Premium Premium Alessandro Torcoli

L’altra Loira: non solo Sauvignon

L’altra Loira: non solo Sauvignon

Al Val de Loire Millésime abbiamo avuto modo di assaggiare le annate in commercio dei bianchi della valle (ad esclusione dei Sauvignon) e di rossi affascinanti. Comincia a far parlare di sé anche la nuova Aoc Touraine Chenonceaux.

Val de Loire Millésime è un’imperdibile occasione per assaggiare le nuove annate del variegato vino regionale. Quest’anno erano protagoniste la 2017 per i bianchi giovani, e 2016 e 2015 per quelli invecchiati, oltre che per i rossi e i vini dolci. Da perderci la testa.

La definizione di Johnson & Robinson

Scrivono Johnson & Robinson nell’Atlante Mondiale dei Vini (in Italia edito da Mondadori nel 2008): “I numerosi distretti vinicoli del bacino della Loira meritano di essere considerati un tutt’uno. Infatti, pur essendo disseminati in aree diverse per clima, suolo e tradizioni, e pur contando quattro o cinque vitigni importanti, producono vini dotati di una certa somiglianza di fondo: sono leggeri e tonici, con una spiccata acidità. L’aggettivo classico per definirli è “affascinanti”, ed è un mistero che non siano apprezzati più diffusamente fuori dalla Francia settentrionale: probabilmente sono vittima della predilezione dei consumatori moderni per i vini corposi e molto alcolici”.

Adesso il “consumatore moderno” li apprezza

Niente da aggiungere. Se non che dieci anni dopo la pubblicazione, qualcosa si sta muovendo nei gusti dei “consumatori moderni”, specialmente tra i connoisseurs (e così nelle guide e nelle pagine dei guru) che anzi, sono sempre più assetati di minimalismo.

Vigneto in Touraine

Vini snelli e pronti per futuro

Ivano Antonini (Miglior sommelier d’Italia 2008) ama ripetere questa freddura, molto centrata: “I grandi vini stanno passando dalla palestra alla sauna”. Ecco perché siamo corsi entusiasti in Loira a fare il pieno di suggestioni per vini snelli, freschi, scattanti, pronti per il futuro. Vini che qui beneficiano di un valore aggiunto: non sono in “sauna” perché va di moda, ma sono sempre stati così eleganti. Tra oltre 200 assaggi vi segnaliamo le 18 bottiglie che ci hanno entusiasmato. Ultima nota: per questioni di competenza dell’ente organizzatore Interloire, che tutela 50 denominazioni di origine, non abbiamo degustato Sancerre e Pouilly-Fumé, i pilastri del Sauvignon, e altre cinque appellations (Menetou-Salon, Quincy, Reuilly, Coteaux du Giennois e Châteaumeillant) che sono invece sotto l’egida del Central-Loire Valley Wines.

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© Riproduzione riservata - 11/02/2019

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