Tenuta Sant’Antonio, il gioiello della famiglia Castagnedi

Tenuta Sant’Antonio, il gioiello della famiglia Castagnedi

Tenuta Sant’Antonio è un progetto enologico votato all’eccellenza tra la Valpolicella e Soave, che oggi conta su 150 ettari vitati. Il coraggio di affrontare la pandemia come un’opportunità, investendo molto per intercettare al meglio i nuovi bisogni del mercato. La sostenibilità come stile di vita.

Tenuta Sant’Antonio è prima di tutto una storia di famiglia, quella di Paolo, Tiziano, Armando e Massimo Castagnedi, nati e cresciuti all’ombra dei filari della Valpolicella. Quattro fratelli e il sogno comune di trasformare l’attività paterna in un progetto imprenditoriale di ampio respiro, spingendo i confini dell’innovazione nel segno della sostenibilità ambientale e dell’eccellenza qualitativa per offrire etichette dalla forte identità territoriale, con uno stile iconico che unisce bevibilità moderna e territorio per appagare i gusti del pubblico italiano e internazionale.

Un successo di famiglia

Oggi Tenuta Sant’Antonio è una realtà consolidata con 150 ettari vitati, un team di 50 dipendenti e quattro centri dedicati tra produzione, affinamento, stoccaggio e logistica. Il volume annuo si aggira su 1,8 milioni di bottiglie, suddivise tra i tre brand Tenuta Sant’Antonio, Scaia e Télos, che abbracciano i territori della Valpolicella e del Soave.
Numeri importanti, raggiunti grazie alla passione e all’operosità dei fratelli Castagnedi, oggi affiancati anche dai loro figli. Il segreto del grande successo? Il valore della famiglia e la scelta di non venire mai meno all’artigianalità del saper fare in vigna e in cantina, che ha contraddistinto l’attività fin dagli inizi (il lancio della prima bottiglia risale al 1995).

Saper cogliere le opportunità

«La pandemia ci ha messo alla prova», spiega Armando Castagnedi a nome di tutti i fratelli, «ma vediamo la complessità che stiamo attraversando come un’opportunità. Abbiamo colto il periodo di stop forzato del lockdown come un momento per analizzare gli aspetti aziendali e definire le direttrici per consolidare e indirizzare al meglio la nostra strategia». Da qui la decisione di continuare a investire in modo cospicuo – oltre 1,5 milioni di euro solo nel 2021 per un totale di oltre 3 milioni negli ultimi tre anni – con la consapevolezza che questa è l’unica via per farsi trovare preparati in un mercato sempre in piena evoluzione.

Télos, il vino del futuro

In quest’ottica di sviluppo, un ruolo centrale è rappresentato dalla sostenibilità, uno dei temi chiave aziendali, che coinvolge a 360° l’operatività.
«Per noi è da sempre uno stile di vita. Lavoriamo senza compromessi per garantire una produzione sempre meno impattante per l’ambiente e la comunità dei consumatori», conclude Armando Castagnedi. A testimonianza di ciò, i vigneti sono gestiti in regime di viticoltura integrata (SQNPI) e, già dal 2011, è stato avviato l’avveniristico progetto Télos, il vino del futuro senza solfiti aggiunti, in conversione biologica e anche vegano: un manifesto per il benessere della natura e della persona.

Foto di apertura: Paolo, Tiziano, Armando e Massimo Castagnedi

TENUTA SANT’ANTONIO
via Ceriani 23
Colognola ai Colli (Verona)
045.76.50.383
info@tenutasantantonio.it
www.tenutasantantonio.it
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Realizzato in collaborazione con Tenuta Sant’Antonio

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 2/2022. Acquista

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© Riproduzione riservata - 28/05/2022

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