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Una biblioteca di Amarone

26 Giugno 2019 Monica Sommacampagna
Una biblioteca di Amarone

Per festeggiare il loro decennale le Famiglie Storiche hanno selezionato tredici bottiglie e nove annate. Scelta dei terroir e tecniche in cantina sono le più diverse: dai suoli argillosi a quelli vulcanici, dall’appassimento con muffa nobile all’uso del ciliegio

Acidità e sapidità che vanno oltre il tempo. Questo potrebbe essere il filo rosso della degustazione “Dalla library delle Famiglie, la storia dell’Amarone e dei suoi terroir” di 13 Amarone della Valpolicella organizzata a Vinitaly e condotta dal giornalista Ian D’Agata in occasione del decennale delle Famiglie Storiche. L’associazione riunisce 13 produttori in otto vallate della Valpolicella con l’intento di promuovere il noto passito rosso oggi Docg nella fascia alta del mercato: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi Agricola, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini e Zenato. Dal 2013 al 1993 si sono avvertiti nei vini gli effetti di annate diverse, di terroir, varietà e stili vitivinicoli particolari. Soprattutto però sono emerse le impronte personali dei produttori, uniti dalla passione per la qualità.

Le bottiglie in degustazione andavano dall’annata 2013 alla 1993

Foto di apertura: Pierangelo Tommasi, Tiziano Castagnedi (Tenuta Sant’Antonio), Ilenia Venturini, Luca Speri, il giornalista Ian D’Agata, Maria Sabrina Tedeschi, Silvia Allegrini, Stefano Cesari (Brigaldara), Alberto Zenato e Giordano Begali

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