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Simply Italian Great Wines: la migliore produzione nazionale in trasferta negli States

10 Ottobre 2012 Jessica Bordoni
Parola d'ordine: internazionalizzazione del vino italiano. Con quest'obiettivo torna Simply Italian - Great Wines US Tour 2012, l'evento coordinato dall'International Exhibition Management (Iem) di scena dal 15 al 18 ottobre negli States, con tappa a New York City, Chicago e Washington DC. TRE GIORNI PER OPERATORI LOCALI, STAMPA E WINE LOVERS - Tre giorni di degustazioni, workshop, incontri commerciali e seminari per professionisti, collezionisti e stampa consacrati alla migliore produzione enologica made in Italy, con la speciale collaborazione della rivista Wine Spectator per l'appuntamento newyorkese. Location d'apertura del tour - lunedì 15 ottobre - sarà la maestosa Public Library di New York. Mercoledì 17 sarà la volta di Chicago mentre giovedì 18 gran finale a Washington DC. Il programma comprende  un ciclo di seminari organizzati in collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi, con il Consorzio Vino Collio e Carso e con l’U.Vi.Ve (Unione Consorzi Vini Veneti Doc.), a cui si aggiunge un intervento del presidente di Federdoc Riccardo Ricci Curbastro. La manifestazione si concluderà a inizio febbraio 2013: il 5 a Miami e il 7 a Città del Messico. Di seguito, la lista delle Cantine e dei Consorzi che partecipano a Simply Italian Us Tour 2012. IL COMMENTO DI MARINA NEDIC DI IEM - Come spiega Marina Nedic, managing director di Iem: “Il vino italiano rappresenta una delle eccellenze del nostro Paese ed è riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo per varietà, qualità e caratteristiche organolettiche uniche, legate a una produzione che fa del territorio il suo punto di forza e distinzione. Gli Stati Uniti sono il primo mercato mondiale per il consumo di vini e oggi rappresentano il principale Paese di sbocco per i vini italiani con 948 milioni di euro nel 2011, davanti a Germania e Regno Unito. Ma negli Usa i successi devono essere mantenuti, alimentati e consolidati, anche alla luce di un previsto aumento della domanda interna a fronte di “riserve” di vino che recentemente hanno toccato i minimi degli ultimi 10 anni. Oggi più che mai dobbiamo intensificare gli sforzi e le attività promozionali sul territorio americano per sostenere e rafforzare il prestigio del vino made in Italy, consolidare la nostra presenza sul territorio e conquistare nuove quote di mercato”.  

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