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Vendemmia 2013. I dati definitivi di Assoenologi

18 Novembre 2013 Anna Rainoldi
Saranno fra 47 e 48 milioni gli ettolitri di vino italiano per l’annata 2013 (con 64-67 milioni di quintali di uve vendemmiate). I dati definitivi di Assoenologi segnano un incremento del +15% sulla vendemmia 2012, innalzando del 6% le prime previsioni di fine agosto. Escluse Lazio, Toscana meridionale e Umbria, si registra un aumento regionale tra il 5 e il 30% rispetto al 2012. PARLIAMO DI QUALITÀ - La qualità si conferma ottima per i vini bianchi, mentre resta qualche interrogativo per le varietà a bacca rossa vendemmiate nella prima metà di ottobre (il maltempo ha contrastato la fine della maturazione, oppure costretto ad anticipare la raccolta): a gennaio si potrà capirne di più. MATURAZIONE E RACCOLTA - La maturazione, a differenza degli ultimi anni, è stata graduale, permettendo l’accumulo di sostanze aromatiche nei bianchi e fenoliche nei rossi, con sfumature accentuate anche fra diversi terroir. Rispetto alla scorsa vendemmia, si è ritardata la raccolta di 10-15 giorni nel centro nord, e di 7-10 giorni a sud e nelle isole. EXPORT E CONSUMI - «Il vino italiano rimane il più venduto al mondo», spiega Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi. «Mentre i consumi interni continuano a calare (il 2013 si chiuderà sotto i 40 litri pro capite, contro i 45 del 2007 e i 110 degli anni Settanta), le nostre vendite all’estero, nonostante il periodo difficoltoso, crescono». AUMENTA IL VALORE - Per il vino esportato, i primi sei mesi del 2013 segnano un’ulteriore crescita in valore (+8,4%), nonostante il lieve calo dei volumi (-3,1%). «Vuol dire che mandiamo all’estero meno prodotto, ma guadagnamo di più», conferma Martelli. Nello stesso periodo, il prezzo delle vendite all’ingrosso oltreconfine ha registrato un aumento del 12%, pari a 2,38 euro al litro.

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