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Rinnovata la certificazione VIVA a Lungarotti (che lancia bottiglie ecofriendly)

Rinnovata la certificazione VIVA a Lungarotti (che lancia bottiglie ecofriendly)

Dopo il rinnovo della certificazione VIVA alla Tenuta Lungarotti di Torgiano, la storica Cantina umbra procede sulla via della sostenibilità con bottiglie più leggere per i vini Rubesco e Torre di Giano. Un impegno iniziato negli anni ’90 e riconosciuto anche a livello internazionale.

La sostenibilità è un valore che va perseguito fino in fondo, coinvolgendo tutta la filiera produttiva, dalla vigna alla cantina. Questo percorso nel segno del rispetto dell’ambiente e del territorio, che Lungarotti ha intrapreso da anni, sfocia oggi nel rinnovo della certificazione VIVA (che sta per Valutazione dell’Impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente). Per la Tenuta di Torgiano della Cantina umbra, dopo le verifiche del caso, è stato confermato il prestigioso marchio del Ministero della Transizione ecologica.

Aria, acqua, vigneto e territorio: i 4 indicatori di VIVA

I 230 ettari della Tenuta di Torgiano hanno ottenuto la certificazione nel 2018, oggi rinnovata. Lungarotti è stata la prima a potersene fregiare in Umbria, nonché la nona Cantina a livello nazionale. VIVA si basa sull’analisi di quattro indicatori, aria, acqua, vigneto e territorio, ed è, allo stesso tempo, uno strumento di diagnosi degli impatti del prodotto enologico e di garanzia e trasparenza per il consumatore.


Chiara Lungarotti, alla guida della Cantina con la sorella Teresa, la madre Maria Grazia, coadiuvata dai nipoti Francesco e Gemma, prosegue l’impegno del padre Giorgio nell’adottare buone pratiche vitivinicole nel rispetto del territorio

Il rinnovo del packaging di Rubesco e Torre di Giano

Altra novità che riguarda la Cantina umbra, sempre sul tema sostenibilità, è la modifica del packaging dei due vini storici aziendali. Si tratta del Rubesco, Rosso di Torgiano Doc, a base di Sangiovese e Colorino, e del Torre di Giano, Bianco di Torgiano Doc, uvaggio di Vermentino, Grechetto e Trebbiano. Le nuove annate, rispettivamente 2018 e 2020, vantano bottiglie più leggere (0,42 invece di 0,65 kg) che consentono di ridurre fino al 35% le emissioni di CO2. Le etichette, che mantengono il particolare con vendemmia della Fontana Maggiore di Perugia, sono più grandi e avvolgenti, sui toni eleganti del grigio e del dorato.


Le nuove etichette di Rubesco e Torre di Giano, dai toni eleganti del grigio e del dorato, mantengono il particolare con vendemmia della Fontana Maggiore di Perugia

L’impegno sostenibile fin dagli anni ’90

«Prosegue così il nostro impegno nell’adottare buone pratiche nel rispetto dell’ambiente», spiega l’amministratore delegato Chiara Lungarotti, che con la sorella Teresa e la madre Maria Grazia guida oggi l’azienda, coadiuvata dai nipoti Francesco e Gemma. «Un impegno già assunto da mio padre Giorgio, pioniere nel comprendere l’importanza di una viticoltura e di una produzione volta a minimizzare l’impatto ambientale». Il cammino è cominciato negli anni ’90 con il progetto MeteoWine, in collaborazione con l’Università di Perugia, per l’elaborazione di modelli meteorologici, che ha portato poi alla nascita di una Piattaforma meteo regionale. Il passo seguente è l’elaborazione di un Dss (cioè un sistema di supporto alle decisioni aziendali) per diminuire l’impatto dei trattamenti in agricoltura.

Le buone pratiche aziendali e il progetto sull’energia

Inoltre, nei vigneti di proprietà – oltre ai 230 ettari di Tenuta di Torgiano, ci sono anche i 20 di quella di Montefalco, certificati bio dal 2014 – non si utilizza il diserbo, la concimazione è organica, con sovescio e letame di chianina per preservare la biodiversità del terreno. I sensori nel suolo permettono l’ottimizzazione dell’irrigazione di soccorso per le uve bianche. Con il progetto Energia della vite si ricava energia dagli scarti di potatura attraverso un impianto a biomasse. «Nel 2018 abbiamo installato un impianto fotovoltaico che copre il 40% del fabbisogno aziendale con un risparmio di oltre 3.000 tonnellate di CO2», conclude Chiara Lungarotti.

I premi più prestigiosi del 2021

E i riconoscimenti non tardano ad arrivare. La storica azienda umbra è stata nominata da Wine Spectator-Operawine tra le migliori 34 Cantine d’Italia del 2021: aziende che “producono vini di livello mondiale; sono leader nelle loro regioni; e testimoniano la diversità, il patrimonio e l’autenticità che sono i tratti distintivi del vino italiano”, si legge nella motivazione. Infine, il vino di punta Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2016 è primo (a pari merito con il Sassicaia 2017 di Tenuta San Guido) nella classifica 2021 dei 100 migliori rossi italiani del mensile Gentleman. Il Sangiovese in purezza, creato da Giorgio Lungarotti nel 1964 e impostosi subito come vino innovativo, continua a mietere successi. Rosso di grande personalità, è riservato ma generoso, come solo la gente dell’Umbria sa essere.

LUNGAROTTI
viale Giorgio Lungarotti 2, Torgiano (Perugia)
075.98.86.61
lungarotti@lungarotti.it
lungarotti.it
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Foto di apertura: la certificazione VIVA è uno strumento di diagnosi degli impatti del prodotto enologico sull’ambiente. Qui i vigneti dell’agriturismo aziendale Poggio alle vigne

Realizzato in collaborazione con Lungarotti

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© Riproduzione riservata - 24/04/2021

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