In Italia

In Italia

Petra, quando sostenibilità fa rima con terroir

24 Aprile 2020 Civiltà del bere
Petra, quando sostenibilità fa rima con terroir

Petra è fra i produttori che negli ultimi tre anni hanno ricevuto il massimo punteggio per i loro vini da almeno tre Guide enologiche nazionali. Li abbiamo chiamati Maestri dell’eccellenza, premiando la loro costanza qualitativa. L’elenco completo è sul Top delle guide vini 2020.

Nel 1997 Francesca Moretti acquista 105 ettari a Suvereto. È la nascita di Petra, azienda modello in Val di Cornia, tra le province di Grosseto e Livorno. Da subito in vigna si sceglie la via della sostenibilità, mentre un attento lavoro di zonazione condotto con il professor Attilio Scienza individua gli appezzamenti più vocati per Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese, le tre uve che esprimono l’essenza del territorio. Perla del Gruppo Terra Moretti, Petra è sinonimo di vini dalla personalità ben definita, che coniugano terroir e precisione stilistica.

Francesca Moretti

-Il

Il miglior vino Petra del 2020: Petra, Toscana Igt 2016

La punta di diamante è Petra, Toscana Igt 2016 che ha ricevuto il plauso delle Guide nazionali 2020. «Simbolo stesso del progetto, racconta storie antiche con parole nuove», spiega Francesca Moretti. «Le uve di Cabernet Sauvignon e Merlot sono raccolte su suoli calcarei dal giusto equilibrio tra argilla e scheletro. In cantina il lavoro è meticoloso quanto poco invasivo: i grappoli vengono trasportati in cassetta, la fermentazione si svolge naturalmente con lieviti indigeni e la vinificazione avviene in tini troncoconici di rovere. L’affinamento di 18 mesi in barrique di I, II e II passaggio accompagna ed esalta il frutto senza mai prevaricarlo. Poi altri 18 mesi in bottiglia».

Petra, Toscana Igt 2016

È la massima espressione del “nuovo corso” enologico, intrapreso a partire dalla vendemmia 2014 con l’ingresso in azienda dell’enologo Beppe Caviola. È un rosso moderno ed equilibrato, corposo quanto elegante, dai tannini vellutati.

Altre etichette premiate

Bellavista
Pas Operé, Franciacorta Extra Brut Docg 2013
Teatro alla Scala, Franciacorta Brut Docg 2014
Alma, Franciacorta Dosaggio Zero Docg
Franciacorta Rosé Brut Docg 2015

Contadi Castaldi
Franciacorta Dosaggio Zero Docg 2015
Franciacorta Satèn Docg 2015

Sella & Mosca
Marchese di Villamarina, Alghero Cabernet Riserva Doc 2015
Terre Bianche Cuveé 161, Alghero Torbato Doc 2018

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2020. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

In Italia

Cadgal, l’altra faccia del Moscato d’Asti

Alessandro Varagnolo, che guida la Cantina piemontese dal 2023, mira a dare […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: alla 3^ edizione del summit riflettori puntati sui grandi bianchi e sui giovani

La biennale “marittima” di Civiltà del bere si è svolta l’8-9 giugno […]

Leggi tutto

9 Morellino del Cuore + 1 di vecchia annata

I 10 campioni di Tenuta Agostinetto, Poggioargentiera, Cantina Vignaioli del Morellino di […]

Leggi tutto

La linea Ritratti di La-Vis si rinnova

Rinasce la storica gamma della Cantina trentina che comprende Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, […]

Leggi tutto

Monteverro all’Enoluogo: il grand vin bordolese-mediterraneo sfida il tempo

Il salotto milanese di Civiltà del bere ha ospitato una verticale di […]

Leggi tutto

Il futuro del Cannonau è giovane

Non solo rosso, ma anche spumante, rosato, passito e liquoroso. È quanto […]

Leggi tutto

Breve giro in Calabria, tra pionieri ed emergenti

Durante il Vinitaly abbiamo incontrato cinque imprenditori, dalle storie molto diverse, che […]

Leggi tutto

Il Ludwig di Elena Walch è il miglior Pinot nero d’Italia

Seguono a stretto giro la Riserva Burgum Novum di Castelfeder e la […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati