Senza confini Senza confini Anita Franzon

Dove si vendemmia: dalla Francia alla California, passando per la Spagna

Dove si vendemmia: dalla Francia alla California, passando per la Spagna

Giro del mondo in vendemmia. In Spagna si patiscono temperature roventi, norme anti-Covid, calo delle rese e delle esportazioni. Sarà un’ottima annata in Rodano, Provenza e Chablis; in Champagne è la vendemmia più precoce della storia. Dall’altro capo del mondo, la California fa i conti con gli incendi e il cambiamento climatico che minacciano il Cabernet Sauvignon, vitigno simbolo della regione.

In diverse regioni della Spagna la vendemmia è cominciata ad agosto con temperature che raggiungevano i 32°C e l’obbligo di indossare la mascherina protettiva. «I problemi principali si stanno rilevando nella mobilità dei lavoratori, nei dispositivi di protezione individuale e negli alloggi» afferma Pepe Fuentes, deputato dell’Area de Politica Sindacal; mentre l’uso di macchinari per la raccolta sta crescendo in molte aziende, proprio per evitare i contatti tra i lavoratori. (El Paìs).

Riduzione delle rese in Spagna

Inoltre, sebbene il raccolto 2020 sia buono, la Spagna abbassa la produzione per via della domanda in calo. È la prima volta che viene approvato un decreto del genere, ma pare che la diminuzione delle vendite sia compresa tra il 35% e il 50%. «È un fatto storico per questo settore», afferma il presidente della Federazione Spagnola dei Vini (FEV) José Luis Benítez; ma ogni denominazione ha preso le proprie misure. Inoltre, anche la domanda internazionale ha sofferto. Secondo l’Osservatorio spagnolo del mercato del vino, il Paese iberico è quello che ha risentito maggiormente del calo delle esportazioni, con 83 milioni di litri in meno, insieme a Sud Africa (-67 milioni) e Francia (-47 milioni). (WIP Wine Independent Press).

Francia, regione per regione

La vendemmia 2020 è in corso già da alcune settimane anche in Francia e Forbes segue il raccolto regione per regione. Nella Valle del Rodano meridionale e in Provenza gli enologi sostengono che sia un’annata molto buona. In Borgogna, secondo Eric Germain di Domaine Vincent Girardin, si sta assistendo a un’annata molto precoce, come la 2003, ma dalle prime analisi gli acini dimostrano un ottimo equilibrio. Più a nord, nello Chablis, «le vigne sono in buona salute», afferma Julien Brocard, titolare del Domaine Jean-Marc Brocard. Che continua: «Le varie parcelle mostrano diverse fasi di maturazione a seconda dell’esposizione. Il nostro compito sarà quello di effettuare la vendemmia in ogni parcella quando il frutto è al massimo della maturazione». Il raccolto in Champagne ha preso il via il 17 agosto, due settimane prima del 2019; l’inizio più precoce della storia secondo il Comité Champagne, associazione di categoria che rappresenta i viticoltori e le Maison di Champagne. In Alsazia Jean Frédéric Hugel, tredicesima generazione di Famille Hugel, afferma: «Possiamo già descrivere il 2020 come un anno miracoloso». L’ondata di caldo che ha colpito altre parti della Francia non ha interessato l’Alsazia e, salvo episodi climatici inaspettati, l’annata qui promette di essere sana e generosa.
«Possiamo essere ottimisti, ma con cautela», conclude Hugel.

Un raccolto difficile per la California

I lavoratori della California hanno dovuto indossare un altro tipo di mascherine durante il raccolto per proteggersi dal fumo denso degli incendi che hanno colpito la regione vitivinicola statunitense nelle scorse settimane, proprio nel bel mezzo della vendemmia (wine-searcher). «Fuoco, fumo, caldo, siccità: come il cambiamento climatico potrebbe incidere sul tuo prossimo bicchiere di Cabernet californiano», così il Los Angeles Times racconta il futuro del vino in California.

Nuove (sconvolgenti) prospettive per il futuro

L’intervista al viticoltore Randall Grahm, fondatore di Bonny Doon Vineyard vicino a Santa Cruz, non è rassicurante. «Circa 25 anni fa ho iniziato a vedere sempre meno nebbia», afferma Grahm. «Con più sole e calore il processo di maturazione dell’uva è più veloce e sebbene sia ancora possibile produrre un buon vino, è difficile ottenere il giusto equilibrio». Gli Stati Uniti sono il quarto produttore di vino al mondo dopo Italia, Francia e Spagna; qui, come in altre regioni vitivinicole colpite dal cambiamento climatico, i coltivatori stanno cambiando varietà, armeggiando con nuove tecniche e passando a quote più elevate. In California, però, il più colpito da questo cambiamento potrebbe essere il vitigno più rappresentativo, ovvero il Cabernet Sauvignon.

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© Riproduzione riservata - 10/09/2020

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