Sartori di Verona, il fascino del bianco Marani

Sartori di Verona, il fascino del bianco Marani

Garganega in purezza dedicata a Fernanda, nonna dei proprietari di Sartori di Verona, si esprime con tutta l’eleganza e la raffinatezza che le erano proprie. Nasce da uve in parte appassite e fa coppia con il Ripasso Classico Superiore che celebra il marito Regolo Sartori.

Marani Bianco Veronese Igt è l’espressione più intima e femminile di Sartori di Verona, storica Cantina della Valpolicella. Come Regolo, Valpolicella Superiore Classico Ripasso, celebra Regolo Sartori, uno degli uomini chiave della storia aziendale, questa Garganega in purezza, protagonista in bianco dell’eleganza del territorio, è dedicata a sua moglie, Fernanda Marani.

Chi era Fernanda Marani

«Fernanda era la regina della casa», ricorda Andrea Sartori, oggi alla guida dell’impresa vinicola, «una donna bellissima e sempre di una eleganza naturale e perfetta. Persino quando si dedicava al giardinaggio che era una delle sue grandi passioni. Quando abbiamo iniziato a progettare – e si parla di 20 anni fa – un vino bianco importante da affinamento abbiamo subito pensato che dovesse “fare coppia” con il nostro Ripasso Classico Superiore Regolo. Poi mentre il progetto prendeva forma abbiamo riconosciuto sin nei primi assaggi un carattere e un’eleganza che ci ha riportato in mente il fascino di nonna Fernanda. È stato immediato dedicarlo a lei».

Un bianco con l’anima da rosso

Regolo e Marani sono due vini che Sartori di Verona lavora ai confini del disciplinare; sempre usando varietali e vitigni di Verona, ma con la mano più libera per creare uno stile elegante e una riconoscibilità caratteristica che l’azienda vorrebbe fossero espressione diretta della propria identità.
Marani è oggi un vino bianco intenso e strutturato che omaggia la tradizione del territorio con la sua “anima da rosso” e il suo stile che richiama la classica tecnica della “messa a riposo” delle uve utilizzata in Valpolicella per Amarone e Recioto.

Nasce da viti di 30 anni d’età

Prende forma a Colognola ai Colli in un singolo vigneto di 9,5 ettari chiuso nell’abbraccio di un antico brolo esposto a sud e a sua volta delimitato da ulivi e bosco. Qui le viti hanno 30 anni d’età e sono allevate a pergola come da tradizione. Affondano le radici in un suolo prevalentemente calcareo, di origine vulcanica, che è volutamente inerbito per preservare le riserve idriche del terreno.
Raccolte e selezionate a mano, il 30% delle uve appassiscono per circa 40 giorni in ampi locali aerati per favorire la riduzione della percentuale d’acqua e la concentrazione degli zuccheri contenuti negli acini. Una volta raccolte anche le uve fresche, dopo la pigia-diraspatura segue una breve macerazione delle vinacce a freddo. Poi, a fine fermentazione, il 50% del mosto viene affinato in vasca sulle proprie fecce fini; e l’altro 50% in botti di rovere da 30 hl per 6-7 mesi. Il risultato è un punto d’incontro tra freschezza, complessità e intensità: un bianco corposo e raffinato allo stesso tempo, dall’anima spiccatamente gastronomica.

SARTORI DI VERONA

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© Riproduzione riservata - 12/04/2023

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