In Italia

In Italia

Tenuta di Fiorano, il trionfo del Bianco

18 Aprile 2020 Civiltà del bere
Tenuta di Fiorano, il trionfo del Bianco

Tenuta di Fiorano è fra i produttori che negli ultimi tre anni hanno ricevuto il massimo punteggio per i loro vini da almeno tre Guide enologiche nazionali. Li abbiamo chiamati Maestri dell’eccellenza, premiando la loro costanza qualitativa. L’elenco completo è sul Top delle guide vini 2020

“Al primo assaggio ti incantano, entrano nella tua memoria e ti fanno per sempre migliore”. Così Luigi Veronelli descriveva i vini di Tenuta di Fiorano, bucolica proprietà a pochi chilometri dal centro di Roma, compresa tra il Parco dell’Appia Antica e le pendici dei Colli Albani. La sua storia è legata alla figura del principe Alberico Boncompagni Ludovisi, che intorno alla metà del secolo scorso decise, pionieristicamente, di impiantare uve Cabernet Sauvignon, Merlot, Malvasia di Candia e Sémillon.

Due vini eccezionali prodotti in Lazio

Quelle prime sperimentazioni gettarono le basi per la nascita di due campioni dell’enologia laziale nel mondo: il Fiorano Bianco e il Fiorano Rosso. Oggi a capo della Tenuta c’è Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, che gestisce in regime biologico gli oltre 200 ettari di vigne, ulivi, seminativi, alberi da frutto e aree al pascolo.

Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi

Il miglior vino Tenuta di Fiorano del 2020: Fiorano Bianco 2017

Le maggiori Guide nazionali hanno ceduto al fascino del Fiorano Bianco 2017, armonico blend di Viognier e Grechetto. «Le uve crescono sui suoli di matrice vulcanica con esposizione nord-ovest e sud-est. I profumi sono potenti ed eleganti, con una spiccata mineralità che ricorda la pietra focaia, seguita da note di mela golden e pera williams. L’elegante finale richiama la vaniglia e i fiori bianchi. Al palato è equilibrato, corposo, complesso, con una straordinaria sapidità».

Fiorano Bianco 2017

Dopo la fermentazione in legno, il vino sosta 1 anno in botti di rovere di Slavonia, di cui 6 mesi sulle fecce fini. Prima della commercializzazione le bottiglie vengono riposte altri 8 mesi nelle grotte naturali della Tenuta.

L’altra etichetta premiata

Fiorano Rosso 2014

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2020. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

In Italia

WOW! The Italian Wine Competition 2025: tutti i vincitori

Le 239 medaglie d’oro, le 324 d’argento e le 128 di bronzo, […]

Leggi tutto

Terre di Pisa, la visione di tre protagonisti impegnati nella crescita della Denominazione

Questa giovane Doc toscana può contare su un piccolo gruppo di produttori […]

Leggi tutto

Erbamat e Franciacorta: a che punto siamo?

Compie 15 anni la sperimentazione con questa antica varietà locale, che già […]

Leggi tutto

Sull’Etna bianchi sempre migliori. Qualche incertezza sui rossi

Il distretto siciliano ha dovuto fare i conti con una pessima vendemmia […]

Leggi tutto

Consorzio Chianti Rufina: il punto sul progetto Terraelectae

Sono 13 le Cantine rufinesi che hanno aderito al marchio collettivo su […]

Leggi tutto

Terre di Pisa, la più giovane Doc toscana ha tanta voglia di crescere

Gli ettari rivendicati sono 350 (su 4.000 vitati potenziali) e le bottiglie […]

Leggi tutto

Nino Franco all’Enoluogo: una storia ultracentenaria che guarda al futuro

Fondata nel 1919, quest’azienda familiare ha contribuito in maniera determinante all’affermazione del […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: i 9 Best in Class

Ecco i vini più meritevoli per tipologia, che hanno conquistato la giuria […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati