Red Circle esce da Masi, fine della querelle tra i Boscaini e Renzo Rosso

Red Circle esce da Masi, fine della querelle tra i Boscaini e Renzo Rosso

La holding che fa capo al fondatore di Diesel cede le quote del 10% del capitale sociale ai tre fratelli Boscaini, azionisti di maggioranza dell’azienda simbolo dell’Amarone. Si chiude così un contenzioso che durava da mesi.

Pace fatta e fine della querelle societaria di Masi Agricola. Termina con l’uscita di scena di Red Circle, la holding di partecipazioni che fa capo a Renzo Rosso, la diatriba che aveva diviso per mesi i fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini e il fondatore di Diesel. I soci di maggioranza della storica Cantina della Valpolicella, quotata all’Euronext Growth Milan, hanno infatti riacquisito da Red Circle Investments le quote societarie che la stessa aveva raccolto tra maggio 2020 e marzo 2022 fino ad arrivare al 10% del capitale.
Fino a oggi i fratelli Boscaini detenevano una quota del 24,49% ciascuno e, con l’acquisto di 3.215.568 azioni della holding, passano ora al 27,83% a testa. Fra gli altri azionisti che detengono una partecipazione pari almeno al 5% (i cosiddetti “azionisti significativi”) resta ora solo Fondazione Enpaia (col 7,56%) mentre la parte residuale risulta sul mercato. 

Mesi di tensioni

Le tensioni tra Renzo Rosso e la proprietà di maggioranza di Masi erano iniziate a marzo 2023 quando lo stesso Rosso aveva rassegnato le dimissioni da membro indipendente del Cda criticando la gestione societaria. Tre mesi dopo Red Circle aveva citato Masi al Tribunale di Venezia chiedendo l’annullamento della delibera con cui ad aprile l’assemblea dei soci aveva approvato il bilancio 2022.
Nuove polemiche sono scaturite dopo la decisione con cui a luglio 2023 l’Assemblea ordinaria degli azionisti aveva deliberato la revoca di due consiglieri espressione di Red Circle, Arianna Roberta Alessi (moglie di Rosso e cooptata nel ruolo in sostituzione del marito) e Lorenzo Tersi per “violazione del diritto di concorrenza di cui all’art 2390 del Codice civile”. Contro questa posizione la stessa Red Circle aveva fatto ricorso con due atti di citazione: di nuovo al Tribunale di Venezia, chiedendo l’inefficacia della riduzione del numero dei componenti del Cda da 11 a 9 e il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale cagionato ad Alessi e Tersi, e poi a quello di Verona, domandando l’accertamento di possibili danni reputazionali nei confronti del fondatore del marchio Diesel.

La difesa di Masi e il cambio di statuto

Dal canto suo Masi aveva replicato definendo a sua volta le azioni legali e le accuse “del tutto infondate” e conferendo “incarico ai propri legali a tutela del prestigio e della reputazione” della società. Queste posizioni sono state confermate anche in una delibera con cui il Cda ha varato la nomina di un collegio di esperti in diritto civile e diritto commerciale per valutare eventuali azioni nei confronti di Renzo Rosso e le società a lui riconducibili (Red Circle e Brave Wine Società Agricola), nonché di ulteriori soggetti da individuarsi, i quali, ad avviso della società stessa, hanno avviato una campagna denigratoria (anche tramite domande giudiziali e dichiarazioni infondate) “preordinata unicamente al perseguimento di uno strutturato paradigma finalizzato a destabilizzanti obiettivi extrasociali, con gravi danni anche all’immagine, al prestigio e alla reputazione di Masi Agricola”.
Il 4 marzo 2024 l’Assemblea straordinaria di Masi Agricola aveva votato a maggioranza le proposte di modifica dello statuto dando il via libera alla trasformazione in società benefit, all’adozione del modello monistico di amministrazione dell’adozione di un nuovo meccanismo di elezione del Cda. E a seguito di questa riforma statutaria aveva fissato la possibilità per gli azionisti dissenzienti, tra i quali appunto Red Circle Investment, di esercitare il diritto di recesso.

Accordo che appiana i contrasti in essere

L’operazione che sancisce ora l’uscita di scena di Red Circle e l’accrescimento delle quote societarie a capo dei fratelli Boscaini, come sottolineato in una nota congiunta, “mette fine a tutti i contrasti in essere tra le due società. Sanando la situazione pregressa, con la rinuncia di tutte le parti alle rispettive pretese in merito a tutti i giudizi pendenti – annunciati, come ricordato, a giugno, agosto e dicembre 2023 – le cui udienze erano fissate per quest’anno”.
E “a suggello dell’avvenuto chiarimento”, si legge ancora nella nota, “sarà intrapresa un’iniziativa benefica verso un’organizzazione scelta di comune accordo da Renzo Rosso e Sandro Boscaini”.

Ricavi 2023 in calo del 11%

Assieme a questo importante assetto societario, Masi ha anche diffuso i dati relativi al progetto di bilancio e del bilancio consolidato dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023. I ricavi netti consolidati sono stati di 66,4 milioni di euro a fronte dei 74,7 del 2022 e dunque in flessione del -11,1%. L’Ebitda, Margine operativo lordo, ha toccato i 7,2 milioni di euro, contro i 13,2 del 2022. L’utile netto è stato di 0,7 milioni di euro a fronte dei 4,5 di quello precedente, mentre l’indebitamento finanziario netto è cresciuto dai 7,7 milioni del 2022 a 16 milioni di euro.
«Come era atteso, dopo un 2022 caratterizzato da rilevanti riassortimenti degli stock da parte della filiera distributiva il 2023 è stato un anno di riflusso, per tutto il settore e anche per noi», ha commentato Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola. «Una vendemmia quantitativamente penalizzata e compromessa dalla peronospera, così come la permanenza di costi operativi ancora elevati per effetto degli eccezionali aumenti dei prezzi delle materie prime, dei derivati e dell’energia iniziati nel 2022, hanno abbassato la redditività. Il 2024 è iniziato con un andamento «tutt’altro che migliorativo», ha proseguito continua Boscaini, «continuiamo a lavorare sulla strategia della premiumness, omnicanalità distributiva, direct-to-consumer, innovazione di prodotto, a partire da quanto stiamo presentando alle fiere di settore».

Foto di apertura: Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola

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© Riproduzione riservata - 02/04/2024

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