Torre Rosazza: Blanc di Neri, originalissimo Metodo Classico da Schioppettino
Torre Rosazza, che affonda le radici nei Colli Orientali del Friuli, ha deciso di valorizzare lo Schioppettino in una maniera assolutamente inedita. È nato così lo spumante Blanc di Neri, oggi alla sua sesta edizione con l’annata 2018.
Dici Torre Rosazza e pensi all’inebriante ricchezza di profumi, aromi e storia dell’enologia friulana. Fondata nel 1974, la Cantina è tra le punte di diamante del nuovo gruppo Le Tenute del Leone Alato, che riunisce tutte le aziende vitivinicole di Genagricola.
La collezione aziendale
Il patrimonio di vigneti di Torre Rosazza può contare sui 74 ettari della tenuta di Oleis di Manzano, nella parte meridionale dei Colli Orientali, a cui si aggiungono i 117 del nucleo Le Telizze, nella zona delle Grave. La collezione aziendale include blend e monovarietali, uve autoctone e internazionali. Al primo gruppo appartengono bianchi iconici come il Pinot grigio e il Friulano, che vengono interpretati in chiave fresca e contemporanea. Il secondo gruppo include un vino dalla lunga tradizione come Altromerlot, che alla fine degli anni Ottanta ha segnato una vera e propria rivoluzione copernicana nella produzione del Merlot in Friuli. Per la prima volta, infatti, il celebre vitigno bordolese è stato sottoposto ad un lungo affinamento in barrique (di 24 mesi), che ne ha dimostrato il grande potenziale in termini di eleganza, intensità e spessore qualitativo. La panoramica non può che chiudersi con il Picolit, storica varietà di cui Torre Rosazza può vantare la maggiore estensione nel comprensorio dei Colli Orientali. Questo vino dolce rappresenta il profondo legame che fin da subito la Cantina ha instaurato con il territorio e con le sue tradizioni.
La nascita del Blanc di Neri
Da un’altra scommessa aziendale sull’unicità del terroir dei Colli di Rosazzo, nel 2007 è nato il Blanc di Neri. Segni particolari? È l’unico Metodo Classico al mondo da uve Schioppettino, un’antica varietà locale recuperata negli anni Ottanta del secolo scorso e oggi vinificata in rosso da un ristretto numero di realtà della regione. Torre Rosazza ha deciso di vinificarlo in bianco, spumantizzandolo con rifermentazione in bottiglia. Nei mesi scorsi è stato lanciato sul mercato il millesimo 2018.
Una valorizzazione decisamente originale
«Dopo numerose sperimentazioni, abbiamo scelto di valorizzare lo Schioppettino in chiave diversa, sfruttando le peculiarità di un’uva rossa autoctona e dalle note speziate per la spumantizzazione», spiega Giovanni Casati, responsabile enologo e agronomo de Le Tenute del Leone Alato di Genagricola. «In passato la Ribolla gialla era il nostro unico spumante, oggi abbiamo deciso di dare prestigio anche all’altra Ribolla, quella nera. E lo abbiamo fatto non con uno Charmat ma con un Metodo Classico dalla progressione gustativa incalzante, di grande piacevolezza».
Un progetto che guarda avanti
L’uscita di 1300 bottiglie di Blanc di Neri 2018 (sul totale di 6.300) è stata posticipata al 2022, così da garantire un affinamento in cantina ancora più lungo. «Le potenzialità che vediamo nello Schioppettino in versione Metodo Classico ci hanno portato ad ampliarne la superficie dedicata, che negli ultimi anni è raddoppiata arrivando a poco meno di 2 ettari», prosegue Giovanni Casati. Gli appezzamenti si trovano nelle zone più alte dei Ronchi, ovvero le sommità delle alture poste tra i 130 e i 170 metri, che godono di una perfetta esposizione. Le viti hanno un’età di circa 20 anni, con sistema di allevamento a Guyot e una densità di impianto di 3.500 ceppi per ettaro; la resa media di uva è 60/70 quintali per ettaro.
Il terroir e il vitigno
Siamo nella zona della ponca, un’antichissima formazione composta da strati di marna argillosa alternati ad arenaria. I terreni porosi e il microclima caratterizzato da una buona ventilazione e forti escursioni termiche anche durante il periodo estivo permettono di vendemmiare uve ricche di sostanze aromatiche e zuccherine, che si trasformano in vini dalla personalità avvolgente e minerale. Lo Schioppettino è un’uva tardiva piuttosto scarica nel colore e di buon tannino, che si mantiene su gradazioni moderate. Si chiama così perché durante la pressatura gli acini, ancora croccanti “scoppiano” letteralmente.
La vendemmia 2018
Vero e proprio unicum a livello mondiale, il Blanc di Neri è un progetto in continua evoluzione. Si tratta di una produzione limitata, che viene vinificata e imbottigliata solo nelle annate migliori. Dal 2007 ad oggi siamo alla sesta edizione. L’annata 2018 è stata caratterizzata da un inverno piovoso, senza problemi di rifornimento idrico nonostante l’andamento siccitoso del 2017. A settembre, la vendemmia si è svolta in condizioni climatiche favorevoli, garantendo un raccolto abbondante.
Dalla cantina al calice
Una volta raggiunta la cantina, i grappoli vengono subito lavorati a bassa temperatura, con una resa limitata al 50% per ottenere un mosto bianco da un’uva nera. Dopo la prima fermentazione, il vino rimane sui lieviti per 22 mesi prima della sboccatura. Blanc di Neri è una bollicina dal perlage fine e persistente di un brillante giallo dorato. Il bouquet seduce con note di piccoli frutti rossi e richiami di chiodi di garofano. Al palato è pieno e deciso, caratterizzato dalla speziatura tipica del varietale, con un finale molto persistente. Si tratta di uno spumante Brut, con residuo zuccherino intorno agli 8 grammi.
TORRE ROSAZZA
Loc. Poggiobello 12 – Oleis di Manzano (Udine)
0422.86.45.11
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www.torrerosazza.com
© Riproduzione riservata - 24/12/2021