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Sella&Mosca: il dg Giovanni Pinna ci racconta i nuovi traguardi

Sella&Mosca: il dg Giovanni Pinna ci racconta i nuovi traguardi

Fondata quasi 125 anni fa, l’azienda sarda sta vivendo una fase di rilancio grazie alla famiglia Moretti, che l’ha acquisita nel 2016. Gli investimenti agronomici e le novità in cantina hanno permesso di intraprendere nuove sfide commerciali. Il fascino della linea Marras e la centralità dell’accoglienza.

Era il 1899 quando due dinamici piemontesi, l’ingegnere Erminio Sella (nipote del famoso statista Quintino) e l’avvocato Edgardo Mosca, decisero di mettersi in affari per fondare una Cantina ad Alghero, sulla costa nordoccidentale della Sardegna.
In anni flagellati dalla fillossera, i due imprenditori promossero un’opera di bonifica senza precedenti, trasformando ampie superfici lasciate al pascolo (ma anche agli acquitrini e all’abbandono) in un immenso vivaio destinato a diventare una delle più grandi e apprezzate realtà vitivinicole della Sardegna. Nel corso dei decenni, Sella&Mosca ha mantenuto la sua vocazione pionieristica, introducendo nuovi metodi di lavorazione in vigna e in cantina per produrre vini capaci di fondere la millenaria tradizione dell’isola con la ricerca enologica e il gusto contemporaneo. 

Il nuovo corso con il Gruppo Terra Moretti

Il 2016 ha segnato l’inizio di una nuova era. L’acquisizione da parte del Gruppo Terra Moretti, capitanato dall’imprenditore Vittorio Moretti e da sua figlia Francesca, ha permesso al marchio di intraprendere nuove sfide qualitative e commerciali, sempre nel rispetto dell’identità territoriale e del bilanciamento tra passato e futuro, saggezza contadina e innovazione.
Giovanni Pinna è la memoria storica della Cantina: ha cominciato a lavorare 24 anni fa come enologo sotto la proprietà Bonomi, ha attraversato il periodo della gestione del Gruppo Campari e nel 2020 è stato nominato direttore generale dalla famiglia Moretti. «Nel 2016 c’è stato un deciso cambio di rotta perché abbiamo iniziato a interfacciarci con chi parlava la nostra lingua e possedeva la stessa vocazione all’eccellenza», sintetizza. «Le dinamiche dell’impresa restano, ma è un business appassionato. E quando c’è l’amore per quello che si fa, tutto diventa più facile e coinvolgente».

La cura dell’uva prima di tutto

Il percorso di riqualificazione ha interessato innanzitutto la parte agronomica. «La nostra filosofia è semplice: il vino buono si fa con l’uva buona, non servono affinamenti in fondo al mare, nelle miniere in montagna o nelle anfore che furono di Abramo», continua con grande senso pratico il direttore Pinna. Importanti interventi in vigna hanno trasformato i vecchi impianti, progettati per una meccanizzazione spinta, in più moderni sistemi a spalliera, che rispettano i naturali tempi di maturazione dei grappoli e garantiscono una migliore gestione del verde.
La proprietà si estende in un corpo unico di 650 ettari, di cui 520 vitati, a nord di Alghero: una piana soleggiata e accarezzata dal vento di Maestrale, immersa in un grandioso parco botanico. Sella&Mosca possiede anche piccoli appezzamenti a nordest dell’isola, in Gallura, per un totale di 15 ettari.

Oscarì, Metodo Classico da Torbato

«La nostra forza sta nei vigneti, così differenti tra loro per geologia, esposizione e terroir. In ciascuna microarea, le varietà danno risposte diverse, consentendo un’eccezionale pluralità di caratteristiche che si ritrovano nei vini e li rendono inconfondibili». La tutela delle etichette iconiche, che hanno fatto la storia dell’azienda e della viticoltura sarda in generale, come il Cabernet Sauvignon Marchese di Villamarina, resta un caposaldo; ma c’è spazio anche per le novità.
«Il know-how franciacortino di Bellavista è stato messo al servizio dell’autoctono Torbato, che noi abbiamo sempre spumantizzato in versione Charmat. A partire dal 2016 ci siamo misurati anche con la rifermentazione in bottiglia ed è nato Oscarì, uno dei pochi Metodo Classico dell’isola, che millesimo dopo millesimo, ci sta dando grandi soddisfazioni». Per Sella&Mosca, che ha fatto della riscoperta e valorizzazione di quest’uva autoctona rara e preziosa una missione, si tratta di una nuova sfida che ha permesso di far conoscere il Torbato in una dimensione inedita.

Gli altri vini della linea Marras

Ma le novità di gamma del “new deal” impresso dalla famiglia Moretti non finiscono qui.
Partendo dai vitigni più rappresentativi, sono stati messi a punto anche il Vermentino di Sardegna Ambat, il Torbato fermo Alghero Doc Catore e il Cannonau di Sardegna Mustazzo.
«Insieme ad Oscarì fanno parte della linea Marras, così chiamata perché sia i nomi che la grafica sono stati creati dallo stilista sardo Antonio Marras. L’artista ha impostato uno storytelling ispirato alla notte magica di San Giovanni, a cavallo tra il 23 e 24 giugno, quando due marinai (che campeggiano sull’etichetta dell’Ambat), un pugile (Catore), un eccentrico (Oscarì) e un uomo ingiustamente accusato di essere un bandito (Mustazzo) si incontrano ad Alghero. Saltando nel fuoco acceso per le celebrazioni, diventano amici e sodali per sempre». La nuova linea si distingue per energia ed eleganza, forza e finezza, calore e freschezza: un’esplosione di gusto e un gioco di contrasti che esprimono il carattere mediterraneo della produzione aziendale. 

I progetti per il territorio e per l’accoglienza

Tra gli impegni portati avanti da Terra Moretti, c’è anche il recupero architettonico e funzionale del vecchio centro operativo, che comprende una chiesa dedicata alla Madonna dell’uva e si articola in un complesso di cantine storiche e abitazioni padronali d’epoca. Gli interventi di edilizia hanno riqualificato alcuni magazzini, trasformati in sale di degustazione, un nuovo shop-enoteca e un ristorante al servizio degli ospiti.
L’accoglienza rappresenta un aspetto fondamentale del progetto Sella&Mosca. L’incoming include la visita guidata alle cantine storiche e al piccolo museo (diviso nella sezione aziendale e in quella archeologica sulla necropoli di Anghelu Ruju), ma anche le degustazioni guidate delle principali etichette e l’agriturismo con 15 stanze. Migliaia di visitatori ogni anno possono così fare un viaggio nel tempo, alla scoperta della Sardegna che fu e che è diventata.

Foto di apertura: la proprietà si estende per 650 ettari a nord di Alghero, un corpo unico immerso in un grande parco botanico

SELLA&MOSCA

località I Piani
Alghero (Sassari)
079.99.77.00
info@sellaemosca.com
www.sellaemosca.com
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Realizzato in collaborazione con Sella&Mosca

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© Riproduzione riservata - 18/11/2023

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