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Rivera: elegante e minerale il Fiano in purezza

18 Luglio 2011 Emanuele Pellucci
UN BIANCO SUPER PREMIUM COMPLETA LA GAM- MA DELLA CANTINA DI ANDRIA. LA FILOSOFIA DELLA FAMIGLIA SI CONCENTRA SULLA VALORIZZAZIONE DELLE VARIETÀ LOCALI, MA CON UNA VISIONE MOLTO ATTUALE Si chiama Scariazzo il nuovo bianco super premium da uve Fiano in purezza che Rivera ha presentato allo scorso Vinitaly 2011. «Con lo Scariazzo», spiega Sebastiano de Corato, «abbiamo voluto arricchire la nostra già ampia gamma di bianchi con un vino  complesso, minerale ed elegante ottenuto con una varietà, il Fiano, che in Puglia viene considerata autoctona tanto da essere oggetto di un progetto di nuova denominazione ispirata dal professor Calò dell’Accademia italiana della Vite e del Vino. Si tratta del Fiano di origine irpina, ma che le ricerche del professore hanno dimostrato avere una parte della sua storia ambientata in Puglia. È importante non confonderlo invece con il Fiano Minutolo, altra varietà autoctona in grande sviluppo nella regione, ma che appartiene alla famiglia dei Moscati. Insomma questa è la dimostrazione che la nostra regione, conosciuta soprattutto per i vini rossi e rosati, può dire la sua e sorprendere il consumatore anche con i bianchi» . Lo Scariazzo è ottenuto da uve di giovani vigne piantate su terreni calcareo tufacei con sesti d’impianto di 4.800 viti per ettaro allevate a Guyot e con una resa media di 100 quintali per ettaro. L’uva è stata vendemmiata a fine agosto e la fermentazione del mosto a temperatura controllata è avvenuta per il 30% in barrique nuove di Allier e per la restante parte in acciaio. L’imbottigliamento si è svolto i primi di gennaio per permettere un’evoluzione in bottiglia di almeno 3 mesi prima della commercializzazione. Il risultato è un vino complesso ed elegante, dotato di piacevole struttura e mineralità e di espressione delle note varietali. «Lo Scariazzo», spiega Sebastiano de Corato, «è il nome dato alle caratteristiche basse e lunghe costruzioni in pietra con volte a botte e tetti a falda ricoperti da coppi, adibite a stalle per gli ovini. Una di queste strutture distingue tuttora la parte antica della masseria, conosciuta come Posta Rivera, che ha dato origine alle nostre cantine». L’uscita in commercio di questo nuovo vino conferma il grande interesse della famiglia de Corato per la valorizzazione dei vini da varietà autoctone pugliesi. Dopo l’ingresso nella Rivera di Sebastiano, rappresentante della quarta generazione, andato ad affiancare il padre Carlo, l’azienda ha infatti rinnovato il proprio impegno in tale direzione con dinamicità e con un deciso orientamento al mercato. D’altra parte, la lunga storia che sta alle spalle della Cantina di Andria, costellata di premi e riconoscimenti, è la migliore dimostrazione di come, attraverso i suoi vini di grande pregio e carattere, sia riuscita a essere un’importante testimone dei colori, dei profumi e dei sapori della terra di Puglia.
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