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Scusate, chi rappresenta l’Italia all’Hong Kong Wine Fair?

13 Aprile 2012 Alessandro Torcoli
Se fossimo produttori saremmo confusi, ma siamo giornalisti quindi siamo semplicemente incuriositi. Di fronte alle istanze generali di coordinamento e unità nella promozione, questa faccenda dell'Hong Kong Wine Fair getta nello sconforto. Veronafiere ha siglato oltre un anno fa un "protocollo" per assumere il coordinamento della partecipazione italiana alla Fiera, collaborazione che ha portato a un notevole impegno dell'ente veronese al fine di organizzare le attività italiane nell'edizione 2011, quando il nostro Paese è stato "country partner" della manifestazione asiatica. Tale "accordo di cooperazione" è stato ribadito a fine marzo, in occasione di Vinitaly, come si legge anche nella nostra cronaca Firmato l'accordo Veronafiere Hong Kong Trade Development Council. Il 29 marzo, il giorno dopo la chiusura della fiera veronese, l'Ice, che in teoria dovrebbe essere stato soppresso, ma che ancora sopravvive sottotraccia e che ancora nutre valide speranze di resurrezione, ci inoltra una succinta circolare diretta alle aziende italiane. Eccola: "Ad integrazione della precedente corrispondenza relativa alla fiera in oggetto (l'Hong Kong International Wine & Spirit Fair, ndr), di cui coordiniamo la partecipazione italiana su richiesta dell'Hong Kong Trade Development Council (sottolineato nella circolare, ndr), siamo lieti di comunicare che è già possibile presentare formale richiesta di partecipazione accedendo alla pagina http://www.hktdc.com/fairapplication e seguendo le indicazioni ivi riportate. Copia dell'online application dovrà poi essere inviata a milano@ice.it e hongkong@ice.it, in modo da considerare la Vostra richiesta nell'ambito dell'area italiana". L'ennesimo pasticcio all'italiana. Dunque, chi coordina? Veronafiere o quel che resta dell'Ice? Entrambe a quanto pare. Avremo così le solite due (o tre o quattro) Italia all'Hong Kong International Wine Fair?

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