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Top Guide Vini 2016. Sassicaia non divide ma impera

6 Aprile 2016 Jessica Bordoni
Forse il segreto è avere la bussola. Come la Tenuta San Guido, il cui stemma è una stella d’oro a otto punte su tondo blu che rievoca la rosa dei venti. Così il suo Sassicaia non sbaglia mai direzione: vento in poppa, vendemmia dopo vendemmia tira dritto fino al cuore delle principali Guide enologiche italiane. Il Cabernet di Tenuta San Guido è l'unica etichetta a mettere d’accordo tutta la critica. È suo il titolo di miglior vino in assoluto (nonché di miglior rosso) nella nostra superclassifica, il Top delle Guide Vini 2016, che da oltre un quarto di secolo incrocia i risultati delle maggiori pubblicazioni nazionali per scoprire quali sono le bottiglie e le Cantine più apprezzate dagli esperti.

Sassicaia è il migliore secondo gli 8 giudici

Se c’è qualcuno a disorientarsi sono proprio loro, i critici, che perdono la trebisonda all’uscita di ogni annata del mito indiscusso di Bolgheri. Nel 2016 di nuovo l’en plein: il Sassicaia 2012 ha ottenuto voti di eccellenza da parte di tutte le otto principali pubblicazioni di settore. Nel ruolo di censori, le edizioni del Gambero Rosso, Veronelli, L’Espresso, Luca Maroni, Slow Wine e Bibenda, a cui nel 2015 si sono aggiunte la Guida essenziale di Daniele Cernilli e Ais Vitae. A gennaio L’Espresso ha ufficializzato un cambio ai vertici: nel 2016 l’opera sarà curata da Antonio Paolini con la gestione organizzativa di Andrea Grignaffini; per quest’edizione, tuttavia, le note di degustazione sono ancora sotto la responsabilità di Fabio Rizzari e Ernesto Gentili.

I rossi al comando del Top Guide Vini 2016

Ma torniamo alla classifica. La seconda posizione (citazione d’eccellenza da 7 Guide su 8) conferma l’egemonia dei rossi. In vetta due grandi classici come il Solaia 2012 di Marchesi Antinori (che l’anno scorso si era aggiudicato 5 segnalazioni) e il Rubesco RiservaVigna Monticchio 2010 di Lungarotti (nel 2015 fermo a 4) insieme al Primitivo di Manduria Es 2013 di Gianfranco Fino, che in pochi anni ha scalato la graduatoria imponendosi come nuova icona enologica italiana. Nel 2014 era accanto al Sassicaia sul trono. Nel 2015, come già nel 2013, aveva mancato l’oro per un voto: quello dell’Espresso. Chissà se i nuovi giudici saranno più bendisposti.

I migliori tra Toscana e Piemonte

A dividersi la medaglia di bronzo, alias il beneplacito di 6 Guide su 8, sono in tutto 15 etichette. Per il Piemonte tre pezzi - anzi Barolo - da Novanta: il Monprivato 2010 Giuseppe Mascarello, il 2011 Bartolo Mascarello e il Monfortino Riserva 2008 Giacomo Conterno. Ancor più rappresentata la Toscana: la carrellata premia soprattutto le Igt (I Sodi di San Nicolò 2011 Castellare di Castellina, Cabernet Franc 2012 Duemani, Il Caberlot 2012 Podere Il Carnasciale, Paleo 2012 Le Macchiole), senza tralasciare le denominazioni storiche (Il Nocio, Vino Nobile di Montepulciano 2011 Poderi Boscarelli, Il Poggio, Chianti Classico Riserva 2010 Castello di Monsanto, Le Potazzine, Brunello di Montalcino 2010 Giuseppe Gorelli).

Dolci, bianchi e bollicine da capogiro

Dal Trentino-Alto Adige due grandi conferme: il San Leonardo 2010 e il Gewürztraminer Terminum 2012 Cantina Tramin, che porta a casa anche la fascia di miglior vino dolce. La leadership marchigiana appartiene a Velenosi con il Roggio del Filare 2012, mentre il primo vino d’Abruzzo (e miglior bianco) è il Trebbiano 2012 di Valentini e in Puglia si fa largo un altro Primitivo: il Gioia del Colle 2012 della masseria Chiaromonte. Per gustare le migliori bollicine dobbiamo scendere fino alle 5 eccellenze su 8, dove incontriamo la Riserva Lunelli 2007 di Cantine Ferrari e il Franciacorta 2008 Vittorio Moretti di Bellavista. La Cuvée Annamaria Clementi 2006 di Ca’ del Bosco si ferma a 4 voti top, così come il Noir Vintage Collection Riserva 2006. In attesa dell’uscita del prossimo millesimo del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, Cernilli torna a premiare l’annata 2004, già acclamata dalle altre Guide nel 2015.  
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Con la collaborazione di Anna Rainoldi e Jacopo Bordoni Foto: la rosa dei venti simbolo di Sassicaia    

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