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Sommelier cinesi “Made in Italy”

22 Febbraio 2012 Civiltà del bere
«L’Associazione Italiana Sommelier si ritiene particolarmente lusingata di poter offrire il proprio contributo, insieme a due partner istituzionali d’eccellenza, alla divulgazione della cultura di un prodotto strategico per l’economia italiana». Questo il commento del presidente Ais Antonello Maietta, alla firma del protocollo d’intesa con Massimo Vedovelli (rettore dell’Università per Stranieri di Siena) e Claudio Galletti (presidente dell’Ente Vini - Enoteca Italiana) del nuovo progetto educativo per aspiranti sommelier in Cina, patrocinato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. I primi due corsi di sommelier “Made in Italy” avranno luogo a Shangai e Pechino, già sedi del progetto 100 enoteche italiane, e prevedono un pre-corso di lingua italiana. Obiettivo primario è affermare i valori qualitativi e culturali dei vini italiani in Cina: «il vino e in generale i prodotti dell’agro alimentare sono l’espressione per antonomasia della nostra identità, ultimi baluardi che, più difficilmente dei manufatti prodotti in scala industriale, non possono essere replicati altrove» afferma Massimo Vedovelli, per cui questo progetto «si coniuga perfettamente con la missione dell’Università per Stranieri di Siena, specializzata nella diffusione della cultura italiana in tutti i suoi aspetti. L’Università per Stranieri di Siena è il partner italiano di un grande progetto europeo, Vinolingua, che studia le lingue settoriali del vino dei Paesi produttori di vino: da tale studio derivano corsi di lingua destinati agli addetti alla produzione, in modo da facilitare il dialogo, lo scambio, la promozione del vino». Enoteca Italiana, la cui rete commerciale è giunta in Cina già da 4 anni, metterà a disposizione il “materiale didattico” vinicolo per le degustazioni e la sua sede di Shanghai, Yishang Wine Business Consulting. Indubbia l’utilità dei futuri corsi, che secondo il presidente Claudio Galletti rispondono ad esigenze sempre più diffuse in Oriente: «È un progetto che il nostro Ente ha sposato per rispondere alle numerose richieste dei produttori e, essendo noi da un po’ di anni in Cina con le nostre attività di promozione, anche per soddisfare quelle dei consumatori».

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