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Prestige Immersion, un ascensore per raccontare il vino di Ca’ del Bosco

5 Novembre 2023 Luciano Ferraro
Prestige Immersion, un ascensore per raccontare il vino di Ca’ del Bosco

Il giornalista Luciano Ferraro ci illustra la nuova opera d’arte installata nella sede aziendale di Erbusco. Realizzata con 33 mila bottiglie di Cuvée Prestige vuote e retroilluminate, simula una gigantesca bottiglia capovolta dentro cui immergersi sospesi per 23 metri. L’obiettivo? Far comprendere al visitatore il percorso produttivo dalla fermentazione al remuage.

Nei palazzi di città “l’ascensore è una macchina per ignorare i coinquilini”, come scrisse Don Milani, con i suoi ragazzi, in Lettera a una professoressa. In Franciacorta invece c’è un ascensore che aiuta a conoscere la storia del vino. Non è uno di quei cubicoli dove per l’imbarazzo si continua a leggere la targhetta “portata massima 3 persone”. È uno spazio rotondo e aperto, senza il tetto. Scende nella terra per 23 metri. È a forma di bottiglia rovesciata. È circondato da oltre 33 mila bottiglie vuote e illuminate. Il colore dominante è il giallo dorato. Si chiama Prestige Immersion.

La Cantina 2.0 dopo due anni di lavori

È l’ultima pazza idea di Maurizio Zanella, destinata a diventare il simbolo di quello che il fondatore di Ca’ del Bosco chiama la cantina 2.0, ovvero il raggiungimento, dopo 52 anni, degli obiettivi iniziali. Un vigneto che ha raggiunto i 280 ettari di estensione in 11 dei 19 comuni della Franciacorta e una cantina piena di novità. Dopo due anni di lavori sono stati presentati, durante due cene per un totale di 1.200 invitati, i nuovi spazi: “Gli ambienti per l’accoglienza, il tunnel con i caveaux delle Riserve di Franciacorta e i caveaux nella Cupola storica dedicati alle Cuvée Annamaria Clementi, la galleria delle pupitres e il tunnel riservato all’affinamento dei Millesimati Vintage Collection e per finire la Cupola dei sensi che precede l’installazione Prestige Immersion”.

L’Annamaria Clementi 1980 R.S.

Agli invitati è stato servito un grandioso, per potenza e longevità, Annamaria Clementi 1980 R.S., dove la sigla sta per recentemente sboccato. Zanella, con la famiglia Marzotto, è da tempo capace di stupire e di usare nuovi linguaggi per la comunicazione. Come quando ha raccontato la sua storia in una serie podcast con Pierfrancesco Favino e Martina Colombari. O quando ha lanciato un premio legato alla Biennale d’arte di Venezia per la migliore scultura di grandi dimensioni (la giura è al lavoro per designare, tra una ventina di opere, quella che sarà realizzata e installata a Ca’ del Bosco). Scegliere un ascensore per raccontare il vino più venduto di Ca’ del Bosco è l’ultimo colpo di scena.

Gli altri esempi di opere d’arte/architettura in cantina

Nella faticosa comunicazione enologica, Zanella non è il primo che si smarca con un gesto scenografico. La scala sinoidale della nuova cantina Antinori, ultimata 10 anni fa al Bargino, è un altro esempio di architettura che incanta (la firma è degli architetti dello studio Archea). Come il Carapace nella Tenuta Castelbuono della famiglia Lunelli, la cantina realizzata a forma di grande tartaruga dallo scultore Arnaldo Pomodoro che l’ha descritta così: «Per la prima volta nella mia vita ha avuto l’emozione di poter camminare, parlare e bere all’interno di una mia opera». Quella di Ca’ del Bosco non è però solo architettura e opera d’arte: è uno spettacolo che va in scena ogni volta che si preme il pulsante dell’ascensore.

Come è nata l’idea di Prestige Immersion

«L’idea mi è venuta dopo una visita al Louvre di Parigi», racconta Zanella, «all’interno della Piramide del museo c’è un ascensore aperto. Ho chiesto di farne uno anche qui, mi hanno risposto che non si poteva, non si era mai fatto, la legge non lo permetteva. Vero niente, si poteva fare e l’abbiamo fatto». L’ascensore rotondo parigino risale al 1988, trasporta i turisti dalla piramide al museo. Quello franciacortino serve a immergersi nella terra. «È come scendere all’interno di una immensa bottiglia rovesciata. Lo scopo è far capire ai visitatori il percorso del vino dalla fermentazione al remuage», dice Zanella. Si scende accompagnati da una musica struggente scritta da Riccardo Caspani, sound designer. E si arriva al cuore della Cuvée Prestige, una nuova area di affinamento che può contenere fino a 4 milioni di bottiglie. Le altre novità della cantina, disegnate da Falconi Architettura, compresa la Cupola dei sensi dove si può sentire, amplificato centinaia di volte, il suono delle bollicine all’interno di un bicchiere, hanno una loro validità e funzione, ma sembrano tutte finalizzate a preparare il visitatore alla sorpresa finale dello spettacolare ascensore.

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