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Egitto: una nuova scoperta archeologica legata al vino

12 Ottobre 2023 Anita Franzon
Egitto: una nuova scoperta archeologica legata al vino

Si tratta di giare ancora piene e perfettamente conservate per 5.000 anni in una tomba. L’incredibile ritrovamento è avvenuto in Egitto: se ne contano diverse centinaia, non sono mai state aperte e i tappi sono intatti.

Per approfondimenti: Vine Pair, The drinks business e Newsweek

Nei giorni scorsi la stampa internazionale ha raccontato di un importante scoperta archeologica avvenuta in Egitto: diverse centinaia di giare contenenti vino e perfettamente conservate per 5.000 anni all’interno di una tomba. Le giare non sono mai state aperte e i tappi sono ancora intatti. Il ritrovamento è avvenuto nella città egiziana di Abydos, un’antica area nota per ospitare alcuni dei siti archeologici più importanti della nazione, tra i quali numerose tombe reali del Primo periodo dinastico, che abbraccia circa quattro secoli dall’inizio del III millennio a.C. La valle deserta su cui si affaccia era considerata dagli antichi Egizi il passaggio al regno dei morti.

Gi scavi, una donna misteriosa e l’importanza del vino nell’antico Egitto

Il gruppo archeologico composto da studiosi provenienti da Egitto, Germania e Austria sperava di poter scoprire di più sulla figura storica della regina Merneith, che si pensava fosse una personalità importante della Prima dinastia dell’antico Egitto. Sebbene gran parte della sua vita rimanga ancora sconosciuta, molti egittologi ritengono che Merneith sia stata la prima donna faraone e si aspettano che la ricerca su questa tomba possa rivelare di più sul suo ruolo. Il luogo di sepoltura era pieno di doni, comprese le giare che forniscono, inoltre, alcune informazioni sul ruolo che il vino potrebbe aver svolto nella cultura dell’epoca, quando probabilmente rappresentava un alimento molto prezioso per le comunità dell’antico Egitto (Vine Pair e The drinks business).

Non è l’unica scoperta archeologica ed enologica

Nonostante questo tipo di scoperte sia molto raro, in un’altra tomba reale nella necropoli di Umm El Qa’āb sono, invece, stati trovati dei vinaccioli, anch’essi ben conservati. Lo ha annunciato il Ministero del turismo e delle antichità egiziano. Entrambi sono rinvenimenti che consentiranno di «ampliare in modo significativo la nostra comprensione di alcuni dei primi processi di produzione, uso e commercio di vino nel Mediterraneo e nel Nord Africa», ha affermato Emlyn Dodd, docente presso l’Institute of Classical studies. Che continua: «La datazione eccezionalmente antica di questo materiale lo colloca in un frangente cronologico chiave, poiché la conoscenza della produzione del vino e della coltivazione della vite si stava diffondendo verso sud-ovest lungo la costa orientale del Mediterraneo e giù in Egitto a partire dal suo luogo di origine ipotizzato in quella che oggi è l’area comprendente la Georgia, l’Armenia e l’Iran» (Newsweek).

Foto di apertura: © L Ramos – Unsplash

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