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Pinot grigio delle Venezie, nasce lo “stile italiano”

11 Dicembre 2019 Elena Erlicher
Pinot grigio delle Venezie, nasce lo “stile italiano”

Gli attori della filiera si sono riuniti per la prima volta per fare il punto sulla neonata denominazione Pinot grigio delle Venezie. Le sfide da affrontare: il posizionamento sui mercati, l’innalzamento del valore, la comunicazione, l’attività promozionale. Focus su Uk e Usa.

“Il Pinot grigio non è un marchio a se stante collegato a un vitigno, ma ha l’ambizione di essere un vino di territorio”. E di un territorio in particolare: il Triveneto, l’area dove nell’aprile del 2017 è nata la super Doc Pinot grigio delle Venezie, che vanta l’85% (equivalente a 200 milioni di bottiglie) della produzione nazionale e il 40% di quella mondiale. È quanto affermato durante il primo convegno internazionale dedicato al “Pinot grigio, stile italiano. I valori del Pinot grigio delle Venezie Doc”, che si è svolto a ottobre nella città della Serenissima.

Il lavoro di squadra per un cambio di passo

«Il Pinot grigio aveva bisogno di un momento e di un luogo che lo rappresentassero», esordisce Albino Armani, presidente del Consorzio tutela vini delle Venezie Doc. «Questa è una nuova realtà che riunisce valori sociali, agronomici ed economici», dice Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere, che ha moderato l’evento, «e il convegno di oggi segna un cambio di passo». Un momento “sentito” e testimoniato anche dagli interventi istituzionali che hanno aperto i lavori, come quello di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, che nel suo messaggio enfatizza: «La viticoltura veneta è orgogliosa di annoverare un ulteriore fiore all’occhiello tra le produzioni d’eccellenza. Eccellenza dal sapore particolare, perché ha saputo conquistarsi un riconoscimento internazionale grazie al proficuo dialogo tra i produttori del Triveneto. Il Pinot grigio è la dimostrazione autentica del valore di tutte le progettualità che solo il lavoro di squadra può contribuire a realizzare». E sull’importanza del lavoro di squadra convengono anche gli assessori all’Agricoltura di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Pan e Stefano Zannier, e l’assessore con funzioni di vicepresidente della Provincia di Trento, Mario Tonina, presenti all’incontro.

Focus sul mercato Uk

Uno dei due mercati di riferimento del Pinot grigio è il Regno Unito, verso il quale vola il 27% del vino esportato dal Triveneto. A informare su stato dell’arte e prospettive d’Oltremanica è Emma Dawson MW e buyer per Berkmann Wine Cellars (quarto distributore di vini britannico). «In generale il mercato del Regno Unito ha un futuro incerto, con un off-trade – Gdo e retail – lievemente in calo in volume (-1% vini fermi, -4% spumanti) ma che tiene a valore (rispettivamente +2% e -1%, dati Nielsen primo trimestre 2019), e un on-trade – Horeca – in calo per i fermi (-10% a volume e -9% a valore) ma buono per gli spumanti (rispettivamente +15% e +29%, dati Cag primo trimestre 2019)». In questo contesto come si comporta il Pinot grigio? «In generale le vendite sono in calo (off-trade -8%, on-trade -5%); il gusto dei consumatori predilige vini più fruttati, come il Sauvignon dalla Nuova Zelanda».

L’intervento di Emma Dawson

Strategie di marketing

Da un’analisi di Berkmann Wine Cellars risulta, invece, che il Pinot grigio cresce. Secondo i responsabili vendite della società, c’è interesse per il vino nella ristorazione non stellata, che lo pone in lista a un prezzo tra 35-45 sterline (a Londra) e 25-30 (nel resto del Paese). Per il consumatore la qualità è importante, ma lo è di più il prezzo a cui viene proposto. Il pubblico non riconosce ancora la nuova denominazione e il Pinot grigio è considerato un marchio a se stante, non legato alla regione di provenienza. Cosa si potrebbe fare per migliorare? «Bisogna accrescere la notorietà del Pinot grigio facendo leva su qualità e stile unico; evitare di venderlo a un prezzo troppo basso; promuovere il consumo al calice; investire in sostenibilità e biologico; raccontare i suoi diversi stili e invogliare così il consumatore a scoprire la Doc».

Born in the Usa

Principale piazza di riferimento per il Pinot grigio è quella statunitense. Qui è il terzo vino più consumato tra i bianchi e i rosati (dopo Chardonnay e Moscato). «Il fenomeno del Pinot grigio negli Usa», ricorda Ettore Nicoletto, AD Santa Margherita (alla fine della sua esperienza nel gruppo), «nacque negli anni Sessanta per opera di Gaetano Marzotto».

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