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Terredora Di Paolo: tre Taurasi Riserva dedicati a Lucio Mastroberardino

9 Novembre 2021 Jessica Bordoni
Terredora Di Paolo: tre Taurasi Riserva dedicati a Lucio Mastroberardino

Il padre Walter e i fratelli Paolo e Daniela Mastroberardino, alla guida della Cantina irpina Terredora Di Paolo, ricordano la figura di Lucio Mastroberardino con una collezione di tre Taurasi Riserva – Etichetta Blu, Rossa e Viola – dai cru Lapio, Montemiletto e Pietradefusi.

Nel gennaio 2013, a soli 45 anni, è mancato l’enologo Lucio Mastroberardino, figura di spicco del panorama vinicolo nazionale (dal 2010 era presidente dell’Uiv) e campana (con un ruolo di primo piano nel Consorzio tutela Vini Irpinia). L’azienda di famiglia, Terredora Di Paolo, ha voluto rendere omaggio alla sua figura con una collezione in edizione limitata che porta il suo nome.

I tre Taurasi Riserva dedicati a Lucio

Il progetto, sviluppato durante la pandemia, si compone di tre Taurasi RiservaEtichetta Blu, Rossa e Viola – targati 2007. «La scelta del millesimo non è casuale: Lucio era particolarmente legato a questa annata», spiegano il padre Walter e i fratelli Paolo e Daniela Mastroberardino. «Si tratta di tre preziosi cru dalle nostre vigne di proprietà a Lapio, Montemiletto e Pietradefusi. Vengono proposti insieme per degustare il Taurasi in un’accezione del tutto nuova, quella dello sguardo attento, innamorato e lungimirante di Lucio».

I dettagli del packaging

Il packaging si distingue rispetto alla gamma di prodotti Terredora Di Paolo, pur mantenendo alcuni elementi di affinità. «In etichetta è raffigurata l’immagine di Lucio, tratteggiata in color canna di fucile. Il volto è sorridente, così come viene ricordato da tanti che lo hanno conosciuto». Le bottiglie sono avvolte nella carta velina che riporta la parola Lucio e vendute all’interno di una cassetta di legno chiaro con il logo aziendale.

La valorizzazione dei terroir

Terredora Di Paolo ha sede a Montefusco (Avellino), con un patrimonio di 180 ettari di vigne di proprietà. Tra i marchi simbolo dell’enologia irpina, la Cantina ha avviato nel lontano 1994 un progetto di valorizzazione dei terroir e da molti anni produce vini da single vineyard nelle zone vocate di Lapio, Montemiletto e Pietradefusi.
«Si tratta di tre cru ben identificati e riconoscibili nelle loro diversità, le cui vigne sono iscritte all’albo delle menzioni della Regione Campania».

Taurasi Riserva Pietradefusi

Per l’edizione limitata dei Taurasi Riserva Lucio, la famiglia ha scelto di concentrarsi sugli aspetti geografici delle tre aree di produzione.
«Nella bassa valle del Calore, a Pietradefusi, abbiamo privilegiato un’area atipica per la produzione di vini d’annata come il Taurasi, ma molto vocata alla produzione di Aglianico giovani, esaltandone la vocazione nella produzione di un Taurasi estremamente morbido, elegante, complesso ed armonioso». 

I cru Montemiletto e Lapio

Tutto l’opposto di Montemiletto: «Siamo nella media valle del Calore e le condizioni climatiche regalano un vino austero, complesso, ricco di tannini setosi ed eleganti». Nel comune di Lapio, media-alta valle del Calore, si ottiene infine un Taurasi di grande slancio e struttura, con bouquet ampio ed intenso. «Il Taurasi di Lapio è particolarmente vocato all’invecchiamento, anche perché nato in terre di illustre memoria enoica. Nei secoli scorsi era scelto per vinificare i vini consumati nei banchetti della corte borbonica di Napoli».

L’omaggio a Lucio nelle parole del padre e dei fratelli

In una lettera firmata, Walter, Paolo e Daniela Mastroberardino sintetizzano in senso del progetto: «I Taurasi Riserva Etichetta Blu, Rossa e Viola sono il simbolo, senza tempo, della passione che Lucio nutriva per la memoria familiare e la tradizione viticola ed enologica d’Irpinia, che, ogni anno, come enologo, rimetteva all’attento lavoro di produzione dei vini Terredora, presentandoli subito dopo a buyer, importatori, professionisti del settore e alla clientela, in giro per il mondo. Un uomo d’altri tempi, con il sorriso in viso e la valigia costantemente pronta. Una vita spesa tra i mosti della cantina e gli innumerevoli voli internazionali, così da portare il suo amore per l’Irpinia e per i suoi vini oltre ogni confine».

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