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Prosecco Rosé e vendemmia 2020 fanno parlare dell’Italia nel mondo

12 Novembre 2020 Anita Franzon
Prosecco Rosé e vendemmia 2020 fanno parlare dell’Italia nel mondo

Tutti pazzi per il Prosecco Rosé. Dall’Inghilterra, dove è già in vendita, agli Usa e all’Asia, dove è molto atteso. E anche la cantina Gancia decide di produrlo. La vendemmia italiana, che sembra essere ottima sia in Toscana sia in Piemonte, invece interessa i cugini francesi.

L’Unione Europea ha dato il via libera all’esportazione di Prosecco Rosé e le prime bottiglie sono disponibili nel Regno Unito a £6,49. «Il Prosecco è uno dei nostri best seller e gli acquirenti non sembrano averne mai abbastanza», ha affermato Julie Ashford, responsabile degli acquisti della catena di supermercati Aldi UK.

Il debutto del Prosecco Rosé

I produttori, che si aspettavano una domanda massiccia fin da subito, avevano già venduto la stragrande maggioranza delle scorte prima ancora che il vino fosse prodotto. «Dei 486 milioni di bottiglie prodotte, circa l’80% viene esportato e, grazie al riconoscimento europeo, si stima che le vendite troveranno maggiore stimolo e vigore nell’ultimo trimestre del 2020», ha dichiarato Stefano Zanette, presidente del Prosecco Doc. Che continua: «Mi congratulo con quei produttori che si sono dimostrati pronti a cogliere questa opportunità, impegnandosi subito per non farsi trovare impreparati» (Vinex).

Anche Gancia lo produce

Nel resto del mondo, dagli Usa all’Asia, si avrà la possibilità di provare i nuovi rosati a partire dai prossimi mesi. Intanto, anche la madre dei vini spumanti italiani, la Cantina Gancia, ha annunciato il lancio del suo Prosecco Rosé. L’azienda ha dichiarato: “Gancia è orgogliosa ed entusiasta di essere uno dei primi produttori a portare il Prosecco Rosé ai consumatori di tutto il mondo” (Decanter).

La vendemmia italiana 2020 su Le Figaro

Uno dei più importanti quotidiani francesi racconta la vendemmia 2020 in alcune regioni d’Italia attraverso le interviste a diversi produttori italiani, i quali affermano di aver raccolto uve di alta qualità. Da Montalcino, il team di Mastrojanni spiega a Le Figaro che «il confinamento ha permesso di migliorare il controllo dei vigneti nel 2020» segnalando una vendemmia molto buona, paragonabile a quella eccezionale del 2013. Altri produttori toscani hanno invece parlato di raccolti meno abbondanti a causa di un inizio di primavera molto fresco, ma in generale vendemmie di qualità si sono registrate in tutta la Toscana; nel Chianti Classico e in Maremma, così come a Bolgheri. Più prudenti sono, invece, i piemontesi. Per Giovanni Gaja, dell’azienda Gaja, per il momento si può essere ottimisti sull’annata 2020 anche se è ancora troppo presto per esprimere giudizi accurati.

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