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Produzione mondiale di vino: mai così bassa dal 1961

Produzione mondiale di vino: mai così bassa dal 1961

Lo scorso 7 novembre a Digione l’Oiv ha presentato il report annuale sulle stime dei volumi del 2023: si prospetta un calo del -7% rispetto al dato (già sotto la media) del 2022. I numeri al ribasso – da prendere con cautela perché le informazioni di alcuni Paesi come la Cina non sono ancora disponibili – sono da imputare al clima estremo e sfavorevole che ha portato peronospora e siccità.

Per approfondimenti: Tecnovino, BBC, Le Monde, Decanter e La revue du vin de France

Durante una conferenza web che si è tenuta lo scorso 7 novembre dalla nuova sede dell’Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) a Digione, il responsabile del Dipartimento di statistica e trasformazione digitale Giorgio Delgrosso ha presentato l’annuale report sulle stime riguardanti la produzione mondiale 2023. I numeri e i grafici presentati hanno confermato i dati che nelle scorse settimane giungevano dai singoli Paesi produttori di pari passo con l’avanzamento della vendemmia. Ma a colpire particolarmente è la previsione secondo cui la produzione mondiale di vino sarà quest’anno la più bassa dal 1961.

-7% rispetto al 2022, un numero mai così basso da oltre 60 anni

Sulla base delle informazioni raccolte nei 29 Paesi che rappresentano il 94% della produzione mondiale, il volume di vino (esclusi succhi e mosti) prodotto nel 2023 è stimato tra 241,7 e 246,6 milioni di ettolitri, con una stima media pari a 244,1 milioni di ettolitri. Ciò rappresenta un calo del -7% rispetto al volume già inferiore alla media del 2022. I dati di quest’anno dovrebbero tuttavia essere presi con cautela, poiché ci sono ancora grandi Paesi come la Cina, le cui informazioni non sono ancora disponibili. Si tratterebbe del minimo storico dal 1961 (214 milioni di ettolitri), addirittura inferiore al volume di produzione storicamente basso del 2017 (248 milioni di ettolitri). Nel complesso, la produzione di vino dell’Ue nel 2023 rappresenta il 61% del totale mondiale, un dato in linea con la media degli ultimi dieci anni (Tecnovino).

Il crollo del volume a causa del clima estremo

Questo scenario negativo può essere attribuito a cali significativi nei principali Paesi produttori di vino in entrambi gli emisferi. I raccolti sono crollati sia nell’emisfero meridionale (-19% rispetto al 2022), sia in alcuni Paesi europei, in particolare Italia (-12%) e Spagna (-14%), anche se il record negativo è stato toccato dalla Grecia (-45%). A sud dell’Equatore Australia, Argentina, Cile, Sud Africa e Brasile sono stati tutti pesantemente colpiti da condizioni meteorologiche avverse; unica eccezione è la Nuova Zelanda. La principale causa è da ricercare nel clima estremo e sfavorevole che ha portato peronospora e siccità. «Una tempesta perfetta negli emisferi nord e sud ha creato questa situazione catastrofica», ha detto alla BBC Giorgio Delgrosso.

produzione di vino nel mondo Oiv

Il più grande produttore mondiale nel 2023 è la Francia

Dei tre maggiori produttori mondiali, solo la Francia ha registrato una produzione relativamente stabile, anche se i vigneti del sud e del sud-ovest hanno subito danni a causa della siccità e della peronospora. La Francia, però, diventerà il più grande produttore mondiale nel 2023, con un volume leggermente superiore alla media quinquennale. Si legge su Le Monde, a proposito di un paragone con gli scarsi volumi italiani: «Questa debolezza permette alla Francia di detronizzare per una volta l’Italia e diventare il primo produttore mondiale di vino».

Usa in controtendenza

Anche altri Paesi Ue come Germania, Portogallo e Romania hanno comunque registrato condizioni climatiche favorevoli che hanno portato a volumi nella media o superiori alla media. Inoltre, le prime previsioni di raccolto negli Usa, quarto produttore mondiale, indicano che il volume di produzione sarà non solo in aumento rispetto al 2022 (+12%), ma anche superiore alla media osservata negli ultimi anni. Dopo diversi anni di siccità, le temperature fresche e le forti piogge invernali che hanno raggiunto le contee di Napa e Sonoma hanno finalmente portato l’umidità necessaria alle viti.

La buona notizia

Tuttavia, la bassa produzione potrebbe non essere necessariamente una brutta notizia. In un contesto in cui il consumo globale è in diminuzione e le scorte sono elevate in molte regioni del mondo, il calo previsto potrebbe riportare equilibrio nel mercato mondiale, aiutando anche a bilanciare i prezzi. «Guardando questa situazione da una prospettiva globale, negli ultimi tre anni il mondo del vino ha dovuto affrontare una serie di crisi senza precedenti che sta avendo un impatto significativo e che probabilmente porterà ad alcuni cambiamenti strutturali nel settore», ha affermato Delgrosso (Decanter e La revue du vin de France).

Foto di apertura: secondo i dati Oiv la produzione di vino nel mondo è calata del -7% © A. Cairone – Unsplash

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© Riproduzione riservata - 15/11/2023

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