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Rinasce il signor Riesling di Mosella

Rinasce il signor Riesling di Mosella

Martin Foradori Hofstätter aveva un sogno: fare un Riesling straordinario. Ma non aveva il terreno giusto: «In Alto Adige se ne fanno di buoni, ma non che lascino davvero il segno, tranne in pochissime microzone della val Venosta e dei dintorni di Bolzano. Non siamo nell’area giusta per questo vitigno», spiega. Nik Weis, produttore di Mosella e niente di meno che proprietario del Weingut St. Urbans-Hof, ne aveva un altro: trovare un compagno d’avventura. «Ho individuato un’azienda che potrebbe fare per me, ma mi manca qualcuno che mi aiuti nell’impresa». Durante un viaggio d’affari in Germania, i due si sono incontrati e hanno realizzato i rispettivi desideri e non solo, anche dato una significativa svolta ai loro business.

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Nik Weis e Martin Foradori Hofstätter

UNA CANTINA CULT – Abbiamo assistito oggi alla sigla dell’accordo fra i due per il rilancio della storica cantina Dr. Fischer Bochsteinhof, una delle più prestigiose lungo il fiume Saas, un affluente della Mosella. Il giovane Johannes Fischer, il proprietario, era infatti alla ricerca di partner che lo aiutassero a dare un nuovo impulso alla sua azienda. Martin Foradori ha comprato 3 ettari e mezzo, Nik Weis 1 e mezzo e il resto è rimasto nelle mani della proprietà. I tre, insieme, hanno deciso di mantenere lo stesso brand e lo stesso marchio e di lavorare insieme per dare nuova linfa alla cantina ai piedi del famoso Bockstein, una delle migliori esposizioni nella zona, classificata come Grosse Lage, punta di diamante.

SPIEGANO I DUE SOCI – «Il Riesling fa parte del mio Dna. Mio padre, ogni vigilia di Natale, ci accompagnava in cantina per scegliere e aprire la bottiglia che avrebbe accompagnato la nostra cena. Ed era sempre Riesling», ci confessa Martin. «La passione per il vitigno è durata tutta la vita e, in particolare, mi esaltavano i Riesling della Mosella e le differenze che si trovano da una Lage all’altra, cioè da un versante all’altro», spiega. «La Mosella è una valle straordinaria tutta interamente dedita al Riesling: parliamo di 9 mila ettari», prosegue Nik. «Nel 1779, un editto impose ai viticoltori di spiantare gradualmente le altre varietà per far posto solo a quest’uva. Siamo in una valle molto profonda con un’escursione termica fortissima e quasi sempre, tranne in piena estate, avvolta nella nebbia. Il fresco è, infatti, una panacea per il Riesling. Le pendenze dei vigneti arrivano a 60 gradi e uno studio ha dimostrato che, in questo modo, si arriva ad avere la stessa insolarizzazione che si avrebbe all’equatore. Se altrove le ore di lavoro annue per ettaro si aggirano tra le 500 e le 700, qui non si scende mai sotto le 1000. E questo è significativo».

MOSELLA: INVESTIRE CONVIENE – In Italia arriveranno circa 20 mila bottiglie di Riesling, tutte dedicate al canale Horeca. Il prezzo del Trocken, ad esempio, sarà a scaffale tra i 12 e i 14 euro. Attenzione: l’aromaticità innata dei Riesling che abbiamo assaggiato è mitigata da una strepitosa acidità che li rende perfetti con gli abbinamenti gastronomici apparentemente più ardui, ad esempio, con una semplice acciuga arrotolata su un crostino di pane. La Mosella, che qualche anno fa sembrava vivere un periodo di crisi con l’abbandono di molti vigneti (le ragioni sono comprensibili a tutti: qui la viticoltura va oltre l’eroico), sta lentamente riemergendo. Molti stanno acquistando e restaurando i filari in abbandono. I prezzi sono accessibili: parliamo di un range che va dai 10 a 50 euro al metro quadrato. Se a qualcuno interessa, questo è il momento giusto per investire. Parola di Martin Foradori!

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© Riproduzione riservata - 06/11/2014

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