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Vendemmia 2020: continua il primato italiano

5 Settembre 2020 Elena Erlicher
Vendemmia 2020: continua il primato italiano

La vendemmia 2020 vedrà una produzione di 47,2 milioni di ettolitri, -1% sul 2019. L’Italia resta primo Paese produttore al mondo per quantità. Queste le stime di Assoenologi, Ismea e Uiv. Alta anche la qualità. Le istituzioni fanno il punto sulle misure anticrisi.

Saranno 47,2 milioni gli ettolitri di vino prodotti nel 2020, secondo le stime di Assoenologi, Ismea e Unione italiani vini presentate giovedì 3 settembre in conferenza stampa online. La quantità è lievemente inferiore del -1% rispetto allo scorso anno e del -4% rispetto alla media dell’ultimo quinquennio. Un risultato che risente della riduzione volontaria delle rese messa in campo da Governo e numerosi Consorzi di tutela, e dovuta alla particolare congiuntura economica globale.

Il termometro delle regioni

«Questo risultato dovrebbe confermare il primato mondiale dell’Italia in quantità», dice Fabio Del Bravo di Ismea, «nonostante gli incrementi produttivi attesi in Francia e Spagna (rispettivamente del +3,1 e +12,8%, sul 2019)». Tornando all’Italia, il Nord vede un leggero aumento (+3%), il Centro una lieve diminuzione (-2%), mentre il Sud registra un decremento più significativo (-7%). Il Veneto è la prima regione con 11 milioni di ettolitri (+1%), seguita da Puglia con 8,5 milioni (-5%), Emilia Romagna con 7,7 milioni (+7%) e Abruzzo con 3,4 (+7%). Toscana e Sicilia registrano il maggior decremento (-15%), mentre la Sardegna il +18%. «Ma questo dato è dovutoa una campagna 2019 particolarmente povera causa siccità», conclude Del Bravo.

vendemmia 2020 in italia
vendemmia 2020 in Italia: i dati regionali

Vendemmia 2020: si prevede qualità alta ed eterogenea

Dal punto di vista qualitativo, «l’annata 2020 si presenta da buona a molto buona a ottima con punte di eccellenza», dichiara Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi. «La situazione è eterogenea e varia da territorio a territorio, a causa di un andamento climatico che con i suoi fenomeni estremi (siccità/piovosità) influenza la produzione sia quantitativamente sia qualitativamente. Questo tipo di clima per un Paese come il nostro non è però così dannoso, rispetto ad altri». L’Italia, infatti, è ricca di varietà autoctone, che sono caratterizzate da una maturazione tardiva. «Il cambiamento climatico ha portato a una maturazione più precoce, con uva sana e schietta, allontanando problemi come la muffa. Da noi», conclude Cotarella, «non esistono zone con una produzione di bassa qualità».

vino italiano mappa produzione 2020
Le stime di produzione per macro-area

Capacità di ripresa ed export

«I nostri dati vogliono essere un utile strumento per le aziende vitivinicole e le istituzioni», dice Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea. «Questo settore ha dato prova di una straordinaria capacità di ripresa, dopo il lockdown, ma ora bisogna farsi trovare pronti per quando finirà la pandemia. Le aziende hanno costruito la propria solidità soprattutto sull’export. Occhi puntati quindi sulla ripresa dei mercati degli altri Paesi».

Le richieste dei produttori durante la vendemmia 2020

«La diminuzione di quantità della vendemmia 2020 e l’ottima qualità dei vini che nasceranno fanno da premessa per valorizzare i nostri listini», interviene Ernesto Abbona, presidente dell’Unione italiana vini. «La pandemia sta però proseguendo con un Horeca molto penalizzato, così come il turismo. Lo spauracchio dei dazi Usa continua (causa webtax) e così pure quello degli effetti della Brexit. Inoltre la Cina rimane un mercato involuto. Adesso diventa necessario sostenere la ripresa dei mercati e del nostro export con nuovi investimenti, aumentando per il prossimo triennio la dotazione dell’Ocm Promozione, orientando in modo adeguato le risorse e le iniziative del “patto per l’export”. Bisogna, inoltre, semplificare l’ingresso della manodopera straniera specializzata con i “corridoi verdi” e facilitare l’utilizzo del lavoro accessorio con lo strumento dei voucher».

2015-2020: le ultime 5 vendemmie a confronto
2015-2020: le ultime 5 vendemmie a confronto

La risposta del Governo

«Il settore del vino italiano è considerato un’eccellenza», dichiara Teresa Bellanova, ministra delle Politiche agricole, «ma l’emergenza sanitaria ha reso indispensabili interventi specifici coordinati e condivisi con la filiera. Penso, per esempio, alla misura sulla distillazione di crisi, che però per ora ha assorbito solo 14 dei 50 milioni destinati». «Questi contributi andranno utilizzati entro il 15 ottobre 2020», ricorda João Onofre, responsabile vino alla Direzione generale per l’agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea. Bellanova cita anche la misura da 100 milioni di euro voluta per il contenimento della produzione, «dove sono stati utilizzati poco meno di 39 milioni di euro. In questo caso i fondi dovranno essere spesi entro la fine del 2020».

italia primo produttore mondiale vino quantita
Pur con un calo del -1% sul 2019 e del -4% sulla media dell’ultimo quinquennio, l’Italia è primo produttore mondiale di vino anche nella vendemmia 2020

Ocm Promozione e “patto per l’export”

«Accolgo l’idea di alzare il tetto del budget dell’Ocm Promozione da 100 a 150 milioni di euro/anno per il prossimo triennio» afferma la ministra, «mentre in relazione al “patto per l’export”, ho scritto una lettera al ministro Di Maio per chiedere la riapertura di un tavolo dedicato al vino e che metta insieme il ministero degli Affari esteri, Ice e Mipaaf, perché lì si gioca una partita importante e il piano di comunicazione deve essere condiviso nella filiera istituzionale».

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