In Italia

In Italia

Roma Wine Country: i vini del Lazio sulla stampa internazionale

18 Novembre 2021 Anita Franzon
Roma Wine Country: i vini del Lazio sulla stampa internazionale

Roma non ha bisogno di tante presentazioni, ma la regione vinicola vicino alla capitale italiana è stata spesso trascurata dalla critica nazionale e internazionale. Ora, però, questa stessa zona sta preparando la sua rivincita in fatto di vino e la stampa estera è pronta a darle risalto. Le Cantine del Lazio, perfette per una gita fuori porta se residenti o in vacanza a Roma, producono vini generalmente perfetti in abbinamento alla cucina locale dai sapori spesso decisi. Tra i vitigni con più potenziale di crescita c’è il Cesanese.

Per approfondimenti: Decanter e Vinous


Roma e i suoi dintorni offrono un turismo enogastronomico allettante, ma spesso poco conosciuto dagli amanti del vino. Per questo la giornalista Sarah Lane ha scritto una guida alle aree vitivinicole vicine alla capitale o ai ristoranti della città in cui trovare e provare vini locali “pungenti e audaci, oppure eleganti e morbidi, perfetti per i piatti della tradizione laziale”, scrive l’autrice dell’articolo su Decanter.

Roma Wine Country: vigne e Cantine dentro o vicine alla città

Il viaggio alla scoperta dei vini della regione inizia nel cuore della città stessa, grazie al nuovo progetto Vigna Barberini (all’interno del Parco Archeologico del Colosseo), che mira a valorizzare la rinnovata vigna coltivata a uva Bellone e rinata in quello che, in antichità, doveva essere un grande vigneto urbano sul Palatino.

Il Lazio, tra i bianchi e i rossi

Il viaggio di Sarah Lane prosegue sulle colline dei Castelli Romani, un luogo che attira, da sempre, gli abitanti della città in cerca di aria fresca e di sapori genuini. Si tratta di una zona estremamente affascinante, dai caratteristici borghi conosciuti per le loro gustose specialità e per i loro vini, soprattutto bianchi. Anche se: “Quando si parla di rossi, l’eroe locale è il vitigno Cesanese, protagonista della terza Dogc del Lazio, il Cesanese del Piglio“, scrive la giornalista, per la quale è giunto il momento di iniziare a esplorare la scena vinicola laziale.

Una regione sottovalutata ma caratterizzata da una bella energia

Anche per Eric Guido di Vinous, il Lazio (insieme all’Umbria) è la regione vinicola più sottovalutata d’Italia. “Tuttavia, il lavoro che i produttori stanno facendo con la varietà Cesanese merita assolutamente attenzione”, scrive il giornalista. “C’è un’energia ritrovata qui, una vinificazione di qualità superiore e un’attenzione al terroir che non ho mai visto in precedenza (…). Manca poco tempo prima che si sparga la voce”. Per il critico americano, però, al momento sono pochi i produttori che stanno effettivamente contribuendo a migliorare la reputazione della regione, e ancor meno quelli esportati oltre i suoi confini.

Il grande potenziale del Cesanese e non solo

Ancora secondo il critico di Vinous, il Lazio ha un futuro nella creazione di vino rosso di classe mondiale da una varietà autoctona, ovvero il Cesanese, di cui scrive: “Quest’uva rossa a maturazione tardiva offre uno splendido bouquet di frutti scuri ed erbe selvatiche, fiori e spezie e buona struttura. Esistono esempi davvero entusiasmanti, ma solo in piccole quantità e un po’ difficili da trovare (…). Diversamente, quando si parla di vino rosso, il Lazio continua a primeggiare con i vitigni internazionali, con i quali la regione condivide una lunga storia”.

Foto di apertura: G. C. Marino – Unsplash

Questa notizia fa parte della rassegna stampa internazionale di Civiltà del bere. Per riceverla gratuitamente una volta a settimana in formato newsletter iscriviti qui.

In Italia

WOW! The Italian Wine Competition 2025: i 9 Best in Class

Ecco i vini più meritevoli per tipologia, che hanno conquistato la giuria […]

Leggi tutto

Cantina Terlano: l’evoluzione dei grandi bianchi attraverso le annate

Una verticale che abbraccia oltre trent’anni e le etichette di punta aziendali, […]

Leggi tutto

Barolo Serralunga d’Alba: il 2022 è fuori dai canoni

A Serralunga Day, abbiamo assaggiato Barolo con la menzione geografica comunale che […]

Leggi tutto

Livon e i 40 anni della Donna alata di Erté

Era il 1985 quando Valneo Livon si innamorò di una sinuosa illustrazione […]

Leggi tutto

Rottensteiner presenta Trigon e alza l’asticella del Lagrein

A Milano ha debuttato la nuova etichetta dedicata da Judith e Hannes […]

Leggi tutto

Comitato Conegliano e Valdobbiadene: gli intenti in un Manifesto

Nata un anno fa, l’associazione ha messo per iscritto gli impegni di […]

Leggi tutto

Ricordo di Ampelio Bucci, maestro del Verdicchio dei Castelli di Jesi

Il produttore marchigiano si è spento il 21 agosto all’età di 89 […]

Leggi tutto

Alla Gorgona 10 anni dopo, dove il vino profuma di riscatto

Sull’isola-penitenziario dell’arcipelago Toscano (che è “colonia penale agricola” dal 1869) abbiamo assaggiato […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: le 239 medaglie d’oro

Vi sveliamo in anteprima i campioni assoluti dell’ottava edizione del nostro contest […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati