Top 100 Wine Spectator: è la rivincita dei Cab
Come ogni anno, a partire dal 1988, l’annuncio dei migliori 100 vini secondo la rivista americana Wine Spectator fa il giro del mondo. I campioni della classifica 2024 dove domina la California, ma si difende anche l’Italia, Toscana su tutti.
La Top 100 di Wine Spectator del 2024 ha ricevuto molta attenzione da parte della stampa italiana, lusingata dalla cospicua presenza di vini tricolori provenienti da diverse regioni. Mentre la notizia sembra passata più in sordina sulla stampa internazionale, dove pare non stupire la scelta di premiare un vitigno su tutti: il Cabernet Sauvignon.
La notizia ben accolta dai rivenditori
I principali rivenditori di vino, blog e social media hanno invece rilanciato la notizia accogliendo positivamente la classifica incentrata non solo sulla qualità delle etichette, ma anche sul prezzo: oltre il 20% dei vini citati è venduto sul mercato statunitense a meno di $25, rendendo la lista attraente a un pubblico vasto. Ben 35 vini si sono guadagnati un posto nella Top 100 per la prima volta, ma la vera protagonista è la California, che occupa più di un quarto delle posizioni grazie ai suoi famosi Cab, per dirla all’americana. I vini italiani sono 20, per la maggior parte (ben 14) provenienti dalla Toscana.
Al primo posto un vino cileno
Il primo posto è andato a un vino cileno, Puente Alto Vineyard, Cabernet Sauvignon (con piccole percentuali di Cabernet Franc e Merlot) 2021 di Viña Don Melchor, che da 35 vendemmie è impegnata a dimostrare come il terroir cileno possa produrre vini di livello mondiale: per farlo, il brand si è separato dalla sua società madre, Concha y Toro, distinguendosi ulteriormente nel panorama delle grandi etichette sudamericane. Da uve coltivate per buona parte a piede franco nella valle del Maipo, dove l’aria fresca che scende dalle vicine Ande aiuta a moderare le temperature, è un vino che i giudici di Wine Spectator hanno definito: “Ricco, terroso e minerale, con una finezza simile a quella di Bordeaux, insieme a una purezza di frutta ed equilibrio impeccabili”. Queste qualità sono state ulteriormente accentuate dall’eccezionale annata 2021 caratterizzata da un clima mite.
California e Italia sul podio
Georges de Latour Private Reserve, Cabernet Sauvignon 2021 di Beaulieu Vineyard, è uno dei riferimenti della Napa Valley. La sua storia risale al 1936 e passa anche per le mani del leggendario enologo André Tchelistcheff, assunto nel 1938 dallo stesso de Latour. Dopo un periodo complicato alla fine del secolo scorso, la Cantina è stata acquisita nel 2016 da Treasury Wine Estates e oggi sta vivendo un momento di rinascita. Medaglia di bronzo per un italiano: il Tignanello 2021 di Marchesi Antinori, giudicato come uno dei più grandi rossi italiani a cui è stata donata ulteriore finezza e purezza dalla vendemmia che segna il 50° anniversario dell’iconico super Tuscan. Anche il suo enologo, Renzo Cotarella, considera la 2021 come la migliore annata della sua carriera.
Ancora protagonista il Cabernet Sauvignon
Nella Top 5 della classifica il Cab rimane protagonista. In quarta posizione di trova il Cabernet Sauvignon 2021 di Faust, un’etichetta della Napa Valley dal valore di $65, in una categoria che spesso si distingue per prezzi a tre cifre. Ancora Cab e ancora Napa Valley per il quinto posto di Stags Leap District Cabernet Sauvignon 2021 di Chimney Rock descritto come “Super lussureggiante e raffinato (…), intrecciato con accattivanti sentori di violetta, iris e anice, insieme a una nota di liquirizia sul finale”.
Wine Spectator premia i vini statunitensi
La classifica continua rivelando un altro grande protagonista oltre alla California: l’Oregon e il suo Pinot nero. Diverse anche le etichette provenienti dalla Walla Walla Valley nello Stato di Washington. Il primo e unico francese nella Top 10 arriva al settimo posto: è lo Châteauneuf-du-Pape La Crau 2020 del Domaine du Vieux Télégraphe. Tra i primi dieci un solo bianco, ed è un altro californiano: lo Chardonnay Russian River Valley 2022 di Ramey Wine Cellars in decima posizione.
Gli altri italiani a bordo
Nono posto per un altro italiano: Albe, Barolo Docg 2020 di G.D. Vajra, premiato per l’offerta di “qualità costante a un prezzo interessante” ($42). Per la Cantina piemontese è la quinta presenza nella classifica di Wine Spectator, ma per la prima volta il Barolo Albe – frutto dell’assemblaggio delle uve dei vigneti di Barolo a un’altitudine compresa tra i 380 e i 480 m slm – fa guadagnare un posto nella Top 10. Seguono in 13ª posizione il Chianti Classico Berardenga Riserva Docg 2021 di Fèlsina, 15° il Brunello di Montalcino Docg 2019 di Caprili, 18° Piastraia, Bolgheri Superiore Doc di Michele Satta e 19° il Brunello di Montalcino 2019 di La Fiorita.
Poi ancora altri toscani. Bisogna raggiungere la 33ª posizione per trovare l’Alto Adige Pinot grigio 2023 di Elena Walch e alla 42ª per La Gemella, Barbera d’Alba Doc 2022 di Giovanni Viberti; al 44° Lagnusa, Sicilia Nero d’Avola Doc 2022 di Feudo Montoni. Al 49° posto si trova, invece, il Toscana Cabernet Sauvignon Igt 2022 di Santa Cristina, che con i suoi $12 è il vino più economico della Top 100. La classifica continua con altri italiani anche dal Veneto e dalle Marche.
Foto di apertura: © Wine Spectator
Tag: Top 100 Wine Spectator, Wine Spectator© Riproduzione riservata - 21/11/2024