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Svelati i vincitori del Premio Masi 2018

4 Settembre 2018 Anna Rainoldi
Ferdinando Camon, Christian Greco, Carlo Nordio, Gerard Basset e il Cardinale Mario Zenari sono i cinque vincitori del Premio Masi 2018.
Ancora una volta, la 37esima edizione del riconoscimento ideato dalla Fondazione Masi «getta uno sguardo attento a storie personali che mirano ad accrescere consapevolezza e cultura per metterle al servizio della coscienza etica e sociale», commenta Isabella Bossi Fedrigotti, alla presidenza della Fondazione: «L’operare con dedizione e impegno non esibito è tratto comune dei premiati dell’edizione 2018». Dall'archeologia all'attivismo umanitario, dalla letteratura ai diritti costituzionali, senza dimenticare il valore culturale della "civiltà del vino". In attesa della cerimonia di premiazione (sabato 29 settembre presso il Teatro Filarmonico di Verona), preceduta dalla tradizionale firma della botte di Amarone nelle Cantine Masi, conosciamo i vincitori del Premio Masi 2018.

Il Veneto si distingue al Premio Masi 2018

Come tradizione, tre personaggi meritano il Premio Civiltà Veneta, destinato a personalità - venete per nascita, per famiglia o per adozione - che si sono distinte nei campi della letteratura, dell’arte, del giornalismo, della scienza, dello spettacolo e dell’economia, facendosi portatrici dei valori fondamentali di questa terra. Ma quest'anno "anche il Premio Internazionale alla solidarietà va a un’alta personalità veneta", sottolinea Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e vicepresidente della Fondazione Masi. "Si riconosce così anche una regione che nel corso della sua storia ha donato con generosità al mondo migliaia di missionari e volontari”.    

Nella penna di Ferdinando Camon i valori europei e "contadini"

In questa edizione «la giuria punta i riflettori sul "Pil letterario delle Venezie", attestando la straordinaria ricchezza di questa terra nel proporre figure di alta levatura culturale e artistica», sottolinea Isabella Bossi Fedrigotti. È il caso di Ferdinando Camon, "singolare esempio di scrittore provinciale ed europeo insieme". Per la giuria, lo scrittore padovano insignito del Premio Civiltà Veneta "ha saputo unire nella sua ricca opera letteraria i valori dell’antica civiltà contadina veneta a quelli di una società aperta ma non acriticamente prona alle illusioni del progresso".    

Christian Greco dà nuova vita ai musei

Il direttore del Museo Egizio di Torino (già direttore dell'olandese Rijksmuseum van Oudheden di Leida) è un archeologo ed egittologo vicentino di fama internazionale: Christian Greco. Merita il Premio Civiltà Veneta perché "si è impegnato non solo nella ricerca e nella conservazione delle vestigia di civiltà scomparse, ma anche nel sostenere e diffondere una visione nuova dei musei, quali luoghi di incontro e di educazione nell’ambito di una lettura sempre rinnovata del nostro passato", spiega la nota della giuria.    

Carlo Nordio, luminoso servitore della giustizia

Carlo Nordio, magistrato trevigiano, ha dedicato la sua vita alla lotta contro il terrorismo e la corruzione, in tutti i suoi aspetti. Il Premio Civiltà Veneta ne testimonia l'operato: “In prima fila, luminosa figura di servitore della giustizia, mai disgiunta da umanità e garanzia dei diritti costituzionali, si è da sempre impegnato per un’Italia più equa e per una cosa pubblica più trasparente, con il dovuto disinteresse e lontano dai riflettori".    

Gerard Basset, ambasciatore internazionale della Civiltà del vino

L'unica persona al mondo a detenere i titoli di Master of Wine, Master Sommelier, Wine MBA, OIV Master in Wine Management e World's Best Sommelier è Gerard Basset. La giuria gli attribuisce il Premio internazionale Civiltà del vino per aver contribuito "in maniera determinante alla comprensione, all’apprezzamento e alla promozione del vino nel mondo, grazie all’autorevolezza che gli deriva da uno straordinario bagaglio di conoscenze e da un approccio ammirato ed empatico con i territori, le aziende e gli uomini del vino".    

Il Grosso d'Oro Veneziano al Cardinale Mario Zenari

Il Premio internazionale Grosso d'Oro Veneziano è riservato a personalità che hanno contribuito a diffondere un messaggio di cultura nel mondo, generando solidarietà, progresso civile e pace. Al Cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria dal 2008, "è riconosciuto l’altissimo valore dell’attività svolta nell’estrema complessità del tessuto politico, religioso e sociale di un paese tormentato da lunga e atroce guerra: suo tramite, la Chiesa Cattolica si adopera nell’alleviare sofferenze e lutti con quello spirito umanitario che trascende valutazioni di appartenenza". Secondo la sua espressa volontà, il premio in denaro sarà devoluto a tre ospedali non-profit siriani (due a Damasco e uno ad Aleppo) aperti a tutti senza distinzione di appartenenza.

L'appello: diamo il nostro contributo

«Per la prima volta nella lunga storia del Premio, la Fondazione Masi si appella alla sensibilità dei propri amici per un contributo a favore di questo progetto di valenza umanitaria, destinato a salvare vite laddove la guerra continua a bruciarne», conclude Isabella Bossi Fedrigotti. L'ente a cui fare riferimento è la Fondazione AVSI, incaricata alla raccolta. Per informazioni o donazioni clicca qui.

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