Il vino simbolo della Cantina della Valpolicella Classica festeggia l’anniversario con l’annata 2017. Dallo spirito contemporaneo ma di lunga tradizione, proviene da uve coltivate in un brolo cinto da muri in pietra nella villa settecentesca, che è sede aziendale
Un quarto di secolo per uno dei vini icona della Valpolicella: l’Amarone Classico Riserva Docg Corte Brà celebra il traguardo della sua venticinquesima vendemmia. Vino simbolo di Sartori di Verona, Corte Brà è nato nel 1991 e in questi anni ha saputo preservare la propria identità, coniugando carattere ed eleganza, struttura e raffinatezza.
La vendemmia 2017, quella dell’anniversario, segna un momento emblematico, a testimonianza di un percorso di eccellenza e di fedeltà ai valori del territorio della Valpolicella Classica. Il vino prende il nome dal vigneto che si estende all’interno del perimetro della storica tenuta di Negrar, un’oasi di affascinante bellezza che comprende la settecentesca villa, sede di Sartori di Verona, e un parco secolare.
6 ettari per 15.000 bottiglie
Nel piccolo brolo (termine che indica i vigneti cinti da muri di pietra, come i clos borgognoni) alla fine degli anni ’80 è stato avviato uno studio agronomico volto a esaltare le caratteristiche delle uve: le piante di Corvina veronese, Corvinone e Rondinella sono allevate sia a pergola veronese che a Guyot, i due metodi in uso per tradizione nella zona. Oggi 6 ettari di vigna portano alla produzione di circa 15.000 bottiglie per annata.
Come nasce il Corte Brà
La strategia di valorizzazione di Corte Brà si fonda su un processo produttivo meticoloso che parte dalla gestione del vigneto e si completa con una vinificazione e un affinamento scrupolosi. Dopo l’appassimento per 3 mesi in fruttaio, il vino matura in botti di legno di piccole e medie dimensioni per un periodo di 5-6 anni e affina almeno per 6 mesi in bottiglia. Il risultato è un Amarone dello stile espressivo e tradizionale, un simbolo della cifra stilistica che contraddistingue l’intera produzione. Un esempio di fedeltà a un’identità che ha saputo attraversare il tempo e che, oggi più che mai, si proietta verso il domani.
Passato e futuro di un successo
«Corte Brà è la stella più brillante e preziosa di Sartori di Verona. Come tutte le stelle segue la propria orbita che va oltre le generazioni e i winemaker. Queste 25 vendemmie sono state parte del percorso che oggi, con l’annata 2017, segna un punto memorabile, che non è arrivo ma partenza», commenta Christian Scrinzi, figura di riferimento della Cantina veronese e oggi supervisore del team di enologi. «Accompagneremo il tragitto di questo vino, studiando a fondo la sua genesi, guidando la sua evoluzione e progettandone il futuro senza seguire mode o trend. Per permettergli di ricoprire quel posto di primo piano nel mondo della Valpolicella, per il quale è stato concepito fin dall’inizio».