Senza confini Senza confini Anita Franzon

Un’estate alla scoperta dell’Albania e dei suoi vini

Un’estate alla scoperta dell’Albania e dei suoi vini

A causa delle sue immense bellezze a dei prezzi abbordabili, moltissimi italiani l’hanno scelta come meta per le vacanze in questi mesi. Ma il ricco patrimonio paesaggistico, storico e culturale dell’Albania comprende anche tesori enologici ancora da scoprire, tra cui 107 diverse varietà di uva.

Per approfondimenti: SevenFiftyDaily, Travel and Leisure, Winetitles Media e Meininger’s International

Nonostante sia tra le più antiche al mondo, la tradizione vitivinicola albanese è ancora poco conosciuta, nonché oggetto di una recente rivoluzione. I viticoltori locali stanno oggi puntando sui vitigni autoctoni andando alla ricerca di sbocchi internazionali.

Il riscatto dell’Albania

Il magazine SevenFiftyDaily ha raccolto in un articolo dal titolo Tutto quello che devi sapere sul vino albanese una storia lunga almeno 3.000 anni, seppure oscurata in tempi antichi e recenti da domini e regimi oppressivi che hanno paralizzato non solo la crescita e l’economia dell’intero Paese, ma anche il suo settore vitivinicolo. Negli ultimi anni è, però, iniziato il riscatto. La produzione di vino è passata dai grandi volumi con bassa qualità del periodo di regime comunista, alla sempre maggiore attenzione e riscoperta dei vitigni autoctoni, così come delle tradizioni locali, in attesa di un riconoscimento globale ormai alle porte.

Produzione e consapevolezza in crescita

Secondo Dashamir Elezi, sommelier e presidente dell’Associazione albanese dei sommelier, molti giovani produttori locali hanno studiato enologia e lavorato nei Paesi vicini come Italia, Grecia, Francia e Germania. Una volta tornati in patria, hanno acquisito maggiore consapevolezza e iniziato a contribuire alla scoperta di nuovi approcci e stili, ma anche alla valorizzazione del patrimonio vitivinicolo albanese. Inoltre, secondo il ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale dell’Albania, anche la produzione è in crescita. Tra il 2000 e il 2016 è aumentata di oltre il +250%; nel 2022 il Paese ha prodotto oltre 3 milioni di litri di vino, di cui il 46,4% è stato esportato principalmente verso altri Paesi europei.

La nuova leva enoturistica

Mentre l’industria vinicola albanese continua a crescere, i produttori sperano di raggiungere un pubblico più ampio anche attraverso il turismo.
«L’aumento dei visitatori è un buon segno. La mentalità dei turisti è infatti quella di scoprire la cultura locale, in particolare attraverso il cibo e il vino», afferma Ermira Çobo della Cantina Çobo a Berat, nel Centro della nazione. Anche secondo Travel and Leisure, il Paese è ora una delle destinazioni turistiche in più rapida crescita in Europa. Inoltre attraverso l’enogastronomia gli albanesi stanno recuperando un senso di orgoglio nazionale e di appartenenza. Intanto, gli operatori del settore hanno l’obiettivo di educare sempre più consumatori.
«La cosa più importante è che le persone capiscano che si tratta di vini mediterranei», afferma Bujar Yuri Tukuli, ambasciatore del vino albanese e importatore in Texas.

Le principali regioni vinicole: il Nord

Sebbene l’Albania sia un Paese relativamente piccolo, vanta una vasta gamma di terreni e condizioni climatiche diverse con una forte influenza del mar Mediterraneo, ma anche con produzioni totalmente continentali. Attualmente, l’Albania non ha regioni vinicole geograficamente designate, ma le aree di produzione possono essere facilmente classificate a seconda della latitudine. La regione settentrionale è montuosa e le elevate altitudini combinate ai freddi venti continentali e a terreni ricchi di minerali danno vini molto freschi spesso ottenuti da un vitigno che può essere sia a bacca rossa (più diffuso), sia bianca, chiamato Kallmet; alcune parti dell’Albania nordorientale custodiscono viti a piede franco.

Il Centro e il Sud dell’Albania del vino

L’Albania centrale, dominata da un paesaggio di dolci colline che raggiungono altezze fino a 450 metri, è famosa per i suoi terreni di varia origine adatti alla coltivazione di Shesh bianco o rosso, le uve più coltivate in tutta l’Albania. Le altitudini si alzano nuovamente a sud, in particolare nell’angolo sud-orientale del Paese, dove i vigneti possono raggiungere gli 800 metri slm e tendono a essere protetti dai forti venti dalle catene montuose. Qui è diffuso il vitigno a bacca bianca Debina, noto per la sua pronunciata acidità. Leggermente più a ovest, nell’Albania centro-meridionale, vicino alla città di Berat, le uve bianche Pulës danno vita sia a vini floreali, sia al Raki, un’acquavite molto famosa in tutto il Paese. Il Sudovest, infine, è conosciuto per il rosso Vlosh, un delicato vino dal carattere mediterraneo. Infine, lungo l’intera Albania, molti viticoltori si stanno concentrando anche su varietà internazionali.

L’Albania entra a far parte dell’Oiv: è il 50° Paese membro

Intanto, è notizia di queste settimane che l’Albania è diventata il 50° Paese membro dell’Oiv (l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino); un nuovo legame che permetterà al Paese dove, attualmente, sono coltivati ben 107 diverse varietà d’uva (anche se molte a rischio di estinzione), di partecipare alle decisioni fondamentali riguardanti l’evoluzione del settore, di migliorare la sua comunicazione nel mondo e di affidarsi a un commercio più trasparente e fruttuoso. Come nuovo membro, l’Albania parteciperà alla 22ª assemblea generale nell’ottobre 2023. Secondo le statistiche Oiv, nel 2022 la superficie vitata totale era di 11.339 ettari; a oggi, l’Albania è il 41° produttore mondiale e il 55° in termini di consumo (Winetitles Media e Meininger’s International).

Foto di apertura: tra il 2000 e il 2016 la produzione di vini albanesi ha registrato un +250% © R. Kodra

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© Riproduzione riservata - 31/08/2023

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