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Simply the Best: la gioia di tornare a degustare insieme a voi

Simply the Best: la gioia di tornare a degustare insieme a voi

Il primo evento organizzato a Milano da Civiltà del bere dopo la pandemia ha coinvolto 77 Cantine tra le più apprezzate dalla critica nazionale, per un totale di 221 etichette in assaggio, inclusi molti vini mito. Il Simply the Best è stata l’occasione per interpellare un gruppo di professionisti (ristoratori, sommelier, enotecari e buyer Gdo) sui consumi e sui trend del momento.

Tre edizioni di successo alle spalle ci davano una certa sicurezza. Eppure la trepidazione, nell’organizzare questo quarto Simply the best, è stata quella di un debutto. I due anni di fermo pandemico hanno rivoluzionato il concetto di socialità e di conseguenza anche il modo di fare eventi, da sempre uno dei pilastri portanti dell’offerta editoriale di Civiltà del bere. Per il primo appuntamento post Covid volevamo che tutto fosse impeccabile, o almeno all’altezza degli standard a cui abbiamo abituato gli appassionati e i professionisti che da sempre partecipano alle nostre manifestazioni. Numeri alla mano, siamo felici di affermare che così è stato.

221 grandi vini di 77 Cantine italiane

Lo scorso 21 marzo nei chiostri del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano sono stati allestiti i banchi d’assaggio di 77 Cantine italiane, selezionate tra quelle più premiate dalle principali Guide nazionali secondo Il Top delle Guide Vini 2022. Per la prima volta, abbiamo dato spazio anche i vincitori della medaglia d’oro del nostro WOW! The Italian Wine Competition 2021, degustati alla cieca dal direttore Alessandro Torcoli.
In assaggio 221 prestigiose etichette del panorama nazionale (nell’edizione precedente, la 2019, erano 146), inclusi miti enologici quali Sassicaia, Ornellaia, San Leonardo e Amarone Bertani, solo per citare alcuni brand tra i più blasonati. Gli ingressi hanno superato le 800 presenze, opportunamente scaglionate nelle cinque ore della manifestazione per evitare assembramenti (dalle 15,30 alle 17,30 gli operatori e i sommelier; a seguire fino alle 20,30 il grande pubblico).

Simply the Best
Il Simply the Best 2022 si è svolto nei chiostri del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci

La nostra inchiesta sulla scena milanese

Durante l’evento abbiamo avuto modo di scambiare qualche battuta con un gruppo di ristoratori, sommelier ed enotecari di Milano nonché con alcuni buyer della Grande distribuzione organizzata. Abbiamo chiesto loro di tracciare un bilancio sull’anno appena concluso e di raccontarci l’andamento di questi primi mesi del 2022, azzardando qualche previsione per quelli a venire.

Al ristorante cresce la richiesta dei top wines

«Il 2021 è andato bene, pur se a fronte di una progettualità complicata», ha spiegato Simone Zampini, aiuto sommelier del rooftop restaurant milanese Ceresio 7. «Ormai si ragiona di sei mei in sei mesi quando non di tre in tre. L’anno scorso i nostri regular guest hanno fatto la differenza, assicurandoci una presenza continuativa e spendendo cifre più alte rispetto al passato». Il Ceresio 7 è un ristorante di fascia alta e lavora molto con la clientela straniera. «Nel 2021 c’è stato un turismo esclusivamente europeo, soprattutto Francia, Svizzera e Germania. Quest’anno invece da fine febbraio – in concomitanza con le sfilate di Milano Moda Donna – sono finalmente tornati anche gli americani». E il vino come si colloca in questo quadro? «Assistiamo a un aumento della domanda di etichette di alto profilo. Chi prima spendeva 30 euro per una bottiglia, ora è disposto a ordinarne una da 50. Lo Champagne è la tipologia più richiesta. Buone performance anche per i grandi rossi italiani, senza dimenticare l’appeal dei vini naturali e bio».

In assaggio al Simply the Best c’erano 221 prestigiose etichette del panorama nazionale

Un saliscendi difficile da gestire

Adriano Franzolin e Innocenzo Casamassima dell’Enoteca Perbacco di Milano ci offrono una visione in prospettiva: «Nel dicembre 2021, complice il Natale, abbiamo registrato una ripresa entusiastica, seguita però da una ricaduta repentina a gennaio 2022 causata dal “finto lockdown” per la variante Omicron. A febbraio, allontanati gli spauracchi del virus, tutto sembrava rifiorire e abbiamo notato un certo aumento della spesa, ma con l’esplosione del conflitto Russia-Ucraina c’è stata una nuova contrazione».

In enoteca vincono le bollicine e i monovarietali

L’Enoteca Perbacco tratta Champagne da mille euro come vino sfuso e questa trasversalità permette di avere una clientela eterogenea. «In questi anni c’è stato un turnover interessante: molti aficionados sono rimasti, altri si sono aggiunti, qualcuno evidentemente ci ha lasciato». La pandemia ha portato anche qualche effetto positivo? «Sicuramente ha accelerato un processo di conoscenza già in atto: oggi i wine lover sono molto più attenti e preparati di un tempo. Le limitazioni legate al green pass hanno favorito l’home delivery: si ordina il cibo a casa e si compra il vino in enoteca per accompagnarlo. L’altra faccia della medaglia è il boom dell’e-commerce, che però appiattisce tutto. Certi consigli può darteli solo un enotecario». Due tipologie in ascesa? «Le bollicine non passano mai di moda, ma anche i monovarietali fermi piacciono molto».

Per i wine bar un inizio 2022 un po’ sottotono

A ragguagliarci sul fronte wine bar ci ha pensato Valentina Vago, buyer della catena Il Vinaccio, che conta cinque punti vendita in città a cui presto se ne aggiungeranno due.
«Il 2021, da maggio in avanti si è rivelato interessante. Quanto al 2022, per ora procediamo a singhiozzo: marzo è stato al di sotto delle aspettative. I turisti stranieri sono ancora pochi, ma lavoriamo bene con i residenti. In generale si viaggia di meno, si beve molto a casa. Per fortuna però si torna a uscire e questo significa tavoli pieni per chi come noi fa anche mescita».

Grande il successo di pubblico, che ha superato le 800 presenze

Si allungano i tempi di approvvigionamento

Post Covid, l’aumento della spesa media ormai è un dato consolidato.
«Le bollicine restano la tipologia più richiesta, ma se in passato la parola magica era Prosecco, ora c’è una riscoperta del Metodo Classico, in particolare Franciacorta. Il trend dell’ultimo mese, però, è il rosato e la domanda è destinata a salire con la bella stagione. Nota di merito, infine, per i rossi della Valpolicella e i vini del Nord Piemonte». In parallelo, però, crescono anche le difficoltà di approvvigionamento, soprattutto per i vini top.
«Negli ultimi 5-6 mesi fare gli ordini è un po’ come giocare a tetris e i tempi di consegna dilatati si traducono in “buchi” di prodotto piuttosto spiacevoli».

La premiumizzazione dei vini al supermercato

Al Simply the best abbiamo incontrato anche alcune figure chiave della Gdo nazionale. È il caso di Lorenzo Cafissi, responsabile vino Italia di Carrefour.«Il lockdown ci ha permesso di approcciare aziende di alto profilo, avviando un’importante premiumizzazione. Sono nate partnership con Cantine di primo piano dell’enologia italiana, molte delle quali prima del Covid non avrebbero mai pensato di entrare in Gdo». Complessivamente, nell’ultimo biennio il canale moderno ha conosciuto una crescita straordinaria, ma ora è in un momento di stallo, legato al clima internazionale.

La Gdo rivaluta il ruolo delle bollicine

«La scena milanese funge da apripista: ci permette di intercettare con anticipo tendenze e richieste che poi evidenziamo su scala italiana». Qualche esempio legato all’attualità? «La scalata inarrestabile delle bollicine, una categoria in passato sottostimata e collegata alle festività. C’è grande attenzione agli spumanti italiani e in particolare al Metodo Classico. L’eccezione che conferma la regola è l’exploit del Prosecco, bestseller anche in versione Rosé. Quest’ultimo, pensato soprattutto per l’estero, è stato lanciato anche da noi ottenendo risultati lusinghieri grazie al posizionamento strategico che gli è stato riservato: appena sotto il Prosecco Superiore Docg». 

La manifestazione si è svolta dalle 15,30 alle 17,30 solo per gli operatori e i sommelier; a seguire fino alle 20,30 ingresso aperto per gli appassionati

L’aumento dei prezzi legato

Chiude il giro di interviste Francesco Scarcelli, responsabile beverage Italia Coop. A suo avviso il 2022 è iniziato in maniera un po’ complicata, ma la vera difficoltà sarà l’entrata in vigore dei nuovi listini, che recepiranno l’aumento del costo delle materie prime come vetro, carta, cartone, alluminio a cui si somma quello delle tariffe energetiche, che il settore ormai non riesce più ad assorbire. «Quando il vino andrà sullo scaffale, la contrazione dei volumi sarà inevitabile, soprattutto nel segmento popular. Caro bollette a parte, va anche detto che il 2021 è stato un anno importante in termini quantitativi, mentre nel 2022 i consumi domestici saranno ridimensionati».

Le sfide del futuro in ottica di consolidamento

Il periodo pandemico ha permesso di instaurare rapporti di medio-lungo periodo con nuove Cantine che, con l’Horeca in stallo e l’export bloccato, hanno visto nella Gdo un polmone per tornare a respirare un po’. «Ora si lavora per consolidare i legami, nel segno di una progettualità sempre più strutturata e capace di garantire la continuità pluriennale del vino sullo scaffale, che per noi è una garanzia fondamentale da offrire al consumatore».
Primario anche il tema della formazione e degli investimenti nel personale beverage qualificato. «Nei punti vendita altovendenti, ad esempio, c’è una proficua collaborazione con i sommelier Ais. Oggi ci troviamo di fronte ad un pubblico decisamente più maturo, che cerca un prodotto di qualità superiore rispetto al passato. Il nostro compito è farglielo trovare».

Foto di apertura: al Simply the Best 2022 erano presenti 77 Cantine italiane, tra quelle più premiate dalle principali Guide nazionali

Durante l’evento abbiamo intervistato Simone Zampini del Ceresio 7; Adriano Franzolin e Innocenzo Casamassima dell’Enoteca Perbacco; Valentina Vago, buyer della catena Il Vinaccio; Lorenzo Cafissi, responsabile vino Italia di Carrefour, Francesco Scarcelli, responsabile beverage Italia Coop

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© Riproduzione riservata - 25/03/2022

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