La magia del Metodo Classico di Quintopasso
La linea di bollicine della famiglia Chiarli è il risultato di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione sul Lambrusco di Sorbara. Tra le cinque etichette che compongono la collezione, il Rosé Brut rappresenta la quintessenza del vitigno grazie alla sua freschezza minerale e all’equilibrio fruttato.
«Per arrivare al “quinto passo” è stata necessaria una lunga e scrupolosa attività di ricerca su antichi e rari cloni. Scegliendo il meglio dei grappoli di Sorbara e Chardonnay delle tenute di proprietà, abbiamo realizzato una famiglia di bollicine che non teme confronti e rilancia una regione vinicola a livello internazionale, dove l’effervescenza è una caratteristica di casa». Dietro a questa dichiarazione di Tommaso Chiarli c’è tutto il senso del progetto Quintopasso.
Cinque, un numero magico
È una collezione di spumanti costruita intorno al vitigno Sorbara, la varietà più adatta ad esaltare il Metodo Classico; ma anche intorno al cinque, numero-chiave che indica le generazioni della famiglia Chiarli impegnate nel rilancio del Lambrusco e delle sue nobili espressioni. Cinque sono anche le etichette che compongono la linea: i “Dom Pérignon del Lambrusco”, come li ha definiti senza troppi giri di parole il critico di fama internazionale James Suckling.
La linea di bollicine Quintopasso
Tutto è cominciato nel 2014 con il lancio del Rosé Brut, un Sorbara in purezza che rappresenta la quintessenza del vitigno grazie alla sua freschezza minerale e all’equilibrio fruttato. L’anno successivo è stata la volta della Cuvée Paradiso, matrimonio di Sorbara (80%) e Chardonnay (20%) in versione Brut che unisce il calore solare e la briosa acidità delle due cultivar. Con il tempo la famiglia si è ampliata grazie al Pas Dosé (stesse percentuali di Sorbara e Chardonnay), di grande energia ed effervescenza setosa, e alla Cuvée Paradiso Millesimato, prodotta solo in versione Magnum. L’ultimo nato si chiama Maestro ed è un Lambrusco di Sorbara in purezza essenziale ed intenso, che rappresenta la chiusura del cerchio della linea Quintopasso.
Mineralità ed equilibrio nel Rosé Brut
Concentriamoci sul Rosé Brut, che incanta alla vista con il suo colore rosa tenue. Il bouquet è fresco e cristallino, con sentori di frutta rossa e liquirizia. Al palato la beva è affilata, ricca di note minerali ben equilibrate da un frutto ricco e morbido e da un finale speziato che si estende mantenendo intatta la sua tensione.
Uno spumante dall’animo femminile
«Il segreto di questa bollicina sta nelle vigne di Sozzigalli, situate nella campagna a nord di Modena lungo la riva sinistra del fiume Secchia, che ancora viene abbracciata dalla nebbia», racconta Tommaso Chiarli. «Si tratta di un clone molto vecchio, oramai quasi scomparso e poco produttivo, difficile da coltivare. Ha una particolarità più unica che rara: è femmina, ovvero ha il dna dell’uva selvatica e deve essere impollinata con piante di Lambrusco Salamino piantate tra i filari, ma raccolte e vinificate a parte. Insomma, è diversa da tutte le altre, possiede un’acidità inarrivabile che mantiene fino a piena maturazione». Il calice svela tutta la sua magia.
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Tag: cinque, James Suckling, Lambrusco di Sorbara, metodo Classico, Quintopasso, rosé brutRealizzato in collaborazione con Quintopasso
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 4/2022. Acquista
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© Riproduzione riservata - 20/12/2022