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Tenuta La Floriana: il nuovo progetto di Boccadigabbia

11 Dicembre 2018 Casimiro Maule
Quanti sono gli appezzamenti in Italia che possono vantare una tradizione vitivinicola di oltre 400 anni? Così è per la Tenuta La Floriana, “Vigneti in Macerata dal 1626”, come recita il claim aziendale.
Oggi questa storica realtà marchigiana torna a nuova vita grazie all’impegno di Elvidio Alessandri, già titolare della celebre Cantina Boccadigabbia a Civitanova Marche, che nel 1996 ha rilevato la proprietà e deciso di rilanciare il marchio rinnovando gli impianti e risistemando radicalmente la cantina sotto il profilo tecnico.

Le origini seicentesche del fondo vinicolo

Come spiega il titolare durante un pranzo organizzato qualche settimana fa al Savini Truffles Restaurant di Milano: «Nell’Archivio dei conti Compagnucci Compagnoni Floriani di Villamagna, antichi proprietari del fondo e iniziatori dell’attività vitivinicola moderna negli anni Cinquanta del Novecento, si conserva una lettera importante per la conoscenza storica dell’azienda. In questa missiva, inviata nel 1626 dall’antenato Pietro Paolo Floriani al cognato che si occupava delle sue proprietà a Macerata, si dispone con compe­tenza e minuziose prescrizioni, la messa a dimora di viti nel podere della Palombara a Montanello».    

La nuova linea da vitigni autoctoni

Se Boccadigabbia ha dato prestigio a vitigni internazionali (si pensi al celebre Akronte, etichetta fiore all’occhiello da Cabernet Sauvignon), con il nuovo progetto Tenuta La Floriana Elvidio Alessandri vuole lanciare una nuova linea da autoctoni marchigiani. Le prime due bottiglie in commercio, sono un bianco da Verdicchio e Ribona (disponibile nell’annata 2015 e 2016) e un rosso da Montepulciano (2013). Nessun nome di fantasia, solo il riferimento all’indicazione geografica, l’Igt Marche, e un’etichetta di grande finezza che riprende una grottesca della villa di Macerata.    

Tenuta La Floriana Bianco e Rosso: due vini firmati da Emiliano Falsini

In tutto 25 ettari destinate alle viti, il cui reimpianto è stato avviato nel 1999, mantenendo oggi solo una vecchia vigna di Ribona di oltre 30 anni. L’altitudine si aggira intorno ai 200 metri, con terreni sabbioso-argillosi esposti a sud allevati a Guyot seguendo i principi della lotta sostenibile. Per il progetto il titolare si è affidato ad un fuoriclasse del calibro dell’enologo consulente Emiliano Falsini, con cui già collabora per la messa a punto dei vini Boccadigabbia. La scelta vincente è stata quella di affinare i vini in barrique (per il 50% in legno nuovo nel caso del bianco e per il 30% nel caso del rosso) dopo una lunga fermentazione in acciaio.
Tenuta La Floriana Bianco, Marche Igt 2015 e 2016
La ricerca della longevità è stato il filo conduttore nella creazione di questa etichetta. Il carattere boisé non manca, ma non risulta invasivo. Il Verdicchio (presente all’85% nella 2015 e al 70% nella 2016) garantisce buona struttura e spalla acida, mentre la Ribona dona intensità di profumi floreali (su tutti il gelsomino) e fruttati (agrumi, pesca, mandorla). L’annata 2015 risulta più calda, con una componente glicerica e gustativa più importante. Nel 2016 c’è una maggiore freschezza e spicca maggiormente la componente minerale.
Tenuta La Floriana Rosso, Marche Igt 2013
Anche per il Montepulciano si è deciso di puntare alla longevità, cercando un’interpretazione meno rustica e più elegante. La 2013 si rivela un’annata classica, molto equilibrata (a differenza della 2014). Frutto e tannino sono in primo piano per un vino di bella complessità e pienezza di beva. Note di ciliegia, mora, china, sentori balsamici e agrumati. Finale estremamente lungo e piacevolissimo.

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