In Italia

In Italia

Tutti i vini Docg, Doc e Igt in un Codice

6 Maggio 2015 Alessandro Torcoli
Se si studia il vino italiano, se lo si vuole conoscere davvero, e ancor di più se si lavora in questo settore, c'è un solo libro da tenere sempre sulla scrivania (accanto a una buona rivista, come Civiltà del bere!): è il Codice delle Denominazioni di Origine dei Vini accuratamente compilato da Antonio Rossi, di cui è disponibile la versione 2014 che riporta lo status quo delle Do nazionali. È qui accanto a noi, 1.773 pagine di (talvolta amara) verità. Non sempre infatti i disciplinari sono di facile comprensione, ma uno strumento del genere è fondamentale quantomeno per provare a capire. Lo sfogliamo avidamente a ogni piè sospinto: per aggiornare la Carta enografica di Civiltà del bere, per i nostri Dossier regionali che riportano informazioni dettagliate sulle Doc, e lo consultiamo ogniqualvolta si debba citare una norma che riguarda i vini a Denominazione protetta (Docg, Docg, Igt), perché come sappiamo quant'è  complessa la nostra legislazione anche (e forse soprattutto ) quando si parla di vino.

Dall'Italia all'Unione Europea. Il passaggio di consegne

Questa edizione del Codice è particolarmente utile, perché pone un punto fermo (per quanto, ovviamente, sempre molto transitorio...) nel quadro della riforma dell'Organizzazione Comune di Mercato avviata nel 2008 (regolamento n. 479/08) che ha introdotto il sistema Dop e Igp anche nel settore vitivinicolo al pari degli altri prodotti alimentari. Ora il riconoscimento e le modifiche delle Denominazioni spettano di competenza alla Commissione Ue che, dopo l'esame preliminare nazionale, è titolare del procedimento.

Tante modifiche prima del 2011

A fine 2011 l'Italia aveva trasmesso tutta la documentazione alla Ue ed è in corso il procedimento di verifica. Com'era prevedibile, prima del trasferimento di competenze, vi è stata una corsa alla richiesta di modifiche dei Disciplinari e alla richiesta di riconoscimento di nuove Doc. Il Codice 2014 tiene traccia di molte di queste novità: quasi 50 Denominazioni sono coinvolte. Alcune modifiche riguardano dettagli utili per gli enologi, ma altre sono variazioni davvero significative, come nel caso dell'Ortrugo dei Colli Piacentini o dello sdoppiamento dei disciplinari Bolgheri e Bolgheri Sassicaia.

Quante sono le Docg, Doc e Igt italiane?

Il Codice inoltre ha un altro merito: con il suo accurato censimento ci offre anche una semplice certezza, un'informazione che ci viene richiesta quasi quotidianamente e su cui girano numeri anche fantasiosi. Cioè: quante sono le Docg, Doc, Igt italiane? Allo stato attuale (del Codice Rossi in circolazione) sono nell'ordine: 73, 332 e 118.

In Italia

La Colombera: la scommessa sul Timorasso di Elisa Semino

Enologa e allieva di Attilio Scienza, fa parte dei giovani viticoltori dei […]

Leggi tutto

Epokale 2017, la scienza dietro il segreto della longevità aromatica del Gewürztraminer

Gli anni di affinamento al buio nell’ex miniera di Ridanna salgono a […]

Leggi tutto

Freccianera Club: l’anima contemporanea della Franciacorta

Nato cinque anni fa, è la naturale evoluzione di una filosofia produttiva […]

Leggi tutto

Camminiamo a piede franco sui sentieri del Carignano

Nel Basso Sulcis è stato inaugurato un percorso a tappe che tocca […]

Leggi tutto

Gavi, carta di identità e appunti di degustazione di un bianco decisamente moderno

Alla scoperta della produzione Docg in 14 calici di altrettante Cantine, con […]

Leggi tutto

Le cinque giornate WOW! Milano: tutto sulla data del 10 novembre

L’appuntamento è all’Enoluogo di Civiltà del bere con ingresso gratuito previa registrazione. […]

Leggi tutto

Doc Lago di Caldaro: tre interpretazioni della zona classica  

Le scelte agronomiche ed enologiche di Cantina Kaltern, Manincor e Klosterhof, tra […]

Leggi tutto

Surgiva e la mission di valorizzare l’originaria purezza dell’acqua

Compie 50 anni il marchio trentino della famiglia Lunelli leader nell’alta ristorazione […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati