneto nella sua proprietà di Upper Largo, sulla costa meridionale del Fife (56°13'N 2°55'W), in Scozia. Nonostante le rigide temperature, i forti venti per non parlare del gelo e della neve, il pioniere della moderna vitivinicoltura scozzese ha scelto di impiantare vitigni quali Rondo, Solaris e Siegerrebe, già acclimatati  in Germania dove hanno dimostrato di sopravvivere a temperature anche sotto lo zero. “Nessuno sa esattamente cosa succederà nei prossimi dieci anni, ma il cambiamento climatico è sicuramente una realtà – ha dichiarato in un intervista pubblicata dal sito della rivista inglese Decanter -  Non sappiamo se ci sarà più caldo o più umido ma il Sahara che si sta allargando verso la Spagna è un buon esempio di come le cose si stanno spostando a livello globale”. La viticoltura del Regno Unito, grazie proprio ai cambiamenti climatici, non è più solo una curiosità. Da quest’anno la maison di Champagne Didier Pierson-Whitaker, ha prodotto e messo in vendita le prime 5.000 bottiglie di metodo chempenois ottenuto da un blend di uve Pinot Nero e Chardonnay allevate nell’inglesissimo Hempshire. “Non c'è alcun motivo per cui non siamo in grado di produrre vino in Scozia – ha detto Trotter -  Naturalmente, ci saranno da affrontare grandi sfide ma non necessariamente in inverno. La mancanza di sole e i forti venti non sono un problema, il problema principale sono i cervi e caprioli perché mangiano tutto”. Ma questo non succede solo in Scozia, anche noi ne sappiamo qualcosa.  
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