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Sartarelli: fedele al bianco

17 Novembre 2010 Roger Sesto
La Cantina di Poggio San Marcello (Ancona) è nota per aver saputo reinterpretare il Verdicchio come nessuno aveva mai fatto prima, grazie al Balciana. Così ci spiega Patrizio Chiacchierini: «Utilizziamo sempre il Verdicchio in purezza, cercando di esaltarne le tipicità. Selezioniamo da vecchi impianti degli antichi cloni, per ottenere etichette ancora più complesse. La nostra strategia aziendale è stata sin dall’inizio un po’ atipica: solo bianchi, da un unico vitigno; perciò abbiamo voluto offrire prodotti diversi, con differenti tempi di vendemmia. Con questa operazione abbiamo voluto far capire la versatilità di questo vitigno, che, essendo a maturazione tardiva, ci permette di avere: un vino base fresco, il Classico; un prodotto ottenuto da una selezione di uve operata in vigna, il Tralivio; un nettare da surmaturazione estrema con vendemmia che può arrivare oltre la metà di novembre, il Balciana; oltre a un Passito. Tutti accomunati da vinificazione e affinamento in acciaio». Ma in merito alla loro capacità di evolvere nel tempo cosa ne pensa il titolare? Ecco: «Secondo me è proprio una caratteristica del vitigno: avendo una struttura e degli estratti così abbondanti, risulta quasi naturale questa sua capacità di tradursi in vini longevi. Abbiamo riscontri dai nostri clienti che ci chiamano per farci partecipi del loro stupore quando aprono bottiglie molto datate. Un giornalista mi ha chiamato a dicembre per congratularsi con me: aveva aperto un Tralivio 1994, non credendo ai suoi stessi sensi!». Gli chiediamo di raccontarci delle annate. «Il Balciana è quello che ci ha dato molte soddisfazioni, anche se è un vino che non esce tutti gli anni; ma qui in regione il più conosciuto è il Tralivio. Detto questo, se devo ricordare le migliori annate del Balciana, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, mi vengono in mente la 1994: il debutto, che mutò il modo di concepire il Verdicchio. 1997: grandissimo, ci fece conoscere al mondo. 2000: caldo e potente. 2001: equilibrato. 2003: grasso. 2007: opulento e ricco di aromi. Passando al Tralivio Classico Superiore, cito il 1990 come prima annata, poi: 1994, 1997, 1998, 2001, 2003, 2006 e 2007».

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