In Italia

In Italia

Statti fa spumante con il Mantonico bianco

3 Agosto 2010 Civiltà del bere
Il Mantonico bianco, uno dei più antichi vitigni autoctoni della Calabria, racchiude in sé tutto il fascino della Magna Grecia. L’etimologia più accreditata lo fa derivare da una parola greca che significa “profezia, profetico”, richiamando la proverbiale ebbrezza generata dal vino e l’immenso filone culturale delle divinazioni che percorre l’intera Italia meridionale, e in particolare il Bruzio, lungo i millenni. L’orfismo, i culti dionisiaci, i misteri eleusini, le danze orgiastiche, gli oracoli e i vaticini, i baccanali di epoca romana, per non dire dello stesso pitagorismo, hanno lasciato tracce indelebili nell’intero Occidente e nella cultura di una regione che sta compiendo, da alcuni anni a questa parte, un positivo lavoro di recupero di varietà di uve tipiche e rare. È il caso, appunto, del Mantonico bianco, usato storicamente nella costa jonica reggina per produrre deliziosi vini passiti e da meditazione, assieme al più noto Greco di Bianco. Ne deriva un “nettare” dal colore giallo paglierino carico con riflessi ambrati, che si distingue per l’ampio e nobile bouquet di profumi. Ma il Mantonico è stato utilizzato da alcune Cantine, come ad esempio Librandi di Cirò Marina (Crotone), con l’Efeso Val di Neto Bianco, e Statti di Lamezia Terme (Catanzaro), con il Mantonico Igt Calabria, per dare vita anche a vini bianchi molto profumati e dai sentori floreali, suggeriti in abbinamento con i migliori piatti di pesce. Le stesse Cantine Statti stanno per lanciare sul mercato uno spumante da uve Mantonico bianco: il Ferdinando 1938. Siamo di fronte a un brut metodo classico, che prevede la sboccatura dopo 18 mesi di rifermentazione in bottiglia. L’azienda dei fratelli Antonio e Alberto Statti ha sede nella piana di Lamezia Terme, sulla fascia tirrenica calabrese, ed è estesa per circa 500 ettari tra vigneti, uliveti e agrumeti, con un notevole interesse anche per l’allevamento di mucche da latte. Come sta accadendo per altre positive realtà agroalimentari della regione, l’azienda Statti è impegnata in un processo di sintesi tra consolidamento della tradizione, investimenti in tecnologie avanzate e riassetti organizzativi. In questo contesto l’azione di recupero dei vitigni autoctoni viene giudicata centrale e decisiva per la conquista dei mercati anche internazionali. «Il brindisi con spumante di Mantonico», ci dice Antonio Statti, «sarà possibile dalla fine di agosto. Parleremo di questo nuovo prodotto, che ci ha consentito di completare la vasta gamma di etichette che va dai rossi, ai bianchi, ai rosati, al passito e anche alla grappa, nell’edizione 2011 di Vinitaly e nel corso di iniziative specifiche di comunicazione. Questo vitigno, che già conoscevamo, anche nell’innovazione che per noi rappresenta lo spumante ci ha dato risultati che consideriamo eccellenti». Il volume intitolato Il Gaglioppo e i suoi fratelli edito da Librandi, frutto di ricerche che hanno coinvolto esperti di fama internazionale, ci invita a considerare che il Mantonico bianco, appellato come “vero” nella Locride, non va confuso con il Mantonico bianco italico, pur presente in Calabria, ma corrispondente al Montonico coltivato nell’Italia centrale. La stessa Librandi propone un passito che nasce dalla vinificazione in purezza del Mantonico bianco: le Passule. Mentre il Nosside di Statti, che richiama alla memoria la poetessa saffica di Locri, è a base di uve Mantonico e Greco. Tra le Cantine dello Jonio reggino che producono passiti da Mantonico bianco ricordiamo Ceratti di Casignana e Lucà di Bianco. Per un paragone, che l’intenditore troverà inevitabile, con il passito da Greco di Bianco, indichiamo anche le cantine Capo Zefirio di Bruzzano. La Calabria non è mai stata una terra di spumanti. Oggi, come già accaduto l’anno scorso con il Rosaneti Brut Rosato Librandi, nato dal Gaglioppo, ne propone di ottimi a base di vitigni autoctoni. È per questa ragione che Antonio Statti, lo scorso 23 luglio, ha ottenuto a Catanzaro Lido, durante la terza edizione di Jonici Food Fest, il premio “Magna Grecia Lifestyle”.

In Italia

WOW! The Italian Wine Competition 2025: i 9 Best in Class

Ecco i vini più meritevoli per tipologia, che hanno conquistato la giuria […]

Leggi tutto

Cantina Terlano: l’evoluzione dei grandi bianchi attraverso le annate

Una verticale che abbraccia oltre trent’anni e le etichette di punta aziendali, […]

Leggi tutto

Barolo Serralunga d’Alba: il 2022 è fuori dai canoni

A Serralunga Day, abbiamo assaggiato Barolo con la menzione geografica comunale che […]

Leggi tutto

Livon e i 40 anni della Donna alata di Erté

Era il 1985 quando Valneo Livon si innamorò di una sinuosa illustrazione […]

Leggi tutto

Rottensteiner presenta Trigon e alza l’asticella del Lagrein

A Milano ha debuttato la nuova etichetta dedicata da Judith e Hannes […]

Leggi tutto

Comitato Conegliano e Valdobbiadene: gli intenti in un Manifesto

Nata un anno fa, l’associazione ha messo per iscritto gli impegni di […]

Leggi tutto

Ricordo di Ampelio Bucci, maestro del Verdicchio dei Castelli di Jesi

Il produttore marchigiano si è spento il 21 agosto all’età di 89 […]

Leggi tutto

Alla Gorgona 10 anni dopo, dove il vino profuma di riscatto

Sull’isola-penitenziario dell’arcipelago Toscano (che è “colonia penale agricola” dal 1869) abbiamo assaggiato […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: le 239 medaglie d’oro

Vi sveliamo in anteprima i campioni assoluti dell’ottava edizione del nostro contest […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati