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Tenuta degli Dei, per i Cavalli l’anno della svolta

25 Novembre 2011 Emanuele Pellucci
A dieci anni dalla prima vendemmia, i vini di Tenuta degli Dei, l’azienda che Roberto e Tommaso Cavalli possiedono sulle colline di Panzano in Chianti, cambiano aspetto. I due rossi che rappresentano la gamma dell’azienda da oggi si spartiscono i cinque vitigni della tenuta in due blend ben distinti. Al vino bandiera, Cavalli Tenuta degli Dei, sono destinati i vitigni rigorosi per eccellenza: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot, che si fanno ambasciatori di una filosofia di produzione legata alla complessità; Le Redini, invece, resta l’interprete seducente del Merlot e dell’Alicante. “Volevo fare vini senza compromessi”, spiega Tommaso Cavalli che gestisce in prima persona l’azienda, “e così con la vendemmia 2008, complice un’annata strepitosa, ho deciso di dedicare al Merlot, così rotondo e vellutato, un’etichetta tutta sua: Le Redini 2009. Contemporaneamente, in accordo con Carlo Ferrini, abbiamo voluto rafforzare l’identità di Cavalli Tenuta degli Dei liberando i toni austeri e le note più balsamiche e minerali del vigneto”. Tommaso ha fatto della tenuta di Panzano una realtà produttiva di eccellenza sia per il vino che per i trotters da corsa. “Non è un caso”, aggiunge, “se qui le viti dividono lo spazio con i paddock”. Le novità non sono solo nel bicchiere. Per sottolineare ancora di più la ricercatezza dell’Igt principe, alle textures fantasiose della Maison Cavalli, Tommaso ha deciso di sostituire la severità del nero acceso solo dal calore dell’oro. Dall’annata 2008 ai lati dell’etichett appaiono studi grafici, ogni anno diversi, estrapolati da appunti personali e inediti del padre, Roberto Cavalli. Insomma, dall’antica cantina sotto la Pieve di San Leolino, dove questi vini prendono forma, annata dopo annata escono vini di razza, sempre più consapevoli del proprio territorio e dei suoi valori.    

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